Capitolo 42

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Marianne si svegliò a causa del chiarore nella stanza. I primi deboli raggi di sole stavano entrando dalla finestra con solo le tende tirate; troppo poco per far sì che rimanesse una piacevole penombra in cui riposare. Si girò di poco verso destra, trovandosi Davide a petto nudo, ancora dormiente. Il viso rilassato e le labbra tirate in un sorriso accennato le fecero capire che era immerso in un bel sogno e non trovò il coraggio di svegliarlo.

Rimase a osservarlo con amorevole dolcezza, ripercorrendo con la mente ciò che era capitato quella notte. Ricordava con un sorriso il momento in cui lui, imbarazzato, le aveva rivelato che era la sua prima volta; nonostante fosse stato fidanzato con Rose, non aveva mai voluto fare quel passo, sapendo fin da subito che non era la persona giusta. Invece con lei, dal primo momento in cui aveva sentito lo stomaco formicolargli e il cuore palpitargli, aveva capito che un sentimento così forte non avrebbe potuto provarlo per nessun'altra.

La giovane arricciò le labbra accorgendosi che anche per lei era così, e proprio per questo motivo, il macigno che teneva sul cuore ora sembrava ancora più pesante. Si alzò e, rimanendo in pigiama, scese al piano terra, iniziando a respirare con fatica per l'incapacità di sopportare ancora quel segreto che si teneva dentro. Aveva aspettato troppo, superando di tanto il limite che si era imposta. Avrebbe dovuto ascoltare Massimo fin dall'inizio; era arrivato il momento di rivelargli tutto, ma sapeva che, così facendo, lui non l'avrebbe mai perdonata. Non arrivati a questo punto.

Raggiunse il lavandino con ancora le padelle della sera prima da lavare, e si mise a sistemarle, almeno per evitare di continuare a pensare a ciò che sarebbe capitato di lì a pochi minuti, una volta che Davide si sarebbe svegliato.

Preparò il caffè con la moca che era riuscita a scovare in cucina, forse una delle poche cose che sapeva fare senza combinare qualche disastro. In un pentolino versò il latte che avevano comprato prima del viaggio e lo mise sui fornelli vicino al lavandino. Per la cena non li avevano usati, ma sperò vivamente che funzionassero, poiché non aveva la minima idea di come accendere il fuoco nella stufetta a legna. Dopo vari tentativi il fuoco scattò e, con un sospiro di sollievo, lasciò che latte e caffè si scaldassero.
Nel mentre prese il pacchetto di biscotti, anch'esso comprato il giorno precedente, liberandolo dal sacchetto di plastica e poggiandolo sul tavolo.
Poi la sua concentrazione ritornò su latte e caffè.

Distratta dai preparativi per la colazione riuscì a non pensare al discorso che gli avrebbe dovuto fare, fintanto che delle braccia magre fasciate da una maglia termica blu le circondarono la vita, e il suo profumo le inebriò le narici. Lo sentì baciarle la guancia, arrivando a sfiorare l'angolo delle labbra.

«Buongiorno» disse Davide con ancora il sorriso stampato sul viso.

«Ciao» lo salutò, sentendo una mano invisibile stringerle lo stomaco. Non si girò per paura di incrociare i suoi occhi e vacillare alla vista della sua felicità. «Dormito bene?»

«Benissimo» rispose lui, appoggiando il mento sulla sua spalla.
«Da quanto tempo sei sveglia?» le domandò qualche secondo dopo, vedendo il lavandino libero dalle stoviglie e la moca sul gas.

«Da un po', credo... non so...» mormorò più fredda di quanto avrebbe voluto apparire.
«Ho fatto il caffè... Ti va bene?» aggiunse subito dopo.

«Certo.»
Non riuscì a capire se lui avesse captato quell'improvviso distacco nei suoi confronti, ma se lo percepì non lo diede a vedere. Si staccò da lei per prendere due tazze e due cucchiaini e preparare la tavola.
Aprì il pacchetto di biscotti mangiandone uno, mentre Marianne appoggiava la caffettiera e il pentolino del latte su delle presine da cucina.

La giovane si sedette taciturna, annuendo solo quando Davide le chiese se il caffè versato nella tazza bastava. Sorseggiò la bevanda immersa nei suoi pensieri, non badando agli sguardi che il ragazzo le lanciava a intermittenza, con preoccupazione.

Il Suono della Passione [Completa; in Revisione]Where stories live. Discover now