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Erano trascorsi già due giorni e la gita sarebbe terminata dopo altrettanti.

Dopo quella breve collaborazione Jungkook aveva scoperto lati di Kim Taehyung a lui sconosciuti, arrivò a pensare addirittura che tutte quelle parole sul suo conto, ovvero che fosse un playboy e una testa di cazzo irrimediabile, fossero state erette proprio dai suoi amici e mantenute da lui per preservare solo la sua incrollabile figura.

Le parole di Chaeyoung continuavano a tornargli in mente, ma a parte qualche occhiataccia non aveva più osato minacciarlo, che avesse qualcosa in servo per lui? Non gli importava più di tanto, era felice di come il suo presente stesse procedendo.

I giorni precedenti all'ultima sera non furono di particolare rilievo.

Jimin e Jungkook erano costantemente assieme ad eccezione di alcune volte in cui il rosa veniva allontanato da forze terze e in quell'istante subentrava Taehyung con le sue battute, puntuale come le lancette di un ingranaggio.

Ogni dialogo svolto con lui ne evidenziava aspetti e curiosità nuovi, tanto che il corvino lo trovò molto simile a lui sotto una certa luce.

Il buon senso e la ragione erano oscurati in quei momenti, ogni parola sembrava la tonalità più giusta che potesse assumere quella situazione, questo era amore, cieco e bellissimo.

Aveva cercato di confortarlo con la storia del pollo d'oro e non era stata dimenticata quell'azione.

Anche se la sua callidità non si rispecchiava nei voti, nelle parole era un abile ammaliatore e fin da subito questo era stato chiaro.

Questo era successo prima, ma ora era giunta l'ultima sera in quell'hotel.

-Jungkook non è possibile che tu stia ancora male- affermò incredulo Hoseok con un pezzo di pane tra le mani.

-Oggi ha vomitato tre volte- chiarì Jimin.

-No ma grazie Jimin, vuoi anche dirgli ogni quanto vado a cagare?- rispose brusco.

-Se vuoi...-

-Aish smettila- gli lanciò il tovagliolo.

Per fortuna la voce della sobrietà e della maturità intervenne -Hai fatto qualche analisi prima di partire? Prova i fermenti lattici, sono l'ideale per rimettersi in sesto- trafisse un pezzo di carota bollito.

-Sì Seokjin, ho fatto un paio di visite, ma nulla di che...e per i fermenti lattici grazie, non li ho mai provati, avevo delle fialette, ma sono più che altro acqua zuccherata...comunque non preoccupatevi, sono solo un po' debole di stomaco e poi mi succede sempre quando abbandono il cibo di Busan- si unirono in una risata, anche il "marchesino" fece un ghigno che somigliava vagamente ad un sorriso.

Passarono in compagnia il tempo che gli restava in quella sala, la quale a poco a poco si stava svuotando per l'orario.

-Jungkook non ti prenderà fame? Hai bevuto solo del tè- afferrò la tazza vuota Hoseok.

-Il mio stomaco non mi permette di mangiare nulla, ma se vuoi il quarto sbocco...-

-No per carità tieni i boccaporti chiusi- arricciò il naso.

-Io vi saluto, vado in camera- si alzò il corvino.

-Non vieni con noi giù al bar? C'è il biliardo e fino a mezzanotte possiamo giocare- gli accarezzò pacatamente la schiena, gesto al quale l'amico si sottrasse con strana sensazione.

-No, scusatemi, sono davvero stanco e credo mi stia per tornare la nausea. Vado in camera, divertitevi-

Seokjin e Hoseok cominciarono a scendere le scale.

-Sicuro? Vuoi che venga con te a tenerti compagnia?- chiese premuroso il rosa.

-No assolutamente, altrimenti ci pentiremmo entrambe di non aver steccato qualche palla su un vecchio biliardo a mezzanotte in un hotel decadente, non me lo perdonerei mai. Vai Chimmy, non ti preoccupare- rassicurato anche Jimin si fiondò verso il basso.

Percorse il corridoio massaggiandosi l'addome, il bruciore era lo stesso che aveva provato quella mattina.

Raggiunta la porta fu fermato da un piccolo fischio prima di sbloccarla, Yoongi e Namjoon erano impalati davanti alla porta di una delle camere e gli fecero segno di avvicinarsi.

Man mano che la distanza si accorciava sentiva le budella contorcersi per l'ansia di aver combinato qualcosa, era terrorizzato di poter dimettere quello che aveva bevuto sulle pantofole di Yoongi.

Ora che li aveva incontrati pensò anche al fatto di non aver visto Tae a cena.

-Yoongi...Namjoon- li salutò con un cenno impacciato.

-Su avanti entra- girò il mento alla sua destra il più basso.

-Perché? Questa non è la mia camera-

-Ti ho detto di entrare, la mia non è una domanda- sbuffò irritato.

-Cosa c'è lì dentro?- le dita fremettero.

-Oh, qualcosa che apprezzerai di sicuro- si girò verso il complice.

Passarono alcuni istanti di titubazione.

-Mi vuoi forse far girare le palle? Apri quella cazzo porta- lo afferrò per una spalla e lo spinse verso la maniglia.



"Credo sia abbastanza deducibile quello che accadrà nel prossimo capitolo...
Come state? Come state passando la quarantena? ♥️"

TAKOTSUBO (Vkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora