Un modo

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Quel giorno aveva deciso di accettare l'invito di Nino ed ora si ritrovava come un cretino a camminare per negozi con lui, Alya, Marinette e altri compagni di classe. Tra cui ovviamente anche Nathaniel che ogni tanto beccava a guardare la mora.
Era ridicolo rimanere lì. Lei non gli rivolgeva nemmeno uno sguardo.
La sentiva parlare con le sue amiche di un film che avevano visto prima di uscire.
<< E quando lui si è presentato da lei a chiederle scusa? È stato dolcissimo!>>
<< Si, molto romantico, ma secondo me lui doveva lottare di più per lei, magari anche a fare la figura da idiota davanti a tutti, ma almeno gli avrebbe fatto capire quanto era importante. Invece credeva di mettersi in ridicolo, è per questo che l'ha persa.>>
<< Ha ragione Mylène.>> Sentì dire alla ragazza dei suoi sogni.
Quindi era questo quello che voleva? Che si annullasse ancora? Che lottasse ancora una volta contro tutte le ragioni che lei tirava fuori per non stare insieme? O lo diceva solo perché è facile parlare quando la situazione non è la tua? Cosa voleva da lui? Qualsiasi cosa gliel'avrebbe data. Qualsiasi. Bastava solo saperlo e lui si sarebbe reso ridicolo davanti a lei ancora una volta. Come su quel terrazzo sotto la pioggia, come dentro quella stanza, come tutte le altre volte.
Aveva ancora nella testa l'immagine di lei che, ad occhi lucidi di emozione, gli diceva che voleva lui fosse il primo. Ma lui non voleva essere semplicemente il primo, voleva essere l'unico.
<< Adrien? Tutto bene?>>
Venne scosso dalla voce di Alya.
<< Cosa?>> Chiese distratto.
<< Ci stavamo chiedendo voi ragazzi cosa ne pensate.>>
<< Che farei di tutto.>> Non ci pensò nemmeno un secondo per rispondere mentre fissava la sua Marinette che si sentì in soggezione e arrossì. Tutti si resero conto di quella scena ma nessuno sapeva darsi una spiegazione. Nessuno tranne Nino e Alya.
Era una promessa. Avrebbe fatto di tutto. Non si sarebbe arreso mai.
<< Sei così romantico Adrien!>> sospirò Rose.
Già, glielo avrebbe mostrato.
<< Scusate, ora devo proprio correre via. A presto!>>
Non diede nemmeno il tempo ai suoi amici di salutarlo che andò via, talmente tanto velocemente da lasciare tutti perplessi.
<< L'hai sentita Plagg? >>
<< L'ho sentita, cosa hai in mente di fare? >>
Sorrise furbo all'amico Kwami.
<< Trasformami!>>
Sentì il corpo riempirsi di formicolii.
Prese una grande quantità d'aria nei polmoni e, coraggioso come non mai, si diresse di nuovo verso i suoi amici.
Sapeva stavano andando su quella stupida barca, quindi si sarebbe fatto trovare lì. Da una parte sperava di vederci anche Luka.
Era seduto in cima all'albero maestro, sul posto della vedetta, quando arrivarono i suoi amici.
<< Disturbo?>> Chiese sorridente.
Mentre tutti lo fissavano sorpresi lui scese fino a terra e iniziò a giocherellare con il bastone e a camminare per arrivare davanti all'unica che stava a testa bassa.
Non appena gli fu davanti scese sul mattonato della banchina e si piegò in avanti con il busto per guardarla e richiamare la sua attenzione.
<< Cosa fai qui ChatNoir?>> Chiese stupita Alya. Probabilmente neanche lei sapeva cosa combinava la sua migliore amica la notte.
Si voltò per sorriderle solare.
<<Sono qui per Marinette.>> Spiegò con estrema disinvoltura.
<< ChatNoir...falla finita.>> Sussurrò lei in imbarazzo.
<< Come posso smettere, principessa? Ma ti vedi quanto sei bella?>> Esordì procurando bisbigli intorno a lui e facce molto sorprese.
<< Perché sei qui?>> Gli chiese riuscendo finalmente a guardarlo. L'imbarazzo era ancora evidente.
<< Passavo di qui e ti ho vista e ho pensato "caspita quanto è bella, devo dirglielo" e ora te lo sto dicendo.>> Le sorrise fingendosi in totale buonafede.
Poi si fece più serio. << Mi dispiace ma le ho provate tutte con te, principessa, non mi lasci altra scelta e se pensi che io ti stia mettendo in pericolo sappi che ti starò sempre vicino per difenderti, da qualsiasi cosa.>>
Tutti gli amici erano intorno a loro con la bocca spalancata.
<< Chat non farlo...>> Non sapeva se sorridere o prenderlo a sberle.
<< Lo vedo che sotto sotto stai sorridendo. Dio sei così bella!>> Rimase un po' in silenzio a bearsi di quella visione. Il viso combattuto di lei che non sapeva cosa fare con lui, era una delle sue espressioni preferite. Tutti gli amici erano spariti. Vedeva solo lei.
<< Sono qui perché mi sono reso conto che non ero pronto a dirti addio, a mettere una fine. E appena l'ho capito avevo bisogno di dirtelo, sono passato da te ma non c'eri.
Volevo farti sapere che sono a pezzi, mi stai facendo a pezzi anche ora standomi così distante.
E, tra l'altro, non riesco a spiegarmi il perché. Insomma insieme siamo perfetti!>>
Alcuni sorrisero, altre ragazze sospirarono di invidia. Lei sorrideva in imbarazzo e lui cercava di non fare altrettanto e di dimostrarsi sempre sicuro di sé.
<< So che ho fatto e detto tante stupidaggini e mi ritrovo sempre a pensare che la colpa sia mia, ma lo sappiamo entrambi qual'è il vero problema e possiamo lavorarci no? Ci deve essere un modo!>> Le strinse le mani tra le sue.
<< Quando ti ho vista con quel vestito, la sera della festa, ho pensato "wow, lei è veramente mia?" Ma poi ha fatto male da morire realizzare che quella sera tu non lo saresti stata e che non lo sei mai effettivamente stata. >>
<<Chat...andiamo a parlarne da un'altra parte.>>
<< No perché quando ne parliamo da soli finisce sempre con il divagare e poi discutiamo e mi mandi via.>> Insistette.
<< Dai Marinette, è così romantico!>> Disse Rose sospirando e facendo la faccia da sognatrice ad occhi aperti. Si accorse che quasi tutte quelle della classe la stavano invidiando in questo momento.
<

< Si lascialo finire.>> Si intromise anche Alix.
ChatNoir le ringraziò prima di tornare con lo sguardo sulla mora facendosi ancora più serio e cercando di essere meno impacciato.
<< Nessuna mi fa sentire come mi hai fatto sentire tu. Quando sorridi poi mi mandi in confusione. Come faccio a fare la cosa giusta? Qual'è la cosa giusta da fare se muoio standoti lontano? Dimmelo, perché nessuno, a parte te, potrebbe fermarmi dal provarci ancora e ancora e sta a dimostrare il fatto che mi sto rendendo assolutamente ridicolo e vulnerabile davanti ai tuoi amici.>>
Ci fu un attimo di silenzio, lei lo guardava con occhi lucidi, era felice per quelle parole, lo era sempre quando lui le esprimeva i suoi sentimenti e anche lei pensava fosse assolutamente romantico ciò che stava facendo, ma sapeva anche non fosse giusto. Dentro la nave poteva esserci Luka e comunque si sarebbero visti dato che era qui.
<< Quando ci siamo baciati, la prima volta, mi sono chiesto se anche tu avessi percepito tutto quel bisogno che c'era. E quando l'altra sera ti ho tenuta tra le mie braccia, invece, ho percepito quanto effettivamente questo amore mi stesse logorando, tra i se e i ma che ci poniamo in continuazione. Ci deve essere un modo, perché io non voglio che tutto finisca così. Non voglio arrendermi, non posso. Se invece pensi che sia giusto finirla qui, avanti, dimmelo, ma ti voglio spietata. Devi convincere il mio cuore a lasciarti andare e non vale guardarmi con quegli occhi, perché io riesco a capirli, mentre tu mi lasci, loro mi supplicando di restare. È straziante. >>
Non aveva smesso un secondo di stringerle le mani, la guardava con speranza e immenso amore, quasi a volerle trasmettere le sensazioni dietro le parole dette.
Intorno a loro gli amici erano ammutoliti ed era giusto così, il loro amore avrebbe messo a tacere chiunque.
<< Marinette che succede?>>
Ma forse non erano rimasti in silenzio per le sue parole accorate.

La Dea BendataWhere stories live. Discover now