EXTRANANDOTE || MALUMA

48.

- Inseparabili.

𝐀ccettare quello che stava succedendo era difficile.

Se non impossibile.

Era come se negli ultimi giorni la situazione stesse peggiorando notevolmente. Giorno dopo giorno andava sempre peggio.

Non avevo idea di quello che poteva ancora succedere, sapevo solo che José Herrera stava facendo di tutto per portare a termine il suo piano.

Il suo terribile piano.

Maluma non dovette nemmeno suonare al campanello, la porta di casa di Mason era già aperta.

Presi un respiro profondo, cercando di restare calma e seguì il mio ragazzo all'interno dell'appartamento.

C'era un gran disordine, ogni cosa era a soqquadro, mobili spostati, fogli buttati per terra, un incubo.

«Cosa cercavano?» domandi con un filo di voce mentre mi guardavo attorno, sconvolta, «Non ne ho idea... » rispose Maluma scrollando appena le spalle, «Hanno preso la mia pistola!» affermò Mason uscendo dalla camera da letto, seguito da Scarlett.

«Posso sapere cosa diamine è successo?» domandò Maluma fissando il suo amico, a braccia spalancate «Io e Scar eravamo insieme ieri sera, siamo andati a cena e quando siamo venuti qui, verso le undici, ho notato immediatamente che la porta di casa era aperta...» spiegò Mason, «Che cosa hanno preso?» gli chiese ancora Maluma, aggrottando la fronte, «Solo la mia pistola...» rispose l'amico prima di sospirare pesantemente.

Era davvero sconvolto.

«Perché diavolo l'hai lasciata qui? Sai benissimo che devi sempre portartela dietro!» esclamò Maluma innervosendosi, spalancando le braccia, «Mi dispiace! Io non.... Non ci ho pensato!» gli rispose Mason.

«Ok, calmatevi...urlare non aiuta» affermai poggiando una mano sul petto di Maluma che, prese un respiro profondo e chiuse gli occhi per un secondo, cercando di calmarsi.

«Mi avranno seguito...» ipotizzò Mason guardandosi attorno, osservando l'appartamento ormai messo completamente a soqquadro, «E' sicuro, hai preso questo appartamento da poco tempo, ti avranno sicuramente seguito per capire dove ti fossi trasferito..» confermò il mio ragazzo annuendo.

Non vi era più modo di nascondersi, in un modo o nell'altro, li avrebbero trovati sempre.

«Perché hanno preso la sua pistola?» domandò Scarlett, mentre nervosamente si torturava le mani, «Perché io sono il prossimo» le rispose Mason, facendomi gelare il sangue nelle vene.

«Il...il prossimo?» domandò lei in un sussurro, «No, non lo permetterò!» affermò Maluma scuotendo la testa, contrariato.

«Non devi fare sciocchezze!» gli ordinò Mason puntandogli un dito contro, «Tu hai capito che ti hanno disarmato apposta vero? Lo hanno fatto per non farti avere difesa quanto ti troveranno!» sbottò Maluma spalancando le braccia.

Dio, non volevo nemmeno pensare che potesse succedere una cosa del genere, non anche a Mason.

Raggiunsi il divano e mi sedetti, tenendo la testa tra le mani.

«Me ne procurerò una nuova...» gli rispose Mason, mentre si passava una mano tra i capelli con aria stanca.

Non ci potevo credere.

Prima Rodrigo, adesso questo.

«Propongo di restare qui per la notte...» affermò Maluma, fissandoci, «Io ci sto» concordò Scarlett, «Si. Perché no...» concordò anche Mason, «Siamo una famiglia ormai, dobbiamo rimanere uniti, meglio se non ci dividiamo...» continuò poi, Maluma annuì così come Scarlett, «E poi... Ho la mia pistola qui con me, se dovessero tornare non ci troveranno disarmati» continuò il mio ragazzo.