5. The Art of getting by

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In foto: Oz

Viviamo da soli, moriamo da soli ... Tutto il resto è soltanto immaginazione! (L'arte di cavarsela)

Quando Klimt aprì gli occhi quella mattina capì che non era stato un incubo, era tutto vero. Un equivoco riccone aveva davvero dato il suo appartamento a lui e Jules, con tanto di spese pagate. Per un momento il calore del riscaldamento gli sembrò opprimente ed il ricordo di quelle fredde e logore pareti era dolce nella sua mente.

Scosse la testa mentre si metteva a sedere e ricordava quanto aveva promesso a Jules, sarebbero rimasti fino a quando non sarebbe saltato fuori qualcosa di troppo strano. E questo sarebbe successo, Klimt era pronto a scommetterci la testa.

Era contento di non avere chissà quali bagagli con sé, perché era certo che entro qualche settimana si sarebbe presentata qualche rogna.

- Klimt! - chiamò il moro, pimpante come sempre - io sto per uscire, che orari hai?

Il rosso fece capolino dalla camera e vide il suo coinquilino bello e pronto - sei mattiniero vedo ...

Jules abbozzò un sorriso sornione - mi sono alzato presto perché volevo vedere Blake uscire e prendere l'ascensore, ma non sono riuscito a beccarlo!

L'altro alzò gli occhi al cielo - io ho il turno alla biblioteca universitaria oggi

- Oh bene, allora passo a farti un saluto prima della lezione di Yoga del pomeriggio - ci fu una leggera pausa - ma ... non hai ancora disfatto la tua roba?

Jules indicò lo zaino dal quale traspariva il solito rigonfiamento.

- Ho svuotato quello che c'era nel sacco della spazzatura, i miei vestiti in più, l'album delle foto, i materiali per sviluppare e il resto. Lo zaino ... lo sai, mi piace tenerlo così.

Jules abbozzò un sorriso bonario - beh, visto che risparmieremo un bel po' senza i soldi dell'affitto da sborsare, perché non approfitti e al prossimo stipendio ti compri qualcosa di carino?

- Qualcosa di carino? - ripetè l'altro incerto.

- Esatto, tipo dei vestiti nuovi. E non mi riferisco alla roba del cesto di tutto a due dollari! - lo rimproverò - vestiti che nessuno ha mai indossato, della tua misura magari. Andiamo a fare shopping con lo zio, Jules su. Prometto che non te ne pentirai!

- Ho già dei vestiti ... se proprio devo spendere soldi, lo farò per altro materiale per le foto

- Sei un caso disperato - mormorò alla fine il moro, dandogli una pacca sulla spalla - a proposito, dove hai intenzione di allestire la camera oscura adesso? Spero non nel mio bagno!

- Tranquillo, ho sistemato tutto in quella cabina armadio enorme. È davvero uno spreco questa casa, chi ha tutti quei vestiti da mettere? - si chiese pensando al fatto che la sua roba era entrata in soli due cassetti dei sei che aveva il mobile accanto al letto.

- Sei uno spasso, amico mio - replicò Jules scuotendo la testa - a dopo allora.

Qualche minuto dopo anche Klimt era pronto e con il suo inseparabile zaino in spalla uscì diretto all'università. Se non altro la nuova posizione nella zona dei ricchi aveva accorciato le distanze della biblioteca ma aveva quadruplicate quelle per il minimarket, doveva al più presto procurarsi una bicicletta.

Arrivato all'imponente portone del palazzo spinse e si intrufolò in quell'atrio silenzioso, adorava stare lì, circondato da quel silenzio e dall'odore dei libri. Ma fu proprio osservando da lontano il bancone dove c'era la sua postazione che si trovò a dover arrestare il passo.

Pacific Heights 11Where stories live. Discover now