cap.13

1K 42 122
                                    

Arrivato alla stazione gli unici biglietti disponibili erano per il giorno seguente o altrimenti 2 ore dopo.. ma, pensai, non ce l'avrei mai fatta a salutare tutti e a fare i bagagli.. nonostante sarei dovuto stare fuori solo 2 giorni..
"Va bene, mi dia i biglietti per oggi!"
"Ecco a te ragazzo, il ritorno è per domani sul tardi, non lo perda, non ci saranno viaggi in programma per almeno 12 giorni, la stazione sarà rinnovata domani."
Sorrisi, era un signore un po' anziano molto magrolino, aveva dei baffi bianchi e un cappello a punta marrone con un pompon molto strano. Somiglia al signor Scrooge, si, era identico.. ma più simpatico.
Beh comunque, pagai il biglietto ringraziandolo e corsi a casa.

Entrai correndo in casa lanciando un saluto generale "STASERA PARTO!"
Scesi in fretta le scale prendendo un borsone mettendoci dentro giusto un jeans e qualche maglia e maglione pulito, presi i regali che avevo fatto e corsi di sopra per salutare tutti.
"Josh, amico, puoi accompsgnarmi tu alla stazione? Hai la macchina"
"Va bene Harry, voi restate, farò presto" disse lui.
"Sapete dove sono mamma e Gemma?"
"Dovrebbero tornare a momenti" rispose Niall.
"Fate i bravi con lei mentre non ci sono.. ragazzi."
Scoppiammo a ridere in un risata chiassosa.
"Ora la chiamo"
Dopo 4 chiamate senza risposta eccole entrare dalla porta.
"Mamma, Gemma, vi sto chiamando! Ho poco tempo, tra poco parto. Volevo avvisarvi!"
Mia madre sbiancò
"Scusaci Harry è che.. Harry.." il suo viso si incupì e abbassò lo sguardo.
"Cosa c'è mamma?"
Il viso di tutti diventò preoccupato
"Oh niente Harry, ho.. solo sentito.. un attimo di, insomma, cioè, sentivo di svenire" mentre un  "Mamma.." di gemma sottovoce riecheggiò per la stanza. 
Non mi fidavo, era tutto molto sospetto, ma sarei dovuto andare al treno, così salutai tutti di fretta un'ultima volta e josh mi accompagnò.

Durante il tragitto parlammo molto soprattutto riguardo Lou, beh, solo riguardo Lou.
"Non mi risponde da un po', non penso risponda a te" mi disse deluso
"Non lo so Josh, tu sai l'ospedale in cui sta, è un bene.. non credi? Mi dirigerò direttamente li e al massimo starò con sua madre.." un velo di tristezza si sentì nella mia voce.
"Non so l'ospedale Harry, non me l'ha mai detto con chiarezza diceva solo che distava poco da casa della madre, provaci ma non so." i suoi occhi di fecero rossi.
"Cos'hai?"
"No niente, il vento"  scrollò le spalle. Annuii e concludemmo il nostro discorso li.

Arrivati alla stazione salutai Josh, presi il piccolo borsone e mi diressi verso il treno che sarebbe dovuto partire entro pochi minuti, mi icamminai.
Il panico si impossessò del mio corpo, non trovavo il treno, avevo paura di averlo perso quando, chiedendo in giro, un vecchio signore mi confermò che il treno non era ancora arrivato. Mi tranquillizzai all'istante.

Dopo 25 minuti circa il treno arrivò, tutti noi salimmo e dopo qualche secondo partì.

Mi armai di cellulare e cuffie e ascoltai canzoni, furuono 2 ore molto stressanti.
Tutte le emozioni si impossarono di me,  tra poco avrei rivisto Louis, ma un brutto presentimento si faceva strada nella mia mente, nel mio corpo, tutto il mio corpo tremava, così decisi di non farci caso e provare a dormire per quanto più tempo possibile.

Con grande stupore dormii tutto il viaggio e all'ultima fermata, Doncaster, fui svegliato dal frastuono di alcuni bambini che giocavano tra loro.
Uscii e con il mio borsone ed il mio gps mi incammimai verso l'ospedale più vicino, o meglio, l'unico ospedale di questa zona.

Camminai ben 20 minuti, entrai in ospedale e un odore chimici mi disturbò l'olfatto.
"Mi scusi, dove posso chiedere per far visita ad un paziente?" Chiesi ad un infermieri che girava li intorno.
Mi indicò un bancone con una signorina sul retro che mi squadrò dalla testa ai piedi, arrossii.
"Mi scusi, per vedere  Johannah Deakin?" Domandai
"Grado di parentela mi scusi?"
"Sono il fidanzato del fi.. della figlia!"
"Ora controllo, dammi qualche minuto" distolse il suo sguardo dai miei occhi e li puntò sullo schermo dove c'era la lista dei pazienti.
"Non è qui la paziente" mi rispose fredda.
"Come non è qui? Mi scusi, dev'esserci un errore."
"Mi spiace tesoro, non è qui le ho detto"
"È mai stata operata qui?" Chiedi con gli occhi lucidi
"No mi spiace, hai sbagliato struttura"
"La ringrazio.."

Uscii sconfitto e per la prima volta dopo mesi chiamai Lou.
Uno squillo, poi due, tre.. non rispondeva, attaccai e digitai il numero di josh  quando un numero sconosciuto mi chiamò, non risposi e misi via il cellulare nella tasca posteriori dei miei jeans, mi rifugiai in un hotel non poco distante dall'ospedale e mi decisi a chiamare Josh.

"Ciao Harry, dimmi. È andata bene? Sei con lui? Come sta?" Disse d'un fiato preoccupato.
"Non era li, non c'era in ospedale." La moa voce era tremolante.
"Harry non può essere.. lui mi ha detto così"
"Si esatto, evidentemente non vuole più saperne niente di me. Va bene così, non pretendo molto"
"Non dire così Harry, lui ti ama. Non penso se ne sarebbe andato così. Devi provarci ancora" cercò di farmi ragionare. Ma avevo deciso.
"Domani torno, credo"
"Va bene, ti aspettiamo qui. Provo a chiamarlo"
Riattaccò, così decisi di andare a farmi una doccia e di dormire fino al giorno seguente.
Erano solo le 9 quando i miei occhi si chiusero, il mio corpo si rilassò e i miei lineamenti si distesero.

Tornando a casa, salutai tutti, erano così nitidi, così luminosi.
Salutai tutti cercando di trattenere le lacrime.
'Lou è di sotto" disse con voce bassa Josh, mentre Niall e Liam mi invogliarono a scendere per vederlo.
Scesi lentamente le scale, le gambe tremavano ma in quella piccola stanza non c'era nessuno, neanche un ombra. Così controllai in bagno: una figura distesa sul pavimento, i vestiti insanguinati e una lettera accanto.
Mi avvicinai lentamente con le lacrime agli occhi, le mie urla che si facevano sempre più forti.
"Non lasciarmi!"
Avvicinai il mio orecchio al suo cuore e riuscii a sentire l'ultimo battito fermarsi, l'ultimo battito che mi ricordasse il suo amore per me.
Dietro di me i miei amici che mi strinsero le braccia trascinandomi via.
"LOUIS! NON LASCIARMI COSÌ!" urlai, più forte che potevo. Con gli occhi iniettati di sangue e le lacrime che bagnavano il mio viso.
Quella fu l'ultima volta che vidi il suo corpo, steso su un pavimento, senza vita.
Non lessi mai quella lettera, che ancora conservavo in un cassetto chiuso con un lucchetto.

Il cellulare suonò, mi svegliai, sudato con gli occhi dolenti. Cercai di non pensare a ciò che avevo sognato tutta la notte, non potevo averlo fatto realmente.
Era un sogno, mi ripetevo. Un brutto sogno, nient'altro.

Afferrai il cellulare e trovai 2 messaggio in segreteria, decisi di ascoltarli prima di preparare tutto per tornare a casa.
"Ciao Harry, sono Lou. Sto bene, torna a casa, non c'è bisogno di scomodarsi. Tornerò"- gli si spezzò la voce -"presto. Okay? Lo prometto. Basta, dammi il cellu-" il messaggio si colcuse qui. Non riuscii a identificare la voce e il tutto mi insospettì, decisi che avrei fatto una doccia veloce e poi mi sarei diretto alla polizia, ma prima ascoltai l'altro messaggio
"Sono Josh, ho poco tempo.."

BENEE ANCHE QUESTO CAPITOLO È FINITO, Devo ammettere che ho avuto un piccolo mentalbreakdown durante la scrittura del sogno ma scusate. Ho cercato comunque di renderlo meno 'triste' possibile.
Non dimenticate di seguirmi per supportarmi🌻

Stanza 258-la storia Continua. |Larry Stylinson| Where stories live. Discover now