Capitolo Quarto

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Bokuto Koutaro.

Lo stesso Bokuto Koutaro che aveva visto giocare poco più di sei mesi prima, per caso, dopo che la sua squadra era stata eliminata dall'ultimo torneo interscolastico delle medie.
Lo stesso Bokuto Koutaro che gli aveva fatto brillare gli occhi con la sua folgorante presenza in campo e gli aveva fatto decidere di continuare a giocare a pallavolo, anche al liceo.
Lo stesso Bokuto Koutaro che gli aveva acceso in petto il desiderio di migliorare, di dare tutto sè stesso e di impegnarsi per raggiungerlo il prima possibile.

Quello stesso Bokuto Koutaro era lì, davanti a lui.

Lo stava guardando?

Akaashi si accorse subito dei due occhi grandi puntati su di sè, ma ci mise qualche secondo per realizzare che forse non avrebbe dovuto fissarlo a sua volta.

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Ha detto palleggiatore?!
Ha VERAMENTE detto palleggiatore?!

A quelle parole, come per rispondere a un richiamo, la testa grigia di Bokuto si girò in modo istintivo. I suoi occhi compirono rapidamente un'analisi approfondita di quello che era il ragazzo più interessante dell'intero gruppo di matricole.
Non gli sembrava di averlo visto quella mattina mentre distribuivano i volantini, ma avrebbe potuto sbagliarsi e non ricordarselo, nonostante fosse nato con un'ottima memoria visiva. Inoltre, sapeva per certo che nessuno dei primini a cui aveva fatto compilare il foglio dell'iscrizione era un palleggiatore, informazione su cui non avrebbe potuto assolutamente soprassedere: avevano bisogno di un nuovo palleggiatore, e ne avevano bisogno subito.

Dopotutto l'alzatore titolare, Ishii Nagisa del terzo anno, avrebbe lasciato la squadra subito dopo la fine del torneo primaverile per occuparsi dell'ammissione all'università; per quanto riguardava quelli del secondo anno, erano riusciti ad occupare tutte le posizioni tranne quella, per l'appunto, del palleggiatore.
Per Bokuto, l'arrivo di Akaashi fu una sorta di benedizione divina: avrebbero avuto un palleggiatore assicurato anche dopo che quelli del terzo anno si fossero ritirati.

L'allenamento si prospettava ancora più interessante del previsto.

Fortunatamente, Akaashi era un ragazzo che faceva del suo spirito d'osservazione e dell'adattabilità le sue armi. Si trovò subito in sintonia con tutti i membri della squadra, in particolare i ragazzi del secondo anno: già alla fine del loro primo allenamento insieme, Konoha e Saru avevano iniziato a parlargli di schemi di gioco e aumentare la velocità dei passaggi.
Era evidente che si stessero divertendo, e Bokuto ne fu un po' geloso perchè non aveva ancora avuto la possibilità di giocare con il nuovo alzatore, troppo impegnato a seguire il ritmo dei titolari del terzo anno con cui si stava allenando in vista del torneo primaverile che si sarebbe trovato ad affrontare in meno di tre mesi. 

Ma lui era l'asso, aveva delle responsabilità nei confronti dei suoi compagni.
"Bokuto, devi concentrarti, non puoi tirare sempre in diagonale,- Lo aveva rimproverato Nagisa, dopo l'ennesima alzata conclusa con una fragorosa schiacciata in diagonale -se sai tirare solo lì, le altre squadre capiranno subito come murarti." Ma ormai aveva capito che era troppo tardi, Bokuto si era fissato sulle diagonali e non avrebbe schiacciato da nessun'altra parte, almeno per quell'allenamento.

Erano passate più di due ore dalle presentazioni delle matricole e la stanchezza aveva cominciato a farsi sentire per tutti: nell'ultima mezz'ora, per far integrare i nuovi elementi, avevano deciso di organizzare delle partitelle in due contro due sulla metà campo.
Naturalmente, Bokuto non avrebbe potuto schiacciare in diagonale o la palla sarebbe uscita, regalando inevitabilmente il punto agli avversari.

Viene altrettanto naturale capire che Bokuto perse tutte le partite, nonostante fosse in coppia con Komi, che era un libero.

Perchè non si ricordava più come schiacciare in parallela.

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