Epilogo

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<< Z di 'zaino', ti conviene guardare nello zaino, sai è stato difficilissimo metterlo lì.>>

In fretta e furia Taehyung gettò il suo zaino a terra e lo perlustrò da cima a fondo, trovando in una tasca un fogliettino: << Se vuoi sapere chi sono, vai ora in bagno, dove tutto è cominciato.>>

'Dove tutto è cominciato?' si chiese Taehyung spaesato, dirigendosi nel luogo dal foglio indicato.

Una volta fuori dalla porta, il moro ingoiò un groppo di saliva, ricordandosi di ciò che era accaduto  in quel bagno tanto tempo fa.

'Sarà lui o saranno quei bulli che si vogliono vendicare?' esitò ponendosi un'altra domanda.

Prese un profondo respiro e ripensò al passato, una delle cose più dolorose che potesse fare a sé stesso.

Un giorno due persone orribilanti lo avevano trascinato in bagno, perchè 'volevano divertirsi' come dicevano loro, quando in realtà volevano solo abusare di Taehyung.

Il moro provò più volte a liberarsi dalla loro presa, inutilmente perchè era troppo lo svantaggio fisico.

Riuscì, però, a sferrare un calcio ad uno dei due, ma fu buttato a terra e riempito di botte.

Ogni calcio o pugno che riceveva, sentiva la sua mente abbandonarlo pian piano.

All'improvviso il dolore cessò ed una voce pacata gli sussurò: <<Sono andati via, ci sono io ora tranquillo.>>

Taehyung si guardò prima intorno, per accertarsi che fosse tutto calmo e poi portò lo sguardo alla fonte della voce.

Fu un angelo, secondo lui: il viso sorridente, le labbra fini da cui spuntavano due denti, che parevano quelli di un grazioso coniglio, poi gli occhi scuri ma sereni e i capelli neri che incorniciavano il tutto.

'Non può essere reale' pensò lui, convinto che fosse tutto un frutto della sua immaginazione, perchè troppo bello per esistere; allora Taehyung diede la colpa ai troppi colpi subiti.

Tuttavia non ne fu sicuro, così provò a parlargli: <<G-grazie>> balbettò intontito << io sono Kim Taehyung.>>

Il corvino si alzò di scatto, dicendo:<<I miei amici mi stanno cercando, ora devo andare. Io sono Jeon Jeongguk.>> ed uscì dalla stanza.

'Il nome del mio angelo è Jeongguk.' pensò Taehyung prima di collassare sul pavimento.

Si svegliò qualche tempo dopo in un ospedale e gli raccontarono di come qualcuno l'avesse salvato dai bulli, come per magia.

Nel suo cuore Taehyung capì che quel qualcuno fosse Jeongguk, ma ebbe troppa paura che fosse frutto della sua immaginazione, dopotutto non l'aveva neanche mai più rivisto.

Dopo l'accaduto passò molto tempo pensando "all'angelo", capendo poi di essersene innamorato.

Proprio per paura che questo amore fosse indirizzato a qualcuno di inesistente, non ne parlò mai con nessuno.

Ma in quel momento aveva la possibilità di scoprire la verità, di scoprire se la persona che amava esistesse veramente.

E così spalancò la porta del bagno, ritrovandosi con le lacrime agli occhi e trovando la figura del corvino difronte.

Furono attimi interminabili per i due, dove i loro occhi parlavano per loro.

Jeongguk ormai un misto di emozioni indescrivibili per essersi finalmente rivelato al suo amato.

E poi c'era Taehyung, preso dallo stupore e da un sentimento ardente come il fuoco, che potè constatare che il corvino esistesse davvero e che ricambiasse i suoi sentimenti.

Il moro allora agì d'impulso,  gettandosi fra le braccia dell'amato e baciandolo, continuando a sperare che non fosse un sogno.

Ma Taehyung avrebbe scoperto poco dopo che era tutto reale.

Perchè quel momento era reale.

Perchè ciò che successe era reale.

Perchè il suo angelo era reale.

E perchè il loro amore era reale.

Fine.

-----Spazio autrice--------

Spero che questa storia corta vi sia piaciuta, pareri? Critiche?

//autrice.

∬αℓρнαвєτ∬ TaekookWhere stories live. Discover now