Capitolo 22 - I felt in love with you

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||TAYLOR POVS||

"P-papà?" Era sorpresa, anzi scioccata. Ma come biasimarla. Rivedere il padre dopo ben 5 anni, insieme alla sua nuova famiglia doveva fare male.

"Ciao Melissa" la salutò il padre. La vidi cominciare a tremare. Alternava lo sguardo da suo padre e alla donna che c'era affianco a lui.

"Papà, lei è Melissa?" domandò una bambina dai capelli biondi, spuntando da dietro il padre. Doveva essere la figlia più piccola.

"Si, lei è tua sorella" le spiegò dolcemente.

Probabilmente quelle parole le suscitarono qualcosa e prima che qualcuno potesse realizzare cosa stava succedendo, Melissa corse via.

"Cazzo" imprecai sotto voce.

"Perché se ne è andata?" chiese la bambina piccola, delusa da quella reazione. Ma francamente me ne fregava ben poco.

"Non lo so" rispose il padre, confuso.

"Certo che l'educazione non glie l'hanno insegnata a quella ragazzina eh" borbottò con disprezzo quella che doveva essere la sua compagna. La mia rabbia era al limite, ma chi cazzo era lei per giudicarla. Cosa cazzo si aspettavano da lei? Che gli accogliesse a braccia aperte? Io gli avrei chiuso la porta in faccia, solo a vederli.

"Tornate un'altro giorno" gli dileguai. Stavo cominciando ad innervosirmi, anzi ero già nervoso.

"Sono qui per mia figlia" insistette il padre.

"Sua figlia? Sa quanto è stata male sua figlia quando ha scoperto di avere una sorella? Lo sa? No! E adesso lei, lei arriva il giorno del suo compleanno, del suo diciottesimo compleanno, insieme alla sua nuova compagna e sua figlia!? Ma un po' di coerenza ce l'ha? Cosa pretendeva? Mh?! Che l'avrebbe accolta a braccia aperte? Dopo 5 anni?

E lei, cosa ne sa della sua educazione? Eh?

Adesso fatemi il favore di andarvene via da casa mia. Io le ho dato una possibilità, anzi mi ha obbligato, e io mi sono comportato come dovuto, ma la mia pazienza ha un limite.

Arrivederci!" alzai il tono di voce urlando davanti a tutti. I ragazzi erano ormai sulla soglia della porta a guardarmi scioccati per la mia reazione. Non me ne fregava nulla. Avevo visto Melissa star male troppe volte per colpa sua ed ero stanco.

Me ne andai incazzato, dovevo trovarla e forse avevo una mezza idea di dov'era.

Il mio telefono prese a squillare e senza nemmeno guardare chi era risposi.

"Bro"

"È in spiaggia vero?" chiesi senza lasciarlo continuare.

"Si, portala alla casetta"

"Grazie" risposi per poi chiudere la chiamata.

Avevo trovato una casetta sperduta qualche settimana prima e l'avevo rimessa a posto, volevo portarla lì da un poo' di tempo, ma non ne avevo avuto mai l'occasione.

Aumentai il passo è una volta arrivato alla spiaggia ero praticate senza fiato.

Era seduta sulla sabbia con lo sguardo fisso sul mare, la raggiunsi correndo e quando fui vicino a lei cercai di riprendere a respirare normalmente.

"T-Taylor cosa ci fai qui?" chiese asciugando velocemente le lacrime.

"Vieni" le dissi porgendole la mano. Mi tolsi velocemente la giacca e glie la posai sulle spalle, stava tremando dal freddo e non potevo di certo biasimarla. Faceva freddissimo, soprattutto in riva al mare.

La abbracciai e lei affondò il viso nella mia felpa piangendo.

Era anche colpa mia, avrei dovuto impedire in tutti i modi a suo padre di venire, ma non ci ero riuscito.

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