X-mas pt 1

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- Felpato?- James era seduto ai piedi del letto di Sirius, e lo osservava dormire in modo piuttosto inquietante: - Svegliati, Felpato-

Sirius nascose la testa sotto al cuscino: - Che ore sono?-
- Le cinque e mezza.-
Sirius si passò una mano sul viso, lanciando il cuscino alla cieca, mancando James di diversi metri e colpendo invece Lunastorta, che grugní nel sonno.

- Dimmi, Jamie caro- la voce di Sirius uscí come un basso ringhio, e chiunque fosse stato sano di mente avrebbe avuto una gran paura, ma James Potter non era mai stato sano di mente: - Perché cazzo sei sveglio alle cinque del mattino?-

- Cinque e mezza-
- Non osare correggermi a quest'ora indegna, brutto cornuto, perché potrei ucciderti-
- Oh andiamo, Sir, abbiamo fatto la pace da una quindicina di giorni, non vorrai rovinare tutto uccidendomi proprio ora!-
- Ti ammazzerò io, se non torni a dormire- intervenne Remus, seppellendo il volto sotto le coperte.

- Lunastorta, non essere arrabbiato, non vuoi sapere perché vi ho svegliato?-
- Ramoso. Ramoso ti giuro che ti ritroverai i capelli rosa e appiccicosi se non scendi dal mio letto ora e subito-
- Capelli rosa e appiccicosi? Che razza di minaccia sarebbe?-
- Scendi dal fottuto letto Ramoso, ora.-
James lo ignorò: - Ci sono un miliardo di minacce migliori, accidenti-

ancora una volta intervenne Remus, ringhiando nel sonno:
- James Charlus Potter. Se non chiudi quella bocca ora e subito ti giuro che te la strapperò a morsi la prossima luna piena, poi ti staccherò le gambe e te le infileró su per le orecchie.-

Il silenzio regnò sovrano nella stanza per qualche istante, com'era ovvio che accadesse dopo che la persona più dolce di questo pianeta minacciasse un amico di infilargli le gambe nelle orecchie. Poteva anche andare peggio, in realtà. Se a parlare fosse stato Sirius, probabilmente James si sarebbe ritrovato le gambe in qualche altro posto.

Tuttavia, nemmeno l'ipotesi di una morte cruenta poteva chiudere la bocca di James Potter.

- Beh, Remus, mi hai stupito-
- VUOI STARE ZITTO?-
- Calma, Sir. Tanto ormai sei sveglio, e sei troppo arrabbiato per riuscire a riaddormentarti, quindi tanto vale che tu ascolti quanto ho da dirti-
Sirius si sollevò a sedere lentamente, con lo sguardo che lanciava lampi verso James. Se gli occhi avessero potuto uccidere, James Potter sarebbe giá stato sepolto.

L'unico che sembrava non essere disturbato da James era Pete, che continuava a dormire tranquillo, russando leggermente.

- Dimmi, Jamie caro, cos'hai da dirmi?-
- Finalmente un po' di civiltà in questo dormitorio!-
- Parla in fretta, o potrei fare avverare la minaccia di Remmy-
- Perché lo chiami sempre così?-
- Eh?-
- Cambi continuamente soprannome a tutti, il che è fastidioso da morire tra parentesi, ma chiami Remus sempre Remmy -

Sirius non rispose per un attimo, e all'improvviso trovò molto interessante il suo copriletto, come se James gli avesse dato un annuncio molto strano.

- Oh fanculo. Mi fa piacere che tu finalmente inizi a riflettere sui tuoi sentimenti invece di fare cose a cazzo, ma non è il momento. Devo dire una cosa importante-

- Dí la cosa importante e fammi dormire- Remus sembrava un po' teso. Chissà perché.

- Oggi è il 20 dicembre-

- Mi hai svegliato alle cinque del mattino per dirmi che maledetto giorno è oggi, Jamie?-

- Si, Felpato. -

- Potter. Scendi subito dal mio letto, e dimenticherò quanto è appena successo-

- Ma no, non capisci!- James iniziò a saltellare sul letto di Sirius come un bambino: - Tra cinque giorni è Natale!-
con un saltò passó sul letto di Remus: - Natale, Natale, Natale!-

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