e i g h t

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- ho sonno... - dissi affondando la testa nelle braccia che avevo poggiato sul tavolo.

- anche io, ma ho più fame. - disse Emily addentando una patatina fritta.

- preparatevi allo show. - disse Dylan guardando Finn.

L'ultima volta che parlai con il ragazzo riccio fu la settimana precedente, quando mi rivelò i suoi stati d'animo e le conseguenze della popolarità.

- sicuramente la starà lasciando un'altra volta. - aggiunse Emi.

- sai che novità... - fece Dyl.

Io non ero interessata al discorso, non più di tanto.

La mia mente fluttuava al ragazzo in camera mia che si era aperto, rivelandomi una parte di lui che credevo non esistesse.

- Chiara? Ci sei?

- mh? Ah, sì.

- a cosa pensi?

- nulla...nulla... - dissi spostando lo sguardo sulla mia insalata verde.

- non ho più fame. - dissi per poi prendere il mio zaino e uscire dalla mensa.

Mi sentivo strana, ma sapevo per certo che a scuola non mi sentivo più bene.

- ma dove va? - sentii dire da Emily mentre mi allontanavo.

Appena superate le porte bianche, mi ritrovai nei corridoi completamente spaesata.

Mi guardai intorno. Non c'era nessuno, se non il bidello che sorvegliava l'entrata.

Mi voltai ed andai verso il cortile. Fortunatamente, era vuoto.

Decisi di fare una delle cose di cui mi sarei subito pentita.

Poggiai le mani sul bordo della staccionata che circondava l'edificio e con la forza delle braccia mi issai e scavalcai, cadendo dal lato opposto.

Emisi un sospiro e mi guardai intorno.

La strada era deserta, in effetti, era ora di pranzo.

Deglutii e iniziai a camminare cercando qualcosa che mi potesse essere familiare.

Scorsi una gioielleria e un grande parcheggio.

Continuai a camminare in cerca di una meta che ancora non conoscevo.

Accesi il cellulare, che segnava le 13:23.

Digitai il nome della strada in cui mi trovavo e scoprii che era a quasi un kilometro da casa mia.

Sbuffai.

- che cavolo. - dissi portandomi una mano sulla fronte.

Da lontano scorsi un'insegna gigantesca che lampeggiava luci blu, nonostante fossimo in pieno giorno.

Mi sporsi per vedere oltre le foglie che mi bloccavano la vista.

Aveva l'aria di un centro commerciale.

Decisi di andarci, almeno avrei trovato qualcosa da fare.

Il primo luogo in cui mi recai fu un piccolo bar, dove acquistai una pizzetta e una Cola.

Mentre camminavo circondata da tantissimi negozietti e con la cannuccia tra le labbra, guardavo le vetrine in cerca di qualcosa che mi potesse stare bene.

Mi blocca di colpo davanti ad una vetrina di un negozio che vendeva abiti eleganti.

Anche dall'esterno, notai un abito rosso che mi catturò lo sguardo.

those damn eyes.Where stories live. Discover now