𝙰𝚃𝚃𝙾 𝙸𝙸𝙸﹣ Fɪɴᴀʟᴇ ᴀʟᴛᴇʀɴᴀᴛɪᴠᴏ

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𝘼𝙩𝙩𝙚𝙣𝙯𝙞𝙤𝙚!!
Nonostante alcune parti siano molto simili al finale originale non saltatele! ci sono piccoli dettagli cambianti.

𝐕𝐈𝐈𝐈
Al suo secondo risveglio era tornato tutto normale. Il suo appartamento sul fiume, le coperte disordinate, le birre nel frigo... Persino le sue pillole erano al loro posto. Le braccia avevano ripreso il colore grigiastro, non era mai stato così triste che un sogno fosse finito così in fretta. Sogno lo chiamava, perché era tornato a non credere che fosse altro.
Il campanello rintoccò e lui andò ad aprirla. Solito Jimin.
"Com'è andata ieri sera? Sei sparito, sono tornato da solo, avevi detto volevi tornassimo insieme" sbadigliò mentre il più basso entrava senza riferire parola
"Jimin-ah parla"
Lui si voltò verso il tatuato uscendo un bigliettino tenuto fra due dita e abbandonandolo alla mano dell'altro
"Ho il suo numero" sorrise d'un lato. Poi raccattò nelle tasche del suo giubbotto di pelle "e quello di altre persone ma non mi interessano, vedi se conosci qualcuno"
"Mi fa piacere che tu abbia il numero di Hoseok nonostante sia letteralmente il migliore amico del tuo fidanzato nonché mio collega e avresti potuto chiederlo a lui. Ma contenti voi di questa sfida senza senso..." alzò un po' le spalle e si risedette sul letto strofinandosi la fronte
"oh-oh qui qualcuno ha passato una nottataccia. Che è successo oggi?" chiese inseguendolo accanto al letto
"Ho fatto un sogno tremendo"
"Ovvero?" si sedette sul suo comodino per prendersi la sigaretta dal pacchetto nella tasca e metterla tra le labbra accendendola.
"Un matto mi diceva che potevo tornare indietro nel tempo ma poi mi ha riportato a quando facevo l'Università"
"Sicuro di non aver preso qualche drink sospetto, gguk? Com'era questo tizio? Non avevi smesso con la marijuana?" un po' preoccupato chiese
"Certo che sono sicuro. Era altissimo, tipo due metri e cambiava sempre faccia non sapevo dargli un'età" poi riprese "Ti ricordi Taehyung? Quello coi capelli blu un po' depresso dell'università "
"Certo che si. facevamo lo stesso corso di moda."
"Ho sognato di passare una strana giornata con lui. Alla fine avevamo anche fatto sesso, ma che cazzo"
"Ah sì, me l'hai raccontato"
"Scusa ricordi cosa?" incredulo lo guardò
"Beh" confuso rispose "che avete scopato. Era a maggio, tu eri al secondo anno mi pare"
"No che non l'abbiamo fatto, cosa stai dicendo?"
"Ma sì invece"
"È impossibile, Taehyung a maggio si è suicidato, Jimin" controbatté
"Ascolta, non so se mi hai detto una stronzata ma quel giorno siete venuti al bar di Seokjin. Lui te lo ricordi? Abbiamo scopato un paio di volte, anche nella tua macchina tipo non sapevamo come pulire e-"
"Taglia corto ti prego" al solo ricordo rabbrividiva, e prese a sua volta una sigaretta dal comodino per fumarla di fronte al biondo
"Comunque siete venuti lì, avete fatto una scenata e siete corsi fuori. Non mi hai mai ridato quei soldi tra l'altro, erano 3.000 won."
Ancora scosso continuò a cercare di negare
"Non è possibile, ho perso il pullman quel giorno e ho studiato tutto il pomeriggio"
"Allora siete venuti a piedi, e io non ho idea di cosa abbiate fatto insieme ma so che hai una sua polaroid mezzo nudo nel tuo letto"
poi portò al cielo gli occhi per visualizzare un'immagine precisa
"Ah comunque poi ha cambiato città, credo sia andato a fare una specializzazione a Ilsan o qualche città strana come quella. Non so se si sia suicidato poi ma di sicuro c'è anche la lettera di arrivederci."
Il moro rise di gusto, stava impazzendo. Spense la sua sigaretta nel posacenere "Sai cosa? Non è possibile, è tutto nella mia testa. Probabilmente nemmeno sei qui. Io sto impazzendo Jimin, sto uscendo fuori di testa"
Sbuffando, il biondo spense la sua sigaretta sul braccio del moro. Al suo urlo di dolore gli diede un sonoro schiaffo
"Mi auguro che ti renda conto che sono qui ora" sorrise

𝐈𝐗
Lasciandosi l'appartamento alle spalle, corse giù per le scale. Salutò la sua anziana vicina di casa con un mezzo inchino e scappò in strada. Col suo borsone sulla spalla percorse il marciapiede sullo skate. Teneva un'altra sigaretta fra le labbra senza poterla accendere e dagli occhi dietro gli occhiali da sole scrutava chiunque gli passasse accanto. Gli studenti in divisa, gli innamorati che si guardavano e gli sconosciuti che si parlavano come se non pesasse il fatto che non si conoscessero. Percorse quella distanza con la mente a Taehyung. Bellissimo, etereo avrebbe detto. Chissà poi cos'era successo. Quante volte ancora si erano visti e quanti giorni avrebbe vissuto in più. Aveva appena imboccato il viale per il suo studio quando il protettore del tempo comparve davanti a lui. Mise entrambe i piedi per terra, lasciando correre lo skate fino al piede dell'uomo.
"Jeongguk-ah!" sorrise ampiamente mentre andò per abbracciarlo
"Non di nuovo" provò ad allontanarsi indietreggiando di alcuni passi
"Di nuovo cosa? Non ti è piaciuto il viaggetto?"
"No cazzo! L'ho odiato, ho odiato vedere la persona che amavo morire maledetto bastardo" urlò
"Non è mica colpa mia. Però puoi dare la colpa a chi fila il destino. Se vuoi te lo porto"
"Ma cosa me ne dovrei fare scusa io..."
Non riuscì a finire che il protettore sparì e ricomparì in un battito di ciglia con un'altra figura accanto a lui. Un uomo alto quanto lui, coi capelli neri messi d'un lato
"Avevi detto venire a vedere umani che patiscono, non ragazzini muscolosi arrabbiati" sbuffò questo rivolgendo uno sguardo al grigio che sorrise
"Che cazzo sta succedendo?"
Jeongguk oramai non ci capiva più niente. Avrebbe voluto solo dimenticare tutto e far finta di nulla
"Davvero, è uno scherzo dal gusto pessimo. Chi vi ha pagato? Jimin?"
"Pagato cosa?"
"Quanto vi ha dato? Un milione? Due?* No, non ci casco più"
Inevitabilmente iniziò a piangere davanti ai due sconvolti
"Ascolta Gguk" il grigio fece sparire il demone e lo prese sotto braccio. Quel contatto era talmente reale che non avrebbe potuto fingere così bene "vieni qui, sediamoci" lo strattonò per farlo sedere su un marciapiede
"Anche io sono stato innamorato lo sai? Tante volte, davvero" sorrise guardandolo negli occhi, le lacrime gli stavano rigando le guance come mai avevano fatto
"Però ai protettori non è concesso innamorarsi e quindi ogni volta che lo facevo, sparivano. Loro non vogliono dirmelo, ma io lo so che anche noi abbiamo un'anima gemella. Ogni volta che la troviamo ce la strappano via con la morte e dobbiamo andarla a ricercare. Sono secoli che vado a cercarla. Il problema è che uccidono tutti coloro di cui ti innamori. E distinguere quale sia la tua anima gemella è impossibile, è questo lo scopo. Però c'è un modo. Un rischio" alzò il dito indice e notò come fosse grande rispetto alla sua mano. Non era umana di sicuro
"Se sei sicuro che quella persona di cui sei innamorato sia la tua anima gemella puoi salvarla. Diventerai un mortale e vivrai la vita da mortale. Se è la vera anima gemella alla morte di entrambi rivivremo come protettori dell'amore. Non è mai successo, tutti quelli che ci hanno provato sono morti e ancora mortali. Sono sulle tracce della mia, è per questo che ti ho conosciuto"
"Quanti protettori ci sono?"
"Pochissimi"
Jeongguk si abbandonò alle lacrime rivolgendo la testa sul basso
"Ragazzino non piangere. Il dolore è un usuraio, se ti indebiti ne sarai per sempre succube. Taehyung sta bene."
Quando alzò la testa per rispondere si rese conto di essere solo, con lo skate accanto.
"Ma porca puttana"

𝙍𝙚𝙡𝙞𝙫𝙚 𝙖 𝘿𝙖𝙮Where stories live. Discover now