Tony Stark, un superpapà!

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Tony Stark, un superpapà!
di MikiRise

Già da prima del suo debutto sul grande schermo, Ironman AKA Tony Stark, è stata una figura amata e quasi riverita da un Fandom che la Marvel ha saputo nutrire e mantenere con molta abilità. Sono pochi i personaggi dei fumetti che godono della sua notorietà e affetto, e sono sicuramente molti meno quelli scelti per far parte del cuore pulsante di ogni universo creato dalla Marvel (sia questo l'universo dei comics, il 616, o l'MCU, chiamato anche 199999999), ma ciò che è interessante notare è che la maggior parte dell'evoluzione del personaggio sia incentrata sull'astrazione di una figura paterna.

Tony Stark viene presentato, in ogni versione del multiverse marveliano, come un uomo frivolo, incline alla bella vita e ai piaceri effimeri della vita. Un genio, miliardario, playboy, filantropo che non può avere nulla al di sotto della sua pelle, qualcuno che non può essere un eroe. Beh, di questo ne è estremamente convinto anche lui. Un eroe è qualcuno che si stima, qualcuno che fa del bene. Tony Stark, in ogni universo, crede che niente di buono possa uscire da lui.

Ripercorrendo la sua vita da un principio, sembra che Tony non riesca a trovare una figura paterna dalla sua prima infanzia. Nell'MCU, si mostra come Tony, in un momento di indecisione e fragilità, guardi un vecchio video di suo padre che gira una pubblicità per promuovere le Stark Industries, con un bambino attore, che finge di essere Tony, mentre Tony viene scacciato via, in malo modo, dal padre. E il suo rapporto con Howard non migliora nemmeno poco prima della morte di quest'ultimo, lasciando delle parole non dette tra loro due, che feriscono Tony, l'unico della famiglia a rimanere in vita.

Questo rapporto complicato con la figura di Howard resta quasi invariato nell'universo in cui Tony Stark nasce, con una piccola eccezione: nell'universo 616, Tony è stato adottato dagli Stark, e sempre trattato con sufficienza, quasi un fastidio.

Questo rapporto non idilliaco tra Howard e Tony viene spesso interpretato come capriccio o un sintomo del bisogno di affetto da parte di Tony. Fin da piccolo è stato un bambino emotivo, agli occhi del padre debole in quanto uomo, e a ciò si aggiunge l'assenza di chiusura in questo rapporto, in cui la comunicazione non è mai stata presente. Howard muore senza poter vedere l'uomo che Tony diventerà. E Tony non potrà mai confrontarsi davvero con suo padre, non solo come figlio, ma anche come adulto. È mancato, tra loro, un confronto paritario.

Per questo motivo, la figura ingombrante di Howard segue Tony anche una volta adulto. Le Stark Industries appartenevano a lui e ne portano il cognome. Ma anche il suo genio lo perseguita come un'ombra, a ricordargli la sua incapacità di crescere e di essere all'altezza dell'uomo che era.

Tony, nelle sue versioni, viene spesso rassicurato dell'amore che suo padre provava nei suoi confronti.

Nell'MCU, Fury, in una conversazione, gli ricorda quanto Howard lo amasse e, nell'ultimo film, in cui si vede il culmine della crescita del personaggio di Tony Stark, lo fanno assistere a una dichiarazione d'amore da parte di Howard. Nell'universo 616, invece, è Jarvis, il maggiordomo che lo ha visto nascere e crescere, e a cui Tony dedica il nome della sua AI (JARVIS), a ricordargli quanto suo padre non sia una cattiva persona, ma solo un uomo che è incapace di comunicare i suoi sentimenti.

Neanche in questo modo Tony riesce a fare pace con Howard. Non riesce a liberarsene.

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