𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐡𝐨𝐦𝐞 𝐭𝐨 𝐦𝐲 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭.

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𝖩𝖾𝗈𝗇𝗀𝗂𝗇𝗑𝖱𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋
GENERE: fluff, soulmates

Lo spazio vuoto del tuo letto fu appesantito quando Jeongin saltó su di esso attentamente. Lo spostamento delle lenzuola poteva essere sentito, insieme ai suoi deboli gemiti mentre si muoveva per regolare la sua posizione, sopra la coperta rosa sbiadita. Ad ogni giro della sua vita e al luccichio delle sue spalle, tutto fatto in una frazione di secondo, alla fine si allineó con te in una posizione di cui era soddisfatto.

"Che ci facciamo qui? Guardando il soffitto?"  chiese, i suoi occhi seguirono dove il tuo sguardo indugiò e trovò la plafoniera che lo fissava.

Aveva pensato di fare uno scherzo, fingendosi irritato dal fatto che il tuo primo istinto verso di lui non fosse quello di guardarlo ma invece di continuare a fissare il soffitto. Ma ci pensò meglio, perchè questo momento di quiete e la stretta vicinanza di cui voi due avete posto gli portó una sorta di pace e nostalgia che non aveva alcun desiderio di rompere.

"Sì, immagino di si," Hai canticchiato dolcemente mentre appoggiavi il lato della testa contro il braccio. Spingendoti contro di lui, ti schiaristi la gola prima di chiedere, "Jeong, ti ricordi com'era quando eravamo bambini?"

Voi due vi conoscevate da molto tempo, a partire dall'amore per la vasca di sabbia che entrambi avevate adocchiato il primo giorno di scuola materna, e poi è stato l'amore giocoso in cui entrambi eravate disposti a rischiare di andare in detenzione solo per passare piccole note e risatine durante le lezioni alla scuola media. Dopo di che, è stato il tuo affettuoso amore per te, che ti allontanó dalla scuola media a causa della ricerca di diversi gruppi di amici e del coinvolgimento in interessi diversi, nessuno di voi abbastanza coraggioso da fare il primo passo per confessare.

Ultimo ma non meno importante: il liceo.  Sembrava una corsa. Erano tutti sguardi nascosti, guance rosee, dita persistenti e risatine di segretezza. Jeongin poteva ancora ricordare - ricorderebbe sempre - il modo in cui voi due eravate sdraiati sul suo letto dopo la cena di famiglia. Le tue dita si intrecciarono timidamente nelle sue ma non abbastanza strette per essere chiamate tenendosi per mano, e la sua stanza era luminosa, leggera e calda. Solo te e lui.

"Penso che non me lo dimenticherò mai, in realtà", rispose, c'era sonnolenza nella sua voce. Stava ricordando, ricordando i giorni più giovani in cui nessun orologio poteva tornare indietro. E la trance in cui si perse fu  così surreale che non si è reso conto di essersi sbranato, "È stato quando mi sono innamorato per la prima volta di te".

Le sopracciglia si sollevarono lentamente e con grazia, poi inarcasti il collo per fronteggiarlo. Non te lo aveva mai detto prima, sorprendentemente, e le informazioni ti colsero di sprovvista. Quello era... romantico. In un modo che ti ha fatto battere il cuore, diventando l'atleta che non sei mai stata.

Jeongin poteva sentirti respirare contro di lui, così si staccò e ti guardò. Emise un respiro "cosa?"  che ti ha mandato sia un brivido che un sorriso. È passato del tempo, vederlo e sentirlo così, ma non invecchiava mai. L'eccitazione, la tenerezza, il giovane brivido troveranno sempre la strada per tornare in superficie in qualche modo.

Ti sei avvicinata a lui, trovando conforto nel fatto che, immediatamente, aprì il braccio per darti il ​​benvenuto a casa. Gli stringesti un braccio attorno alla vita e l'altro gli teneva la mano. Mentre respiravi contro il suo petto, i tuoi occhi tremolavano con le luci del soffitto e chiedevi: "Hai mai desiderato di poter tornare indietro? Quando eravamo ancora piccoli?"

Jeongin premette il pollice al centro del palmo della mano, strofinandosi teneramente mentre lo faceva per darti un inspiegabile piacere di calma. Le sue labbra si inarcarono nei pensieri, i suoi occhi si spostarono verso la luce che gli ricordava la sua vecchia stanza in cui entrambi avete trascorso molto tempo.

Gli mancava. Il giovane e rinfrescante amore per una relazione a lenta combustione, l'entusiasmo che provava quando ti afferrava la mano e correva sotto il cielo buio e freddo, i colpi sporgenti del suo cuore contro il suo petto quando il suo busto si posava tra i fianchi e poteva sentire il tuo accelerato respiro sulle sue dolci labbra.

Gli manca. Ma non aveva mai pensato di tornarci.

"Sei la mia infanzia", ​​sussurrò con un lieve sorriso, "non credo di voler tornare indietro. Posso ancora sentirlo con te, adesso."

Jeongin ti amava allo stesso modo. Eccitato, accattivante, incondizionatamente. E ti amerà sempre allo stesso modo del suo sé stesso più giovane.

Ridesti alle sue parole. Era difficile contenere i tuoi sentimenti. Davvero, molto difficile.  Jeongin rise con te mentre si girava su un fianco, la gamba che ti gettava comodamente sopra la vita per intrappolarti. Nel frattempo, ti eri impegnata a piegare la testa per baciarlo con tutto ciò che potevi.

"Ti amo", hai sussurrato, baciandolo ancora una volta.

"Ti amo anch'io", rispose, "se non di più."

Il luccichio dell'arcobaleno riflesso sull'anello, quello seduto attorno al suo quarto dito, sembrò concordare.

♡.

(@jeonginks on Tumblr/ -onlychim on wattpad)

me 🤝 immaginare tutto questo con crush
                                        🤡

non so voi, ma io il piantino me lo sono fatta.

𝐘𝐀𝐍𝐆 𝐉𝐄𝐎𝐍𝐆𝐈𝐍 𝗌𝗁𝗈𝗍𝗌 | 𝖲𝗍𝗋𝖺𝗒 𝖪𝗂𝖽𝗌Where stories live. Discover now