Capitolo 2

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La sveglia risuonava in camera dando ancora più fastidio del solito ai miei timpani. La mia testa era un pallone e al solo pensiero di dover affrontare il secondo giorno di scuola con una sbornia sulle spalle, mi venne la nausea. Il mio riflesso allo specchio era tutt'altro che normale. Avevo due occhiaie orribili, per non parlare dei capelli, un ammasso di nodi e ciuffi volanti.
Mi ci voleva una bella e lunga doccia.
Mi alzai dal letto e scesi giù
<< buongiorno principessa!>>
I suoi occhi blu mi puntarono, mentre sorseggiava il suo caffè.
<< mmh giorno>>
Mi sedetti al tavolo ed addentai un pancake, pentendomi subito di averlo fatto dato che da un momento all'altro avrei potuto rimettere
<< a che ora sei tornata ieri sera?>>
La guardai, bella domanda Kimberly, me lo chiedo anch'io.
<< non ricordo, potevano essere le due... l'una >>
Mi guardò stringendo gli occhi con aria minacciosa. Mi aveva costretta lei ad andare a quella festa e adesso voleva farmi il terzo grado?
<< mamma non ho guardato l'orario una volta arrivata a casa, ero stanca morta>>
Si alzò poggiando entrambe le mani sul bancone in marmo
<< e chi ti ha accompagnata?>>
Quello vorrei non ricordarlo, ma purtroppo non fu possibile.
<< mamma è un interrogatorio?>>
<< stamattina ti accompagno io signorina>>
Mi abbandonò poco dopo al piano di sotto, intenta a salire le scale.
<< GUIDO IO!>>
<< NON SE NE PARLA!>>
Leggings e felpona... dovevo essere invisibile oggi, restare nel mio e vivermi la giornata tranquillamente. Tanto che misi solo un po' di correttore e un lieve strato di mascara. Fine. Potevano benissimo scambiarmi per una barbona.
<<ASH HAI FINITO? >>
Presi lo zaino e scesi giù beccandomi un'occhiata di disapprovazione da mia madre.
<< signorina cosa ti è successo? Dove sono finiti i vestiti sobri di mia figlia?>>
Se solo sapessi che ieri sera ero ubriaca morta, e non trovavo neanche voglia di parlare quella mattina, allora avresti approvato il mio outfit.
<< più sobrio di una felpona e un leggings non so cosa ci sia >>
Le feci un sorrisetto strafottente e uscii di casa, l'aria fresca mattutina mi entrò nei polmoni senza ritegno, e fu un vero e proprio sollievo.
<< chi è il cafone che non sa che questo è il nostro parcheggio?>>
L'Audi Q2 grigia mi fece bloccare proprio sulla soglia della porta.
Mi guardai intorno, ma la risata di mia madre attirò la mia attenzione. Cosa ci trova di tanto divertente?
<< oh già, mi è giunta voce che il cafone sia una Lei >>
continuai ad ascoltarla.
<< una certa Ashley Aies>>
non capivo.
Mamma sono le 7 del mattino e ho una sbronza micidiale in corpo. Parla chiaro.
Non feci in tempo a parlare che mi ritrovai ad afferrare le chiavi dell'Audi lanciate da mia madre.
O cazzo.
<< tu sei pazza>>
La guardai con le lacrime agli occhi. Era l'alcol a farmi piangere o la gioia di avere finalmente un mezzo tutto mio?
<< è tutta tua.>>
<<non dovevi mamma>>
<< te lo meriti. Muoviti piuttosto che sei in ritardo>>
Mi venne da ridere quando capii che stavo per guidare, per la prima volta un'auto di mia proprietà, con i residui di alcol nel mio corpo.
Non potevo crederci.
Finalmente non dovevo più scroccare passaggi, e soprattutto avevo una scusa in più per non bere alle feste. Misi in moto dopo aver esplorato l'interno dell'auto fino all'ultimo pulsante, e in men che non si dica passai a prendere a sorpresa la mia migliore amica. Anche se dopo ieri sera non se lo meritasse più di tanto.
La trovai intenta a chiudere la porta di casa, la feci sobbalzare suonando il clacson.
<< O. Mio. Dio.>>
Rise portando le mani davanti la bocca.
<< spero non sia uno scherzo>>
si avvicinò correndo come se avesse visto un'auto per la prima volta.
<< no tranquilla, me lo sono chiesta anch'io>> non perse tempo per salire in macchina.
<< è stupenda, e ci aggiungo anche un finalmente>>.

Mi faceva strano parcheggiare nei parcheggi della scuola. Per la prima volta in vita mia ebbi gli occhi di tutti addosso e non era questo l'obiettivo di oggi.
<< ci fissano tutti>>
Sussurrai a Rachel una volta scesa dall'auto.
<<sarà per lo spettacolo che diedi loro ieri sera>>
Risposi alla mia stessa osservazione, lei invece mi scrutò attentamente.
<< dove l'hai lasciata l'altra Ashley?>>
<<Grazie del complimento Rachel Munro, e scusami se sono in questo stato, ma QUALCUNO ieri sera ha ben deciso di abbandonarmi ad una festa alla quale non volevo minimamente esserci, ubriaca e incapace di intendere e volere>>
Alzò le mani in segno di resa afferrandomi sotto braccio, e senza badare alle mie parole mi trascinò verso l'ingresso della scuola.
<< a proposito di ieri sera...>>
Chiuse l'armadietto alle sue spalle e mi osservò attentamente.
<< chi ti ha accompagnata a casa?>>
Non feci in tempo a risponderle, che il soggetto interessato spalancò la porta d'ingresso insieme al ragazzo della mia migliore amica e ad Herman.
<<c-cosa?>>
Gli occhi di Chris incrociarono i miei, ed improvvisamente un senso di imbarazzo invase il mio corpo.
Ashley svegliati stiamo parlando di Turner.
<<ho detto chi ti ha accompagnata a casa ieri sera.>>
Non avevo raccontanto nulla a Rach di ieri sera. Neanche della mia morte scampata.
Non mi pesava dirlo, l'unica cosa che non volevo ammettere era quella che fosse stato Chris a risolvere il tutto.
<< se non mi avessi abbandonata sapresti benissimo con chi sono tornata a casa >>
Chiusi l'armadietto, provocando lei un lamento. Non avevo nessuna intenzione di dire a Rachel che fosse stato Chris a lasciarmi a casa, perché sapevo già che avrebbe iniziato a farsi mille paranoie.
<<Adesso vogliamo saperlo anche noi Aies. Con chi sei tornata a casa? >>
Chris si appoggiò al mio armadietto, lo fulminai con lo sguardo.
<<mi ha accompagnata James>>
Mantenni il suo sguardo, quella bugia gli provocò una risata strafottente, ma venni rapita di nuovo dalla sua fossetta, e dai suoi occhi che quando rideva si chiudevano in due fessure, facendogli arricciare il naso.
<< hai visto la nuova auto di Ash?>>
Grazie a dio a qualcosa serviva Rachel Munro. Si rivolse al suo ragazzo mentre attorcigliava i capelli di quest'ultimo tra le sue dita.
<< la macchina è pazzesca, spero che lo sia pure tu nel guidarla, conoscendoti ti impanicherai ad ogni minimo parcheggio>>
Gli alzai calorosamente il dito medio e fortunatamente venimmo interrotti dalla campanella.

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