15. -Gli ormoni aumentano

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"Perché dovresti arrabbiarti?" Il volto di Derick appare confuso e seccato.
Forse la mia situazione con Alan è talmente stupida da riuscire ad annoiare chiunque.
O magari perché non smetto di parlare ormai da 45 minuti.

Mi fissa mentre con la punta dei piedi non fa altro che fare avanti e indietro con la sedia girevole.

"Ma sei stupido? È la stessa domanda che ti ho appena fatto!" Lui trattiene una risata e poi si porta i capelli in dietro tirandoli delicatamente.
"Ma che cazzo ne so, non so i vostri dialoghi o come vi comportate!" Sospira arreso.

"Qualche giorno fa abbiamo avuto un litigio causato da qualcosa di incredibilmente inutile, ma ero ugualmente furiosa con lui, il giorno dopo si è presentato da me con la scusa di dover prendere una chiavetta.
Ero sconvolta e triste a causa sua, poi mi sono resa conto che forse l'unica cosa di cui lui aveva bisogno era aiuto.
Ho garantito la mia presenza nei suoi confronti in qualsiasi momento, ma ieri ho visto che qualcosa non andava nel suo atteggiamento e che non voleva che mi preoccupassi per lui." Continua a guardarmi e nel frattempo aspetta la conclusione del mio racconto.

Per un attimo non si azzarda neanche ad aprire la bocca.

"Cazzo Derick non guardarmi come se avessi cagata sui capelli di tua madre!"
"Okay, Nicolaya. Cosa ci trovi di strano?"
"Ieri. Quando tu lo hai chiamato! Come se si fosse volatilizzato.
Gli ho chiesto cosa c'era che non andava, indovina un po'? Non era successo nulla." Alla mia risposta lui sembra essere scombussolato e inizia a boccheggiare.

"Semplice. Tu sei riuscita ad aggiustare qualcosa, ma a causa dei suoi mille casini, è ritornata come prima, ovvero una merda." Ci penso un attimo su, e credo che la sua teoria sia esatta.
"Non pensare come se non trovassi un nesso logico. Hai detto che volevi dargli una mano, ci sei riuscita, ma è andata subito in frantumi." Dice, si alza dalla sedia e prima di uscire mi fissa.

"Saresti un ottimo migliore amico."
"Considerami come tale, baby." Schiocca la lingua al palato e poi esce fuori.

"Migliori amici, baby!"
Digito questo messaggio sulla chat, mai iniziata, di Dereck e la sua risposta arriva subito.

"Questo non significa che ti dirò ciò che accade ad Alan. Pessima mossa." Nonostante io sia al piano di sopra sento delle voci, e non solo quella di Dereck.
Poi il silenzio più totale.

La compagnia, da me richiesta, di Dereck mi ha aiutata molto.
L'intenzione utile che mi aveva illuminato la mente era quella di far uscire delle parole, che rigiardassero Alan e i suoi affari, dalla bocca di Dereck.
Ma tutto è andato a puttane, dal momento in cui lui ha capito il mio piano.

A momenti dovrebbe arrivare Alan, con i suoi libri e quaderni, controvoglia metto ordine sulla scrivania e lascio il mio corpo sprofondare nell'acqua bollente della vasca da bagno, mentre noto il vapore coprire la superficie dello specchio.

Sento l'acqua diventare fredda e subito la sensazione di essere inondata dalla tranquillità scompare.
Esco fuori e nascondo la mia pelle nuda e bagnata con l'accappatoio di fianco a me.

Tolgo la collana di perle, che solo adesso mi rendo conto di indossare e la metto dentro il porta gioielli color oro.
Lego i capelli in uno chignon spettinato e parecchio brutto agli occhi di chiunque.

Esco dal bagno e dallo specchio dell'armadio vedo una figura che già conosco.
Alan.

"Alan, che ci fai già quì?"
"In verità la domanda è: che fai ancora tu nuda?" Chiude il libro e si sdraia sul letto.

"Sono così gentile da darti il permesso di vestirti." Chiude il libro e lo poggia al suo fianco sulla scrivania bianca.
Mi fissa in attesa di una mia risposta mentre con pochi movimenti sfila le sue scarpe Gucci dai piedi e si sdraia sul letto.

The change [COMPLETA] ||Geôlier.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora