Capitolo 1 - Los Angeles

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Meredith

Mi metto lo zaino su una spalla e seguo i passeggeri che sono scesi dal mio volo e i cartelli con le indicazioni per uscire sopra la mia testa.

Sono emozionatissima, avevo aspettato questo momento da un sacco.

Stringo le dita sulla cinghia dello zaino e salgo sulla scala mobile, per poi scendere e avvicinarmi all'area di ritiro dei bagagli.

Ad ogni passo il mio battito cardiaco accelera, tra poco rivedrò il mio migliore amico dopo un anno.

Dopo aver trovato il nastro trasportatore del mio volo e la mia valigia, i miei occhi incominciano a vagare nel salone alla ricerca di un paio di occhi verdi.

Vedo un sacco di persone intorno a me guardarsi attorno, altri che vanno a passi svelti verso i gate e altri ancora che scrutano la folla in discesa sulla scala mobile.
È molto affollato l'aeroporto, anche perché siamo in pieno pomeriggio.

«Meredith!»

Nonostante la confusione che c'è, riesco a sentire qualcuno che mi chiama e riconoscerei questa voce tra mille.
Mi volto subito e lo vedo.

Addosso ha una giacca nera con dentro una semplice maglietta bianca, abbinati a dei jeans anch'essi neri con lo strappo alle ginocchia che gli fasciano perfettamente le gambe.
Come sempre, i suoi bei capelli castani scuri sono scompigliati, gli occhi sono luminosi e ha un sorriso che farebbe impazzire chiunque stampato sulle labbra.

«Wesley!» esclamo e gli corro incontro, stando attenta a non urtare nessuno.

Quando finalmente mi trovo di fronte a lui, gli salto addosso e lo abbraccio.
Dio, mi è mancato tantissimo.
Ci stacchiamo dall'abbraccio e ci guardiamo negli occhi.

Io amo i suoi occhi, sono particolari.
A volta cambiano da verdi a grigi e viceversa, mi ci perderei volentieri dentro.

«Quanto sei diventata carina, eh!» mi dice con un sorrisetto stampato in faccia.

«Wes! Sei il solito.» dico arrossendo involontariamente e lui scoppia a ridere.

«Allora? Come stai? Tutto bene?» mi chiede.

«No, sei stato uno stronzo per avermi lasciata da sola a Chicago.» borbotto facendo il broncio, anche se in realtà sono contentissima di essere qui con lui ora.

«Dai, adesso sei qui, è questo l'importante no?» mi dice ma io mantengo il broncio.

«Ti prometto che recupereremo tutto il tempo che abbiamo perso.» mi dice ancora, guardandomi e facendomi un sorriso a cui non posso resistere.

Gli sorrido a mia volta e lo abbraccio di nuovo.

«Andiamo?» mi chiede, prendendomi la valigia.

Annuisco per poi ringraziarlo e usciamo dall'aeroporto.

Una volta arrivati alla sua macchina, lui mette nel bagagliaio la mia valigia mentre io faccio il giro e mi siedo al posto del passeggero.
Poco dopo mi raggiunge e si siede al posto del conducente.

«Ti andrebbe di conoscere alcuni dei miei amici tra poco o preferiresti riposarti per oggi?» mi chiede, accendendo il motore mentre io mi allaccio la cintura di sicurezza.

«Mi piacerebbe molto conoscere i tuoi amici.» gli rispondo.

[...] Dopo 20 minuti...

«Aspetta aspetta, devo passare a casa del mio compagno di classe a riprendermi lo zaino!» dice mettendosi una mano sulla fronte, senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Unbreak My Heart || Cameron DallasWhere stories live. Discover now