•K•I•S•S•M•E•

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Avrei fatto follie per lui, anche sparire dalla circolazione e andare a vivere in un paesino sperduto del Italia. Avrei rinunciato ad ogni ricchezza per lui. Solo per vederlo sorridere. E vederlo così mi spezzava il cuore, avevo scoperto troppe cose oggi è non sapevo se essere sollevato o no. Quando ho visto quei piccoli tagli sul suo braccio il mondo mi se è sgretolato sotto i piedi,era colpa mia dovevo stare più attento e dargli più affetto ma questo non è mai stato il mio forte, ero pietrificato sul ciglio delle porta e l'ho fatto scappare via con le lacrime a gli occhi, ho provato ad fermarlo ma le mie gambe erano incolliate al pavimento e dalla mia bocca non usciva un filo di voce, una lacrima mi bagno il viso  e io rimasi per una mezz'ora impietrito mentre peter correva al impazzata senza una meta. E quando finalmente la mie gambe decisero di muoversi lo trovai in un boschetto con il cappuccio alzato e le mani che gli nascondevano il volo. Odiavo vederlo così, gli parlai e si fiondò sul mio petto in quel momento ero un mix di tristezza ansia e preoccupazione, un drink mi avrebbe tanto aiutato con le parole ma non potevo infrangere la promessa fatta tanto anni fa. Per tutta la serata ho cercato le parole giuste ma sembrava impossibile, non ero mai stato in una situazione del genere e non avevo mai sofferto così tanto - perché lo hai fatto?- furono le uniche parole che uscirono dalla mia stramaledetta bocca, la risposta era ovvia, lui era ancora lì sotto quel cumulo di macerie, dovevo aiutarlo. ora però era tra le mie braccia sdraiato sul letto, mi aveva raccontato che sarebbe voluto scappare e che non si sente è più se stesso, è un altra morsa strinse il mio cuore - mi prometti che non mi abbandonerai mai- disse dopo avergli fatto il discorso più dolce della mia vita - te lo prometto - dissi afferrando il mignolo che mi aveva porso. E in questo era avvolto ancora tra le mie braccia, il reattore suo mio petto illuminava leggermente il suo dolce viso, mi divertivo a giocare con i sui piccoli boccoli marroni e a guardarlo così tranquillo con un sorriso da idiota sulla faccia, sarei potuto rimanere così per sempre a guardarlo, lentante le mie palpebre si chiudono interrompendo quella dolce visione.
Mi svegliai la mattina seguente e subito guardai sul orologio appoggiato sul comodino affianco al letto, segnava le dieci e trenta di mattina mi girai verso peter per godermi ancora un po' la sua immagine ma era sparito. Scattai in piedi e mi infilai le ciabatte, avevo paura che si fosse fatto del male ho che fosse scappato - peter sei qui?- dissi aprendo la porta del bagno, ma non era lì , scesi al piano sottostante - sei qui?- dissi, e finalmente li vidi era in cucina e stava cucinando qualcosa, aveva le cuffiette nelle orecchie, mormorava parole di una canzone a me sconosciuta mentre ondeggiava a ritmo di essa. Non poté fare a meno di soffermarmi sul suo bellissimo culo. Rimasi a fissarlo per un po' era così bello, poi quando decisi di smetterla di fissarlo mia avvicinai lentante a lui per fargli uno scherzo - so che sei dietro di me- disse prima di girarsi verso di me - uffa non vale se usi il tuo sesto senso- dissi arricciando le labbra e portando le braccia  al petto- ho preparato i pancake - un sorriso si fece spazio sul mio volto - tu si che sai  come rendere felice il genio, miliardario, playboy filantropo- a peter scappo una risata gioiosa, fecero colazione insieme parlando del più o del meno finché non mi venne un idea brillante o almeno credo, diciamo più una scusa per vederlo finalmente senza maglia - allora Parker sbaglio o mi devi un bagno in piscina, e ovviante non concepisco rifiuto- dissi con tono ironico - no davvero preferirei di no non ho nemmeno il costume con me è più fa freddo fuori - come se poi io non avessi una piscina riscaldata- ok Parker mi hai costretto tu ha farlo- mi alzai di scatto e affari peter per le braccia - non di nuovo la prego- disse ma orami era troppo tardi lo sollevai a sacco e iniziai correre verso la piscina la piano di sotto mentre lui tra una risata e l'altra mi supplicava di lasciarlo andare, arrivai difronte alla frase vasca e lo lasciai cadere nel acqua, lui subito risali a galla, affannato - ora non hai più il problema del costume- dissi provocandolo ma vedendo che continuava respirare a fatica iniziai a preoccuparmi - pete tutto ok?- lui si limitò a fare segno di no con la testa, e subito io mi lanciai in acqua e andai da lui, stava avendo un forte attacco di panico evidentemente aveva ricordato qualcosa, mi avvicinai e lui e gli presi la testa fra le mani - ok petey guardami ci sono io, adesso ispira ed espira calmo- lui continuava ad annaspare aria e tra singhiozzi e lacrime che scendevano incontrollate riuscì a dire qualcosa- l'avvoltoio..., l'acqua.... il paracadute - cavoli pensavo avesse già ricordato quella scena è invece no e adesso e di nuovo colpa mia - va tutto bene piccolo ok?- gli dissi mentre gli asciugavo le lacrime con i pollici - ci sono io qui sei al sicuro, ora respira ok?- il suo respiro inizio a farsi regolare mentre io continuavo a tranquillizzarlo. Avvolse le mani intorno al mio collo e poi mi abbraccio, io gli avvolsi le mani intorno a i fianchi e gli accarezzi la schiena causandogli dei brividi su di essa, conoscevo il suo ponto debole - be alla fine sei riuscito a farmi fare questo dannato bagno in piscina- disse per smorzare la situazione- già è stato più difficile di quanto mi aspettassi ma poteva andare peggio - dissi mentre continuavo ad accarezzargli la schiena -ti va di parlarne?- ci fu qualche secondo di silenzio e poi annui leggermente, io mi tolsi la felpa e i pantalone rimasi solo con i boxer non avevo voglia di andare a cercare un costume da bagno nei meandri della mia cabina armadio, appoggiai i vestiti zuppi a bordo piscina - vuoi rimanere con i vestiti?- dico scherzoso guardando peter che era ancora completamente vestito - oh giusto quasi me ne dimenticavo- si tolse i vestiti ormai zuppi e li appoggio affianco a i miei e finalmente rividi quel corpo perfetto mi era mancato - allora cosa hai visto ?- dico in tono serio girandomi verso di lui - si ricorda l'avvoltoio?- io annui - ecco mi sono ricordato di quando mi a fatto precipitare giù dal cielo, il paracadute che aveva inserito nella tuta si era attorcigliato attorno a me e quando sono sono caduto in acqua mi ricordo il panico, ho praticamente rivissuto la scena quando sono caduto in acqua- abbasso lo sguardo e smise di parlare - mi dispiace non volevo- subito disse - non si preoccupi e che non voleva farlo non è colpa sua- forse ho un idea - lo sai come finisce questa storia?- lui fece cenno di no con la testa e riprese a guardarmi avevo catturato la sua attenzione - io mando un armatura a prenderti e ti faccio una stupidata ramanzina "dicendoti che è pericoloso combattere contro nemici così potenti e che quindi non avresti dovuto più indagare sul avvoltoio" e indovina un po' non li hai ascoltato. E non mi hai ascoltato neanche quando ti ho tolto il costume. Stavi per morire, ma alla fine lo hai distrutto e ora lui marcire per il resto dei suoi giorni in una cella del R.A.F.T. - lui sorrise - vedi mi sottovaluti- mi avvicinai di più a lui e poi dissi - ragnetto io non ti ho mai sottovalutato anzi sono sempre stato il fan numero uno del amichevole spiderman di quartiere..... ma- gli poggiai una mano sulla guancia lui arrossì leggermente e poi alzò il sopracciglio incuriosito - ma cosa? Ero troppo giovane e inesperto o solo poco allenato- cavolo e adesso che faccio. Feci scoccare la lingua sul palato e mi morsi il labbro inferiore mette cercavo di riorganizzare la mete - ma avevo paura di perderti pete sei e sarai per sempre il mio punto debole perché mi fai impazzire- dissi prima di avvicinarmi ancora di più a lui eravamo faccia a faccia avevo ancora poggiata una mano sulla sua guancia feci sfiorare le nostre labbra e Dio mio quanto mi era mancato quel dolce sapore appoggia l'altra mano sulla guancia in modo tale da avere il suo volto tra le mani i suoi occhi che cercavano di sfuggire da i miei sguardi e le sue guance che ormai erano di un rosso fuoco mi fecero scogliere non sono riuscito a resistere . iniziai a baciarlo, poggiai le mie labbra sulle sue è solo ora mi accorsi effettivamente quanto mi erano mancate le sue labbra erano morbidi dolci. Erano semplicemente perfette. Dopo un piccolo shock iniziale inizio a ricambiare il bacio e ciò mi rassicuro parecchio poiché significa che gli piacevo ancora e quindi avevamo ancora la possibilità di un futuro insieme. Feci scivolare le mani sul suo corpo fino ad arrivare sui fianchi lui fece lo stesso portando le mani attorno al mio collo. E mentre approfondivo di più il bacio inserendo la lingua e mordendogli labbro il mio cuore batteva al impazzata con lui era sempre come la prima volta, ogni volta mi sembrava di tornare al nostro primo bacio e a quelle bellissime sensazioni che non potrò mia dimenticare. Il bacio duro circa quaranta secondi secondi che per me possono tranquillamente essere paragonati tranquillamente a quaranta secondi in paradiso, ma poi lui si stacco dal bacio e io lo guardai stranito alzando un sopracciglio e balbettando disse - m-mi d-dispiace ma n-non P-posso farle questo non a lei c-che per m-me e come u-una madre - disse prima di uscire velocemente dalla piscina, e di correre verso il piano di sopra.

Ciao ragazzi il capitolo è un po' corto ma hey si sono finalmente baciati! Cosa succederà nel prossimo capitolo ?
-C💕

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