America,sorpresa shock

7.7K 310 214
                                    

Lels

«Spiegami perché stiamo partendo per l'America quando non ci possiamo permettere di pagare l'affitto?» mi lamentai per la centesima volta con Ross.
Continuava a blaterare su un premio vinto, non so dove, ma questa mi pareva molto come una scusa.
Quando mai abbiamo avuto la fortuna di vincere un premio in diciotto anni? Mai.
La sfortuna perseguita sempre non abbandona mai.

«Senti perché fai tutte queste storie? Ho vinto per una volta in vita mia quindi festeggia, sii felice per me! Ti rendi conto l'America? È stupendo!!» sbottó lei buttando dentro la valigia dei vestiti a caso.

«Ma perché stiamo correndo?» domandai io.

È arrivata un ora fa a casa dicendo di preparare le valigie.

«Perché partiamo tra tre ore!» urló lei.

«Cosa?» urlai istericamente io.

La vidi tapparsi le orecchie.
«Non urlare e muoviti, dobbiamo andare a fare il check-in e tutto» sbottó lei togliendo tutti i vestiti dalla grucce.

Corrucciai lo sguardo ancora sospettosa. Ma poi perché doveva portare tutto l'armadio con sè?

Mezz'ora dopo avevamo già preparato tutto, non so come cavolo ci eravamo  riuscite ma ce l'avevamo fatta. Chiamammo il taxi e ci avviammo di corsa all'aeroporto.

L'America? Chi cazzo me l'aveva fatto fare? Mi domandai ormai seduta sull'aereo guardando fuori dal finestrino. Perché non avevo nessun bel presentimento?

Nathan

Finalmente mi ero seduto sul mio jet privato accompagnato da tutti i miei compagni di squadra.

«Perché devo condividere pure il mio Jet?» chiesi a quel coglione di Zed che si stava bevendo comodamente un bicchiere di champagne ovviamente pagato da me nel MIO Jet.

Lo vidi fare un sorriso ambiguo che mi fece venire i brividi.

«Perché noi la tua family» disse indicando prima sè stesso e poi gli altri «Ti abbiamo fatto un bel regalo» concluse lui portandosi una mano sotto il mento orgoglioso.

Mi zittii. Avevo i brividi solo a pensarci.

«Non mi dire che mi hai preso di nuovo un pesce palla?!» sbottai al solo ricordo di uno dei regali fatti da Zed. Avrei preferito morire che ricevere un suo regalo.
Il primo anno in cui ci conoscemmo, mi regaló un pezzo di vetro con scritto questo è il 'non mi regalare niente' di Zed. Che senso aveva comprarlo allora ?Solo Zed poteva saperlo.

Lo vidi spalancare gli occhi impaurito. A causa di quel pesce palla ha avuto un altro trauma da aggiungere agli altri trentamila.

Scosse la testa riprendendosi dal brutto pensiero.

«Rimarrai a bocca aperta amico» disse zittendomi.
Meglio non chiedere altro.

Mi appoggiai al finestrino,l'America mi avrebbe fatto bene, mi sarei potuto dimenticare di Lels.

Lels

«Wow» esclamai davanti al Hotel a cinque stelle davanti a noi.

«Davvero alloggeremo qui?» domandai girandomi verso Ross che stava scrivendo qualcosa al telefono.

La vidi annuire dopo secoli.

«Insieme al viaggio c'era anche l'alloggio» mormorò lei.

Mi grattai la testa. Che botta di culo direi.
Hotel più costoso dell'America era davanti ai nostri occhi.

Presi le chiavi, stanza 2204, terzo piano la prima porta a destra.

Mi incamminai seguita da Ross che se ne stava improvvisamente in silenzio.

Stupid famous best friend Où les histoires vivent. Découvrez maintenant