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12 Febbraio 2021, 3:52pm
Londra

Fuori il tempo è uno schifo.
Piove a dirotto da ore, c'è un temporale spaventoso e il freddo penetra fin dentro le ossa.

Papà è a lavoro, Zac e Beth anche, io sola in casa.

Non che odi la pioggia, sia chiaro, ma la luce è già andata via un paio di volte, internet non va, il cellulare non ha campo e ad ogni tuono sussulto per lo spavento.
Allora mi chiedo: ma cosa ci faccio ancora qui?

Senza neppure pensarci una seconda volta mi alzo dal divano, scrivo in fretta un bigliettino per informare papà, raggiungo l'ingresso, indosso le scarpe, la giacca e un cappello, afferro le chiavi, dopodiché apro la porta ed esco di casa.
Mi dirigo verso l'auto di Zac e decido di prenderla in prestito, tanto comunque non verrà a saperlo perché trascorrerà la notte a casa di Beth.

Salgo a bordo, chiudo la portiera, inserisco le chiavi e metto in moto.
Immediatamente accendo l'aria condizionata per evitare di gelare, metto in funzione i tergicristalli e spero che la pioggia non mi impedisca di arrivare sana e salva a casa di Harry.

Avrei voluto scrivergli questa mattina appena sveglia, ma non c'è campo da ieri sera, quindi non ho potuto farlo.

Fortunatamente dopo pochi minuti raggiungo il grande cancello all'entrata della grande abitazione, scendo dall'auto e mi avvicino al campanello per citofonare, attendo per qualche secondo di troppo, ma finalmente sento la sua voce

-chi è?- chiede

-cappellaio, qui fuori si gela, c'è posto per Alice?- sorrido, immediatamente il cancello si apre, quindi corro in auto ed entro nella proprietà.

Mentre parcheggio la porta d'ingresso si apre ed Harry fa capolino sorridendomi, scendo dall'auto e cercando di ripararmi dalla pioggia coprendomi con le braccia, corro verso di lui, che subito apre la porta lasciandomi entrare.

-Piccola..sei zuppa d'acqua- ridacchia osservandomi mentre chiude la porta dietro di noi

-oh, tu dici?- domando divertita
-scusa se non ti ho avvertito, ma le reti telefoniche sembrano essere morte- aggiungo incrociando il suo sguardo

-non c'è bisogno che tu mi avverta, puoi venire qui da me quando vuoi- parla accarezzandomi una guancia, io arrossisco appena
-su, ora togliti quella roba di dosso, vado a prenderti degli abiti asciutti- dice, io annuisco

-grazie, Harry- sorrido, quindi lui si allontana e mentre io mi spoglio lui torna con in mano una sua tuta, poi me la porge

-ti staranno un po' grandi, ma è pur sempre meglio che tenere addosso vestiti bagnati- afferma facendo spallucce, io li afferro

-andranno benissimo- dico, lui raccoglie la roba bagnata e la porta via, io intanto mi vesto ed indosso anche il cappuccio della felpa.
Sui vestiti c'è il suo profumo e sono così comodi e soffici, cammino verso il soggiorno e quando Harry mi raggiunge ci accomodiamo sul divano

-eri sola?- domanda

-completamente- ridacchio
-spero di non averti disturbato, però- aggiungo, non vorrei averlo interrotto mentre lavorava su dei nuovi testi, o su una nuova melodia

-non mi disturbi, mai- precisa scandendo bene l'ultima parola, io annuisco appena e poso le mie labbra sulle sue.

Quando sciogliamo il bacio le sue mani accarezzano i miei capelli

-stavo pensando ad una cosa- dice, io lo scruto confusa

-mhm- lo sprono a continuare, un sorrisino sulle mie labbra

Flight 283 [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora