Capitolo 1

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Pov's Martina
Esco dall'accademia in cui studio canto, infilo le cuffie nelle orecchie e ogni pensiero si ferma, si allontana da me e non mi tocca più finché non fermo la musica. Mi ha sempre salvato, ho sempre trovato in lei una protezione che non so spiegare, e che continuamente cerco anche nelle persone, fallendo. La mia playlist ultimamente porta un nome: Gaia. Si, Gaia Gozzi, la ragazza dagli occhi blu che sorride sempre per cercare di far stare vene gli altri e che, se poi è lei a piangere, lo fa in silenzio, di nascosto.
Scusate, non mi sono presentata. Mi chiamo Martina Beltrami, ho 19 anni e vivo a Torino con mia madre, mio padre e mio fratello Niccolò.
Dicevo, sto tornando a casa a fare la valigia perché domani andrò a Roma all'instore di Gaia, la ragazza che ha vinto Amici19, una cantante bravissima che stimo anche come persona. Non la conosco, non ci ho mai parlato, però mi piace parlarne come se la conoscessi, mi piace pensare che è quella che vedo in tv, la vera Gaia, senza maschere o filtri. Torno a casa con la sua voce nelle cuffie, e ritrovo la pace. Mi sento spesso inadeguata, quasi sempre, mi sento diversa, strana, come se fossi intrappolata in una condizione naturale che non posso cambiare, ma che, ogni tanto, mi sta stretta. Arrivo a casa, sistemo le ultime cose, mi preparo velocemente un panino e poi vado a dormire.
La mattina seguente mi sveglio, mi preparo velocemente e poi scendo giù, ho una carica assurda e non vedo l'ora di vederla. Faccio colazione insieme a mia madre, che poi mi accompagna in stazione, alle 8 ho il treno. Entro le 11 e 30 dovrei essere a Roma, dove si terrà l'instore. Salgo sul treno, mi siedo dal lato del finestrino, prendo il mio quaderno e comincio a scrivere, non scrivo canzoni, vorrei ma non so metterle in musica, e allora scrivo ciò che sento e vedo, confidando che prima o poi ci riuscirò.
Una volta arrivata in stazione ho il cuore in gola, ho paura di sbagliare strada, di non trovare la destinazione e che lei, una volta arrivato il mio turno, noti la mia sfacciataggine. In fila conosco un sacco di ragazze molto simpatiche, spero di rivederle presto, magari per un altro evento. Tocca alla ragazza prima di me, la guardo mentre si emoziona e Gaia la stringe a sé. Le mani mi tremano, ho il cuore in gola e vorrei piangere anche io, sfogarmi per tutte le volte che non l'ho fatto perché sentivo di non potermi fidare. Ecco, la guardo mentre accarezza la schiena e rassicura una ragazza che non ha mai visto, e quello che da fuori potrebbe sembrare un rapporto a senso unico, diventa uno scambio di amore, attenzioni, sicurezze. La saluta ancora e poi si gira verso di me, la guardo negli occhi e mi ci perdo, lei mi sorride senza staccarmi gli occhi di dosso e mi sento in imbarazzo. Mi maledico per non essermi sistemata nemmeno un po', nemmeno stamattina nonostante sapessi di incontrare la ragazza più bella che io abbia mai visto. Mi avvicino a lei imbarazzata, e lei mi stringe a sé. In quel momento ho la sensazione che tutto intorno si sia fermato, che il cuore sta comodo e che niente mi può toccare.
<Ei tesoro come stai?> mi sussurra all'orecchio, mentre siamo ancora abbracciate.
<Adesso bene> le rispondo e lei mi stringe ancora di più.
<Aspettavo questo momento dalla prima volta in cui ho ti ho ascoltata, ed ho capito che un carattere come il mio, poteva essere abbracciato così solo da una come te> non mi sforzo a parlare, le frasi escono da sole per quanto mi sento a mio agio.
<Sono sicura che non hai niente di sbagliato, e che ci vedremo presto. Te lo aggiusto io, il cuore che ti hanno spezzato. Sono sicura che è bellissimo> mi risponde e, in quel frangente di secondo, quel cuore diviso in mille parti, mi è sembrato ricomporsi, coincidere come una volta. Però mancava ancora un pezzo, e non capivo quale.
Ci stacchiamo dall'abbraccio, ci giriamo verso il fotografo e sorridiamo. Lei firma il cd e poi sono costretta ad allontanarmi.
<Ci vediamo il prima possibile> le dico, quasi promettendolo più a me stessa, che a lei
<Lo spero davvero, ci conto> risponde per poi girarsi.
Guardo il cd e lo stringo al petto, poi lo apro per vedere cosa c'è scritto. "Ad un cuore bello che spero di conoscere meglio, Gaia" leggo e mi scende una lacrima, era proprio come l'avevo immaginata, come l'avevo idealizzata nella mia testa. Era così, e, se possibile, anche meglio, e ce l'ho avuto davanti per un po'. Prendo il telefono dalla tasca e guardo il video che mi sono fatta fare da una ragazza, vedo sincerità nei suoi occhi. Ancora.
Entro su instagram, controllo le date degli instore, domani sarà a Napoli, non posso perdermelo.

Un giorno, se ti vaWhere stories live. Discover now