Capitolo 15 - We leave again

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«SEAN!» urlò Alesha con un diavolo per capello «Ti vuoi svegliare ed andare a fare da base a Melissa?!»

«Ho già una base!» ribattei infuriandomi.

«Sean va da lei e tu stai zitta» ordinò. Sean arrivò accanto a me prima del previsto. Alesha avrebbe dovuto ringraziarlo per la velocità con cui mi aveva raggiunto, se non fosse arrivato subito l'avrei presa per i capelli.

«Chi non muore si rivede» ironizzò Sean.

«Smettila» affermai cercando di non alterarmi più di quanto già lo fossi. Eseguimmo le varie acrobazie, ma ad un certo punto sembrò distrarsi, afferrandomi male. Caddi a terra finendo a un centimetro dalla sue labbra.

Continuavo a guardarlo, ma non focalizzavo chi avevo sotto di me.

«Levatevi dal cazzo prima che il coach arrivi» sbottò un voce a me fin troppo familiare. Mi alzai di colpo da Sean, spolverandomi la divisa.

«Non so per quale motivo tu perda tempo con quel ragazzo...Trent..ma stai tranquilla che vincerò io» sussurrò al mio orecchio, bloccandomi per un braccio e dandomi un bacio sul collo. Mi dimenai dalla sua presa per poi ripulirmi con disprezzo il collo.

«Ritirate voi, così la prossima volta imparate a non cadere» ordinò Alesha prima di voltarsi ed uscire dalla palestra sculettando.

Troia.

«Non toccarmi, non sfiorarmi e non parlarmi.» mi rivolsi verso Sean con tono minaccioso prima di riordinare i vari materassi usati.

«Melissa..»

«Cosa cazzo non capisci del non parlarmi?» sbottai girandomi vero la provenienza della voce, trovandomi però davanti il mio migliore amico che poco prima si stava allenando con Taylor, Trent, Marco, Bryan ed altri giocatori della squadra.

Alex aveva ormai tolto il gesso e si era rimesso molto velocemente. Erano passati due mesi dalla nostra mini vacanza a Miami. Io avevo cominciato a frequentare Trent che si era rivelato essere un ragazzo davvero bravo, tutto il contrario di quello che dava a vedere. Taylor continuava a scoparsi la sua puttanella Alesha e per finire il mio migliore amico mi aveva presentato la ragazza con cui usciva.

«Sono Alex calma» affermò.

«Si scusa, è solo che Sean mi sta tormentando» mi giustificai stringendomi la coda di capelli. «Devo andare, buon allenamento» conclusi prima di correre nello spogliatoio e cambiarmi.

*******

«Abbiamo una cosa da dirvi» affermò John nel bel mezzo della cena.

Mia madre esitò una attimo sorseggiando un po' di vino. «Dobbiamo di nuovo andare via per lavoro» dichiarò.

Lasciai cadere la forchetta sul piatto sgranando gli occhi. Mi alzai dal tavolo facendo stridere la sedia.

«Melissa, tesoro, aspetta!» proferì mia madre.

«Io me ne vado» dissi cercando di non lasciare libero sfogo alle lacrime.

«Aspetta..»

«Aspettare cosa mamma? Avresti dovuto dirmelo prima! Sarei andata a vivere da papà, almeno lui ci sarebbe stato o almeno lì ci sarebbe stata mia sorella. Oh già mia sorella? Alessia non è così che si chiama? Bel nome per una bambina di 4 anni. Quante altre cose mi nascondete? Ho altri fratelli o sorelle nascoste? John ha una figlia da qualche parte oppure basta Taylor? Sono stufa mamma, stufa di vivere nel bel mezzo delle bugie. Quindi vai e fai i tuoi bellissimi viaggi, io ho chiuso con tutto questo.» sbottai andando in salotto.

Just BrothersWhere stories live. Discover now