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I capelli lisci color canarino si muovevano fluidi nelle spire del vento e la saetta nera risaltava con il suo contrasto su quella chioma altrimenti monocromatica. Gli occhi del colore del miele esprimevano tristezza, ma sul viso spiccava un sorriso.

Izuku e Bakugou arrivarono per primi, vennero raggiunti da Kirishima e poi da Shoto. Quando arrivarono lì si immobilizzarono, come per paura che facendo un ulteriore movimento il ragazzo potesse cadere giù.

"Ehi ch..." il biondo provò a parlare, ma qualcuno gli parlò sopra

"Denki che intenzione hai?" era Kirishima, gli tremava la voce, aveva paura. In quel momento avrebbe voluto correre dal suo amico e tenerlo stretto a sé, in salvo da quel gesto insulso.

"amici siete venuti"

"sì siamo qui" disse Izuku guardando il compagno di classe con compassione

"sapete ho pensato tantissimo a ciò che ci hanno fatto. Ci hanno collegati tramite le emozioni. Mi sono chiesto come mai, cosa potesse uscire da una cosa del genere..." inspirò allargando appena le braccia "...noi eravamo amici, insomma avremmo dovuto essere già collegati tramite le emozioni. Non è così che funziona l'amicizia? Se un amico è triste si è tristi, se un amico è felice si è felici. Allora perché collegare le nostre emozioni è stato così devastante?" fece una pausa e osservò uno ad uno i suoi compagni "non eravamo amici, semplice no? Non lo siamo mai stati" inclinò la testa ed allargò il sorriso "avremmo potuto sfruttare l'occasione per diventare dei veri amici, ma mi sembra che la situazione sia peggiorata. Non ci salutiamo più, non ci parliamo più, addirittura abbiamo paura di incrociare lo sguardo" il sorriso sparì "perché è successo questo?"

Tutti e cinque provarono la stessa sensazione, provarono malinconia. Si portarono tutti la mano al cuore e si accorsero che anche gli altri avevano fatto lo stesso movimento.

"perché ancora sentiamo le emozioni di Kaminari?" chiese il bicolore "il collegamento dovrebbe esser stato sciolto"

I cellulari di tutti suonarono, non controllarono i messaggi, nessuno dei quattro voleva distogliere lo sguardo dall'amico in piedi sul cornicione. Sentivano come il dovere di osservarlo, di lasciare la scena a lui e non distrarsi. Non volevano provocare un gesto inconsulto del ragazzo.

Kaminari, con gran sorpresa degli altri, invece estrasse dalla tasca il cellulare, aprì il messaggio e lesse ad alta voce.

"empatia, avete scoperto l'empatia..." lanciò lontano il cellulare e tornò a guardare il quartetto di fronte a lui "...credo sia eccezionale, adesso possiamo finalmente definirci A-M-I-C-I" scandì quell'ultima parola sillaba per sillaba prima di sbilanciarsi indietro.






...non dico nulla...

Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!

Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^

Fall in loveWhere stories live. Discover now