•R•E•M•E•M•B•E•R•

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Mi svegliai in una stanza completamente bianca e avevo paura cos'era quel posto? Dove mi trovavo? Il mio battito inizio ad accelerare quasi riuscivo a sentire i cuore toccate le costole e il mio sguardo si poso su un uomo che era seduto su una sedia affianco a me aveva una strana barba e qualche ferita in faccia lo guardai negli occhi e con voce tremate dissi - lei chi è?- il suo sguardo mutò passo da un volto rassicurato da uno triste e malinconico chi era lui? Avevo la sensazione di conoscerlo ma ogni volta che provavo a ricordare il suo nome un forte mal di testa faceva capolino è una sensazione di vuoto mi premeva lo stomaco, l'uomo finalmente parlo e disse - non ti preoccupare peter, rimani qui vado a chiamare il medico- detto questo uscì di corsa ma chi era peter? E poi perché il battito di quel uomo stava accelerando lo sentivo da qui lui aveva paura e anche io ne avevo avevo una strana sensazione come un formicolio, devo uscire di qui. Mi alzai dal lettino su cui ero steso e mi strappai l'ago che avevo sul braccio, iniziai a camminare intorno a quella stanza e provai ad aprire la finestra, che però non collaborava affatto cosa stava succedendo, la mia testa mi faceva malissimo era come se ci fosse un martello che batteva continuamente sulle tempie, tutti quei rumori che riuscivo a sentire non aiutavano, mi misi le mani sulle orecchie ma la cosa non aiutava la porta alle mie spalle si aprì ed entrò l'uomo con la barba strana accompagnato da un tizio con uno strano mantello, che mi stava salutando ma che cazzo sta succedendo perché un fottuto mantello mi sta salutano
-chi siete?- non sapevo se potessi fidarmi di loro e sincerante non mi sentivo al sicuro l'uomo con la barba prese di nuovo parola- non vogliamo farti male, vogliamo solo sapere se stai bene non devi avere paura di noi, puoi fidarti- non so se fosse stata la sua voce rassicurare o il fatto che il formicolio sparami ma ora non avevo più paura o almeno mi fidavo di quel uomo. Mi avvicinai a loro e mi fecero segno di sedermi sul lettino mi controllarono e poi uscirono dalla stanza. Ascoltavo la loro conversazione il medico che mi aveva visitato diceva che col tempo sarei migliorato e avrei ricordato tutto avevo bisogno solo di tempo, ma cosa avrei dovuto ricordare? Non sapevo nemmeno chi ero. Non riuscì a riorganizzare le idee che una donna spalancò la porta e si fiondò su di me abbracciandomi. Non ricambiai subito l'abbraccio e la donna tra i singhiozzi e le lacrime diceva - peter come stai? mi hai fatto preoccupare- io non sapevo ancora coserà questo peter e decisi di chiederlo -chi è peter?- lai alzò lo sguardo e mi guardò negli occhi le lacrime continuano a scendere sul suo viso ma io attendevo solo la sua risposta a quella domanda che nel ultima mezz'ora mi stava tormentando -tu sei peter- questa fu la risposta- cos- non mi diede il tempo di dire niente che continuò a parlare - e io sono May tua zia- non sapevo cosa dire questa donna era stata completamente cancellata dalla mia memoria come tutto il resto, l'unica cosa che potevo fare era abbracciarla e aiutarla a calmarsi, un ora dopo se ne andò e io rimasi solo con mille domande che mi frullavano per la testa cosa era successo? Perché nessuno mi diceva niente?, mi alzai da quel letto e mi avvicinai ad uno zaino che era poggiato a terra, aprendolo ci trovai dentro dei libri un telefono e un porta fogli. La prima cosa che controllai fu il portafogli, dentro c'era una carta di identità su cui scritto il mio nome e cognome o almeno credo -Peter Parker- almeno ora sapevo il mio nome continuai a frugare nello zaino e finalmente decisi di prendere il telefono lo accesi e c'era la password - 1706- disse una voce alle mie spalle era ancora a quel uomo - come fai a saperla?- l'uomo sorrise e disse- la usi per tutto spero che sia anche quella del cellulare- non era così Tony la conosceva perché era il giorno in cui lui e peter si erano dati il primo bacio, lui lo prendeva in giro per questo ma questo anche se lui la utilizzava come password per la sua cassaforte, ma lui non lo sapeva ancora o almeno lo sapeva ma ormai si era cancellato completante dalla sua testa. Digito la password ed era corretta - grazie... è imbarazzante ma puoi ricordarmi il tuo nome?- l'uomo continuo a guardarlo e rispose- Tony Stark-

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1 mese e mezzo
Dopo
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•F•O•R•G•E•T•Où les histoires vivent. Découvrez maintenant