Capitolo 7

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C'era una lupa che voleva bene

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C'era una lupa che voleva bene

Ad un lupo solitario dai discorsi seri

Percorsero una tratta di quel bosco insieme

Finché il lupo non s'incamminò in altri sentieri

Quando si accorse di volere bene

A quella lupa ormai distratta da altri pensieri

Nessuno fa ciò che non conviene

E in un bosco che significa stare insieme?

- Rancore & Dj Myke


Lasciò andare un gemito sofferente che fu come una liberazione per lui. Ricominciare ad allenarsi a stare in piedi dopo una settimana fermo non fu facile, specie senza Adam, che fino a quel momento l'aveva aiutato e sostenuto in ogni modo. Una settimana che per lui era stata distruttiva: oltre l'ultima chiacchierata seria con il giovane Brass e il pranzo di famiglia, era anche stato obbligato ad affrontare una festa del Ringraziamento in cui si era perlopiù nascosto dagli invitati sconosciuti che lo volevano vedere con Mya.

All'inizio aveva pensato di mollare più volte e si era quasi arreso davanti alla propria debolezza, ma aveva capito che doveva rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Se non era in grado di superare quell'ostacolo non avrebbe potuto fare nient'altro per tirarsi fuori dalla situazione in cui era capitato.

L'impossibilità di utilizzare la palestra o la piscina era una difficoltà in più. Nella prima c'era tutto lo spazio di cui aveva bisogno, nella seconda sarebbe stata meno dura, visto che il suo peso sarebbe stato alleggerito dall'acqua. Ma non avrebbe permesso a Adam di intuire cosa aveva in mente.

Quel ragazzo era troppo sveglio, e nonostante negli ultimi giorni gli avesse incredibilmente lasciato la sua privacy, non si fidava a rivelargli tutto ciò. Sarebbe arrivato in fretta a conclusioni.

Dopo l'accordo di ricominciare da capo, Adam si era rimesso con Cassie – benché non fosse sicuro che i due avessero rotto, era solo un'ipotesi che aveva sentito da Mya –, anche se per adesso sembrava ci stessero andando piano – sempre informazioni prese da Mya –. A tavola il giovane Brass gli parlava normalmente e quando si incontravano a scuola si salutavano, ma i loro contatti finivano lì, come due semplici conoscenti che vivevano sotto lo stesso tetto. Sebbene fosse proprio ciò che Alec aveva desiderato, vivere così gli stava mettendo addosso un'insoddisfazione che mai avrebbe immaginato, come se gli mancasse un bene primario.

Ma è meglio così, si disse.

Aveva valutato, dopo aver imparato quel nuovo stile di vita, di lasciar perdere il suo piano folle, ma il timore che tutto potesse degenerare da un momento all'altro lo spingeva a proseguire, così sarebbe stato pronto in ogni caso. Un'ulteriore motivazione altrettanto valida era la sofferenza che coglieva negli occhi di Mya quando lei non si accorgeva che la stava scrutando. Non passavano molto più tempo insieme di quanto non avessero fatto in precedenza, ma a scuola aveva rubato i suoi intervalli, che prima passava con Grisam. Ed era evidente che stare lontana da lui la facesse star male quanto faceva star male lui. Ogni volta che quel ragazzo lo guardava, Alec si sentiva un verme, specie perché quello non gli attribuiva nemmeno la colpa di tutto ciò.

Alba nell'AbissoWhere stories live. Discover now