cap.7

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Prima di legere:
È da tanto che non pubblicavo, a scuola va un po' male con la didattica a distanza, ho poco tempo per scrivere e di conseguenza ho poche idee ed ho paura di scrivere qualcosa di sbagliato.
Questo sarà solo un capitolo di passaggio, abbastanza corto, per non far perdere i lettori alla storia, il prossimo capitolo cercherò di farlo più lungo e ricco di particolari.
Scusate ancora, capitemi..
Buona lettura tesori♡

Ero ancora bloccato, stavo iniziando a sudare freddo e ascoltavo la conversazione in silenzio.
"Non verrà, non credo. Non risponde alle mie telefonate e non si è fatto sentire proprio"
Abbassò lo sguardo, i suoi occhi si fecero lucidi, Niall lo abbracciò e dopo  poco feci la stessa cosa io.
Louis e Josh restarano imbarazzati a guardare la scena, fin quando uno dei due si schiarì la gola; ci staccammo  da Liam che nel frattempo si era calmato e proseguimmo.
Ogni passo era una tortura per me, quell'anno di scuola era stato uno dei peggiori mai fatti in vita mia e tutto dovuto a Nick.. certo, anche Louis mi aveva dato non pochi tormenti però almeno non era un maniaco.

Arrivammo all'ingresso dove c'era la stessa signora che mi accolse la prima volta che venni..

"Styles.. Harry Styles"
Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva.
"Styles, Styles, Styles... Ah, eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo Louis Tomlinson!"
Presi le chiavi che mi offriva  e le porsi uno dei mei  sorrisi che ero sicuro l'avrebbe sciolta..  [...] così iniziai ad incamminarmi tra le scale finché arrivai ad un corridoio "250.. 252.. 253.. eccola, stanza 258!

'Qui è dove è iniziato il mio anno infernale con Louis nonmitoccate Tomlinson'
Tutti si misero a ridere, tranne Louis che mi guardò com sguardo feroce, e lo stesso feci io, proseguimmo lungo il corridoio e arrivammo in mensa.

Il mio sguardo si perse tra i commensanti quando incrociai gli occhi del mio compagno di stanza, era seduto con un ragazzo che, stranamente, riusciva a subirlo.
Mi avvicinai all'unico tavolo con un posto libero e chiesi di sedermi.
"Zayn"
"Liam"
"Niall" disse ridendo
"Harry, piacere" dissi infine io e così iniziammo a conoscerci meglio.

"Harry, non è qui che ti abbiamo conosciuto la prima volta..?" Chiese Liam, annuii.
Il percorso fino alle loro stanze fu poi silenzioso, li aiutammo a sistemare gli scatoloni per poi andare in caffetteria.

Non c'era più la vecchia cameriera tanto gentile, l'avevano cambiata con un'anziana signora.. sembrava simpatica, ma mi avrebbe regalato anche lei i biscotti?

Sommerso tra i miei pensieri non feci caso ai discorsi dei ragazzi, Louis mi carezzava la gamba cercando di trasmettermi conforto e lo apprezzai tanto.

Una suoneria echeggiò nella stanza,
"Harry, tesoro, il tuo cellulare"  mi sussurrò Lou e in un sibilio sentii Josh dire 'Tesoro.." nell'orecchio di Niall che puntualmente iniziò a ridere.

"È mia madre, come ha fatto ad avere il mio numero? L'ho cambiato da pochissimo"

"Ce l'hai su twitter idiota, adesso rispondi. Okay?"

"Non mi va. Rispondi tu? Dici che sono in doccia.. qualcosa del.." non riuscii a finire la frase che Louis prese il telefono, staccò ma lo stesso sentii due voci familiari che si fecero spazio tra le mie orecchie.

"HARRY!" Esclamarono all'uniscono Gemma e mia madre.
Roteai gli occhi, non volevo farmi trovare..

Corsero verso di me abbracciandomi e, seppure contro voglia, ricambiai sfoggiando un sorriso finto.

Fui riempito di domande, così decisi che per oggi la visita alla scuola sarebbe finita e le invitai in casa mia e di Lou.

"Chi vi ha dato il mio numero?"

"Louis.."

Lo fulminai con lo sguardo così corse giù per le scale mentre 'merda, merda' uscì dalle sue labbra, così sorrisi.

"Senti Harry, siamo preoccupati.." le emozioni riuscirono ad uscire dalla voce di mia madre.

Restai qualche secondo in silenzio quando le mie mani furono toccate da quelle di Gemma.. iniziò a parlare.
"Sei stato via troppo tempo Harry, avevo bisogno di te, avevo bisogno di qualche risposta alle mille domande che mi ero posta in quel periodio. Harry, sono tua sorella, ho bisogno  di sapere cosa fai e ho bisogno di avere un supporto morale da mio fratello."
Delle lacrime le rigarono il viso.

Mi sentivo di merda, aveva ragione..
"Dovete scusarmi, avete ragione voi. Mi sono comportato male, ma vi giuro che tutto aveva una giustificazione"

Andammo avanti così per ore e raccontai dell'Italia, di Nick e di tutti i pasticci in cui ci trascinò...


Momento Autrice:

Scusatemi ancora per il capitolo corto,  prometto che aggiornerò presto.
Love u all.❤❤



Stanza 258-la storia Continua. |Larry Stylinson| Donde viven las historias. Descúbrelo ahora