Capitolo 4

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E la tua luce è morbida

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E la tua luce è morbida

La patina orrida ch'ora copre il cielo

Non compromette la vista ottima

La verità è una strada a doppio senso e ci s'invortica


L'idea di questa perfezione è dittatura cosmica

Le paranoie in testa fanno aerobica


Siamo nella stessa lacrima

Come un sole e una stella

- Rancore; Elisa (DOVETE sentirla)


Premette con forza le mani sulle ruote per arrestarsi quando trovò una novità inaspettata all'uscita, e la destra pulsò per le ferite ancora fresche. La gomma stridette contro le sue dita e gli causò piccole bruciature, le quali si sommarono ai calli generati da altre che in passato si era procurato allo stesso modo. Quando andava veloce era difficile frenarsi subito, ma a volte non poteva fare altrimenti.

Era abituato a fuggire dal loro autista privato e dalle insistenze sempre più labili di Adam, nascondersi alle ragazze e sgusciare via sul viale alberato che, con una lunga discesa, lo accompagnava in silenzio a casa ogni giorno. Ora, però, c'era un'anomalia, che stava mandando in palla il suo fragile sistema abitudinario. Ora, accanto al cancello in ferro battuto, non c'era Sam come al solito, ma i suoi genitori. Ed Eleanor.

Alzò un sopracciglio, girando la testa per scorgere Mya e Iris che si rivolgevano a vicenda sguardi interrogativi. Di Adam non c'era traccia.

«Grant» chiamò ad alta voce, dacché quello si era già allontanato per andarsene verso la sua auto.

Lo vide fermarsi e voltarsi con un'espressione che non gli aveva mai scorto in volto. Sembrava quasi fosse preoccupato per lui, anche se di un sentimento del genere non se ne faceva nulla.

«Dammi i tuoi guanti» ordinò. Non avrebbe potuto mostrarsi alla famiglia con le nocche distrutte. Un conto era passare quasi indisturbato davanti al salotto di sfuggita, tutt'altro paio di maniche sarebbe stato avere a che fare con loro faccia a faccia.

«Stai scherzando, amico? Me li ha regalati mia sorella nemmeno due settimane fa.»

Effettivamente il freddo iniziava a farsi sentire, ma nonostante non lo reggesse molto, lui non aveva mai sopportato i guanti: gli freddavano le dita ancora di più, inoltre perdeva attrito sulle ruote della sedia.

«Dammeli e basta, te li rendo domani, o al massimo li ricompro! Muoviti.» Mya e Iris erano già arrivate alla macchina, e stavano discutendo con i genitori. Doveva sbrigarsi.

Alba nell'AbissoHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin