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Quella gita scolastica era stata approvata particolarmente per la sua flessibilità nel divertimento, misurato in giuste quantità al dovere e allo studio.

Il pomeriggio era stato dedicato, come scritto su modulo, all'attività di studio coordinato delle strutture meccaniche e dei tassi economici del turismo, propriamente interpretato come una giornata al luna park.

Siccome, non erano comprese altre visite d'istruzione, le guide scelsero di occupare le ore pomeridiane con una visita a Wolmido Park, ovviamente lasciando ampio spazio di riflessione e studio ai ragazzi, i quali accolsero felicemente.

-Ragazzi a me non frega un cazzo, io oggi mi voglio divertire, io e i miei fratelli e basta- confessò eccentrico Namjoon.

-I luna park sono puttanate da bambini, si può sapere dov'è la discoteca più vicina che ci facciamo un salto stasera?- sbraitò Yoongi schivando prontamente un bambino con una bibita gasata di acidi colorati tra le mani -Mocciosi...-

-Oh Yoongi mi dispiace, ma i nightclub non rientrano nel programma- ci scherzò sopra -Tae sei silenzioso. Tutto bene?-

-Sì certo-

-No, non è vero- gli appoggiò una mano sulla spalla interrompendo la sua avanzata.

-Ah lascialo stare, sta pensando ancora a quel culetto che non riuscirà mai a sfondare...sai quel suo amico...Jimin, credo di piacergli...me lo farei, peccato che io non sia gay, magari se un giorno deciderò di provare qualcosa di nuovo...- tirò fuori una sigaretta.

-Mettila via...ahia ma che cazzo fai?- imprecò Namjoon dopo essere stato scottato dalla fiamma dell'accendino.

-Ne ho rimaste solo due e poi non ci sono in giro gli altri, quindi non dirmi cosa fare- aspirò come un neonato brama la prima brezza.

-Dai Tae lascia stare, non si può sempre vincere, questa volta hai perso e fattene una ragione- avanzò fino a che il castano lo richiamò.

-Yoongi, una sfida è una sfida e io non ne perdo una. Andiamo- lì superò tornando ad essere il capo di quella ridicola comitiva di anime.

Nel frattempo, vicino ad un venditore ambulante di hot dog dagli sgargianti ombrelloni panna e cremisi, Jimin e Jungkook avevano rimediato alla mancata colazione.

-Oh mio dio sono pieno come non so cosa- slacciò la cintura imboccandola di altri fori, che non era consueto trafiggere.

-Concordo, ma dobbiamo proprio andare ora? Jimin tu lo sai come funziona lo stomaco vero? Quando mangi troppo non è mai bene sollecitarlo con le giostre- si coprì la bocca per l'emissione d'aria indesiderata.

-Ti ricordo che non sono stato io a metterci un'eternità alla toilette- lo punzecchiò interpretando un finto aristocratico.

-C'era la fila, cosa ti devo dire?-

-Ottimo, siccome io ho aspettato con te tutto il pomeriggio ora tu fai con me questa giostra. Abbiamo perso così tanto tempo che non possiamo aspettare oltre, tra poco ce ne andiamo. Facciamo una scommessa, chi sbocca prima offre il gelato- allungò la mano.

-Tu hai intenzione di mangiarti anche quello dopo aver vomitato?- accordò il patto stringendogliela.

-E chi ti ha detto che sarò io a vomitare?- gli fece l'occhiolino.

-Tae, ma non è Jungkook quello?- indicò Namjoon, ma il castano era già partito, per i suoi affari nutriva una particolare passione, la quale lo travolgeva in maniera indicibile.

La coda non era nemmeno troppo ricca di cuori trepidanti e il turno dei due ragazzi giunse con brevissima attesa.

-Guarda Jungkook...-il rosa indicò i numeri rossi lampeggianti dei posti ancora disponibili -...ne sono rimasti due ed è il nostro turno, oddio che botta di culo...ahh tocca a noi-

-Ehi ma cosa spingete?-

-Ohi c'eravamo prima noi, stronzi- si elevarono voci infondo alla fila.

-Ehi Jimin- lo richiamò Yoongi.

Nel momento esatto in cui il rosa fu distratto Tae afferrò Jungkook sottobraccio e passarono la catena appena disinserita, azzerando così il cartello.

-Jimin?- si voltò percependo il suo amico essersi alzato tutto ad un tratto ed aver sprigionato una forza non sua -Taehyung? Che fai?-

Lo spinse nell'unico vagone vuoto e procedette ad allacciare anche le sue cinture di sicurezza, visto lo smarrimento.

Gli sfiorò l'intimità volontariamente, alche il corvino gli allontanò le mani -Che fai? Jimin?- si sporse chiamandolo, ricevette un sorriso e un gesto con la mano che incitava a lasciarlo perdere.

-Volevo stare con te? È un crimine oppure sei troppo occupato?-

-No...no è che...io dovevo salire con Jimin- iniziò a farfugliare.

-Ah non credo gli dia fastidio, c'è Yoongi con lui- sorrise dopo aver pianificato perfettamente quella divisione.

Il treno iniziò a mangiare le rotaie ferrose, avvinghiandosi rudemente e imboccando la salita.

Lo stomaco di Jungkook lo tormentava sin dall'inizio, ma aveva preferito mantenere quel problema solo per sé.

-Jungkook mi dispiace essermi avventato in quel modo su di te- avvicinò le dita a quelle del corvino.

Sentiva la gola bruciare ed un freddo insolito, quando la sua mano venne avvolta da una calda lusinga.

La cima era stata raggiunta.

-Vedi...tu mi piaci- gli confessò prima che la giostra si gettasse nel vuoto e Jungkook sfilasse la mano per trattenere, invano, il vomito.



"Mi dispiace per Tae...ma per la sua stronzataggine non gli fa male un po' di vomito...se prima Jungkook era in pensiero ora non sarà certamente più tranquillo."

TAKOTSUBO (Vkook)Where stories live. Discover now