Capitolo 17

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Mi guardo per la millesima volta allo specchio... i capelli di ormai un rosa sbiadito sono portati indietro con un po' di gel, ma qualche ciuffo ribelle continua a scendere sul mio volto, gli occhi sono colorati di un ombretto da calde tonalità che risalta i miei occhi che momentaneamente hanno assunto un colore grigiastro, grazie alle mie formidabili lenti a contatto... mi guardo alla specchio.
Forse il fondotinta è troppo scuro? Avrei dovuto mettere un lucida labbra più forte...? Forse il vestito non è adeguato... troppe domande frullano nella mia testa, ho solo voglia di vedere una persona... voglio quelle stramaledette labbra. Sento qualcuno bussare alla porta di camera mia, ora mai sono ore che sono rinchiuso in questo abitacolo soffocante... "Avanti..." rispondo annoiato, mentre ad una vicinanza estrema dallo specchio, sistemo per l'ennesima volta il trucco... tutto deve essere perfetto. Dopo pochi secondi sento il classico suono stridulo della porta, mi giro e vedo Tae. "Wow... se non fossi il mio migliore amico, anzi quasi un fratello, ti avrei già sbattuto su quel letto..." mi dice non smettendo di guardarmi dalla testa ai piedi... "Tae!" gracchio io imbarazzato, mi avvicino a lui e con fare scherzoso gli schiaffeggio la spalla. Mi guardo un'ultima volta allo specchio... gli orecchini mi scendono fino a toccare le spalle, sono i miei preferiti: di metallo, hanno qualche piuma e delle catenine che ricascano e accompagnano fino alle spalle le piccole decorazioni anch'esse in metallo...
Gli adoro.
"Se continui a guardati allo specchio secondo me si consuma" continua a prendermi per il culo Tae, "Pensa per te e al tuo fantomatico ragazzo di Instagram" controbatto io... lui in riposta produce un sonoro sbuffo.
Jimin 1 Tae 0.
"Forza sbrigati, c'è sotto Yoongi con la macchina..." mi richiama Tae prima di uscire dalla porta e avviarsi verso l'appendiabiti all'ingresso, dove , comincia a vestirsi...
Sento lo stomaco sottosopra.
E se non ci fosse? Anzi sicuramente non ci sarà... però io per sicurezza il suo regalo di Natale in tasca ce lo metto... potrei darglielo a mezzanotte... Troppo sdolcinato? Di questo passo il trucco mi si scioglierà...
"Jimin, cazzo sbrigati! Faremo tardi!" strilla esasperato Taehyung. "Eccomi... stavo risistemando l'ombretto..." mento io poco convinto... E se non andassi? Dico che mi sento male, almeno la risolvo velocemente... anche se...
Cazzo Park, riprenditi.
Scendo le scale meccanicamente, la mia testa è completamente annebbiata... non riesco a percepire niente... il mio stomaco è strettamente annodato... cosa mi sta succedendo? "Buonasera..." saluta Tae sorridente la coppia all'interno dell'automobile. "Ciao TaeTae, finalmente ChimChim!" sorride Hobi, lancia uno sguardo enigmatico nella mia direzione, sono troppo occupato a pensare al mio ragazzo misterioso... non me la sento di decifrarlo...
Saliamo in macchina.
Comincia la serata.
Passano minuti eterni prima di arrivare in quella che sembra essere il luogo della festa. Già dall'esterno si riesce a percepire il rumore della musica, perché il mio corpo reagisce così? La testa è vuota, lo stomaco... a proposito, dov'è il mio stomaco...?
Chiaro il concetto?
Entriamo.
La musica pulsa nei miei timpani, in meno di pochi secondi i miei amici scompaiono dalla mia vista, riconosco qualche faccia nota...
I miei occhi cercano solo una persona, anzi un ragazzo:
Il mio ragazzo.
Mi guardo in torno, strizzo gli occhi per setacciare ogni più piccolo angolo, voglio incrociare quegli occhi dalle sfumature ermetiche, da cui non traspare alcun sentimento...
Nulla, di lui neanche la più misera traccia. Possibile? Sconsolato mi dirigo al tavolo dei drink, Long Island... uno dei miei preferiti. A servirmelo è un barista che non smette di stacca gli occhi da me...
"Guarda che una foto dura di più..." lo provoco con un sorrisetto malizioso "Beh... che ne dici di darmene una, magari così posso guardarti più attentamente..." mi risponde non smettendo di staccare gli occhi dal mio petto..."Piacere Junyong..." mi sorride porgendomi la mano con fare sicuro...
"Piacere mio, Jimin" afferro la sua mano senza paura, dopo tutto cosa ci perdo se ci provo un po'...? "Te l'hanno mai detto che sei davvero bellissimo...?" cominciamo a bomba così mio caro Junyong? Penso sorridendo tra me e me..."Beh... non me lo dicono tutti giorni, ma mi basta lo specchio..." rispondo a tono dopo una serie di sguardi "Come sei tosto Jimin..." piagnucola Junyong "Sai... non sono un tipo facile..." gli rispondo non mutando il mio sorriso malizioso che lentamente si sta formando sul mio volto... "Peccato... sai questa sera non stacco tardi, potevamo uscire insieme... magari poteva nascere qualcosa..." mi provoca allungandomi un biglietto di carta...
Abbasso lo sguardo.
È un numero di telefono.
Mi dispiace Junyong ho già un ragazzo a cui andare dietro...
"Sta sera credo proprio che non nascerà niente... scusami Junyong, ma sto aspettando un ragazzo... un ragazzo molto speciale e spero che con lui stasera nascerà  qualcosa... è stato un piacere, ci vediamo in giro" liquido così il barista che sconcertato appallottola il foglietto di carta e stringe con fare rabbioso il piccolo straccio bianco con cui stava pulendo il bancone fittizio...
Ricomincia la mia ricerca.
Possibile che non sia venuto?
Mille domande si impossessano di nuovo della mia stanca mente annebbiata, ora, anche dall'alcool... La situazione comincia a diventare soffocante.
Decido di uscire.
L'aria fredda di dicembre, causa non serie di brividi lungo la mia schiena... come sono patetico... alzo gli occhi al cielo... che belle le stelle, amo la luna, amo la notte...
Di notte nessuno vede le lacrime che versi, la notte porta con se tanti segreti intrisi di peccato e passione, di notte sbocciano i fiori più profumati...
Di notte si può ascoltare il rumore del mondo... di notte si può amare... una lacrima scivola sulla mia guancia...
Come  sono patetico.
"Credo che non ti potrò più chiamare confettino..." una voce.
Quella voce.
Mi volto.
Ecco è lui.
"Ehi... ciao..."
I miei occhi si illuminano, è davanti a me... è bellissimo.
Indossa un completo scuro, i capelli leggermente più lunghi sono ondulati e le sue labbra strillano di desiderio.
Eccolo, il mio ragazzo misterioso... "Come stai?" domando facendogli spazio sullo scalino nelle vicinanze della casa padrona della festa...
Si ferma a riflettere per qualche secondo e alla fine... mi bacia.
Schiocca un bacio sulle mie labbra.
"A pensarci bene..." un altro bacio, "Forse..." un secondo bacio...
"Ma... credo proprio..." un bacio sulla punta del naso... "A meraviglia..." comincio a ridere, una risata genuina, una di quelle risate che solo la persona che ami riesce a causarti... "Sei pazzo..." farfuglio tra una risata e l'altra
"Probabile... ma se tu senza muovere ciglio te sei fatto baciare tutta la faccia da uno sconosciuto vuol dire che tanto sano di mente non lo sei neanche tu..." conclude dicendo. "Beh non hai tutti i torti..." sento il mio cellulare vibrare. Lo prendo in mano, una miriade di messaggi cominciano ad intasare lo schermo del mio dispositivo.
Guardo l'orario...
Sono le 00.03
È il giorno di Natale.
Guardo il ragazzo misterioso davanti a me. "Auguri..." dico timidamente...
Mi prende le mani e con un balzo mi fa alzare in piedi, siamo uno davanti all'altro, anche se lui è decisamente più alto di me...
Ci avviciniamo...
Ci baciamo.
Buon Natale ragazzo misterioso...
Le sue mani scorrono lungo i miei fianchi, con la punta della sua lingua chiede il permesso per cominciare questo ballo di passione... senza perdere troppo tempo gli concedo il via libera...
Ci baciamo veramente.
Un bacio unico e magico.
Ci stacchiamo per riprendere fiato.
Lo guardo.
Le guance arrossate, le labbra rosso fuoco, gli occhi liquefatti, i capelli scompigliati...
Una visione paradisiaca...
"Sei stupendo..." mi lascio scappare, mi fissa negli occhi...
Sorride.
Ricomincia il bacio.
Mi torna in mente il regalo di Natale che avevo nascosto nella tasca del giaccone... Mi scosto,a malincuore, dalle sue labbra.
"Ehi... ho una cosa per te..." sussurro a pochi millimetri dal suo volto, mi guarda curioso. Infilo la mano nella tasca anteriore, prendo il piccolo pacchetto.
"Ecco... questo...beh... È per te." bisbiglio imbarazzato...
Mi guarda sorridendo.
"Grazie... non so che dire..." farfuglia impacciato, mentre si gratta la nuca. "Non dire niente, aprilo..." lo sprono preso da un'attacco di euforia.
Lo prende in mano.
Si sofferma ad osservare la carta regalo. Mi guarda negli occhi e comincia a strappare il piccolo strato di carta...
Guarda gli orecchini...
E se non gli piacessero?
Il mio cuore accelera.
Lo guardo.
Mi guarda.
"Sono bellissimi... grazie..." i suoi occhi sono vitrei, quasi sul punto di piangere.
"Sicuro che ti piacciano...?" domando impaurito... "Si, li adoro..." si avvicina e deposita un soffice bacio sulle mie labbra.
Mi sembra di volare.
"Jimin!" sento qualcuno chiamare il mio nome...
Mi giro.
È Tae.
"Eccomi, arrivo... Ciao..."
Lo guardo negli occhi.
Si avvicina.
Ci baciamo.
Mi volto.
E me ne vado.

~Spazio Autrice~
Ciao a tutti!
Come state? Buona festa della repubblica❤️
Come sempre se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina o un commento, sarò felice di rispondervi!
Ci vediamo venerdì alle 15:30 con un nuovo capitolo!
~Bea❤️

Euphoria                                                               ~Jikook~Where stories live. Discover now