Capitolo Sesto

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L'estate era finita. Dopo aver preso parte al campo estivo, Bokuto e Akaashi si erano avvicinati molto e la squadra aveva potuto solo godere del loro nuovo affiatamento: erano diventati tutti molto più uniti in pochissimo tempo.

Fu in questo frangente che Akaashi conobbe uno degli amici più stretti di Bokuto.

Era più di un anno fa, ma gli sembrava fosse passato troppo poco tempo dall'ultima volta:
"Quest'anno si aggiungerà una nuova squadra al campo estivo! Mi chiedo come saranno! Tu cosa ne pensi? Eh? Eh, Akaashi?"
"Credo sarà interessante, Bokuto-san."

Stavano per arrivare alla loro destinazione quando Akaashi notò in lontananza una figura rossa che conosceva bene. Purtroppo.

Kuroo Tetsuro. Capitano del Nekoma. Centrale.

Moro, occhi scuri, un'acconciatura al limite dell'assurdo, addirittura peggio di quella di Bokuto (che almeno si impegnava per dare un senso a quella massa bicolore). Ma la cosa che gli era saltata subito all'occhio era quel sorrisetto spavaldo che gli rimaneva incollato sulla faccia 24 ore su 24.

Akaashi si chiedeva spesso come facesse a vedere così bene nonostante il ciuffo nero gli coprisse quasi metà del volto.

Kuroo li stava aspettando sulla soglia della palestra, le mani appoggiate pigramente sui fianchi e a quella vista la memoria di Akaashi fece un salto al loro primo incontro, esattamente un anno prima.

Non ci era voluto molto perchè entrambi sviluppassero una sorta di acredine l'uno per l'altro. Kuroo aveva un modo di fare che ad Akaashi proprio non piaceva, gli dava l'impressione di essere il tipico ragazzo malizioso a cui piaceva infastidire le persone più ingenue di lui. Come Bokuto. E conoscendolo bene per come lo conosceva Akaashi, non aveva fatto fatica a capire come quei due ragazzi fossero diventati amici. Si trattava indubbiamente di un ragazzo con un senso di gioco e un'intelligenza fuori dalla media quando giocava contro Bokuto, ma sapeva anche essere un perfetto idiota quando si metteva a parlarci insieme.

Ne fu riprova la discussione che ebbero quella sera, quando Tsukishima li aveva raggiunti in palestra dopo gli allenamenti, con un dubbio che gli trivellava la testa. Una domanda acuta, sottile come solo Tsukishima sapeva essere, di cui anche Akaashi avrebbe capito il significato se solo gli fosse stata posta prima di incontrare Bokuto.
Ma i due idioti ridussero il tutto ad uno stupidissimo gioco di parole:

"Solo un club?! Sembra il nome di una persona, Kuroo!"

"Intendi come... Solu Clara? Clara... Una cosa del genere?"

"Aaahh!! Accidenti, così vicino...!"

Dopo aver risolto la questione con delle battutine ad effetto che Akaashi non si era preoccupato di decifrare, ripresero la loro solita routine di schiacciate e muri.

L'accoppiata Kuroo-san/Tsukishima si era rivelata più efficiente del previsto: il biondo, nonostante l'inesperienza, possedeva una capacità d'osservazione e una tenacia fuori dal comune; affiancato al muro in lettura di Kuroo, che di esperienza ne aveva accumulata parecchia, erano riusciti a mettere l'asso del Fukurodani con le spalle "al muro".
Proprio quando Akaashi credeva che fosse giunto il momento della "emo-mode", Bokuto riuscì a stupirlo. Per l'ennesima volta.
Lo sguardo d'oro incontrò il suo, acceso di una luce che Akaashi conosceva bene:
"Akaashi, alzami anche la prossima."
Akaashi si nascose in un cenno della testa, non riuscendo a smettere di sorridere.

Era in quei momenti che sentiva quanto Bokuto avesse bisogno di lui, almeno sul campo. Questa sensazione gli dava sicurezza, lo faceva sentire come se fosse effettivamente al suo posto nel mondo,
accanto a Bokuto,
al suo fianco.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 22, 2020 ⏰

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