"Alex è qui"

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Avevo deciso di parlare con Davide non appena sarebbero terminare le lezioni, sarei andato a casa sua nel primo pomeriggio e gli avrei detto dell'arrivo di Alex. Già immaginavo la sua reazione: protettivo e forse anche geloso.
Per tutta la mattina, avevo rimuginato sulle parole che avrei potuto dirgli. Mi ero fatto talmente tanti film mentali che Hollywood mi faceva un baffo.

Ero davanti alla dimora dei genitori di Davide. Guardavo il campanello come se fosse un animale selvatico e avevo paura a suonare, come se avessi l'impressione che potesse mordermi.
Raccolsi le forze e suonai...
La domestica rispose e appena mi riconobbe aprì.
-Buongiorno signorino.... il signor Davide l'aspetta in salotto.- il suo tono era sempre così solenne e in un certo senso mi faceva sentire a disagio.
-Ciao...- dissi, mantenendo la calma.
-Eccoti piccolino....- si alzò in piedi. Anche se a fatica.
-Come ti senti oggi?-
-Molto bene. Tra poco potrò tornare in piscina.- mi accarezzò il viso e mi baciò.
-Sono felice....- Sussurrai. -Ecco... Davide devo dirti una cosa.-
-Cosa, piccolo.-
-Ehm... Il mio amico Alex è qui a Brescia.-
-Che bello. Sarai stato felice di vederlo.- mi accarezzò le braccia.
-Sì. Però... non è questo il punto.-
-E quale?- si insospettì.
-Ieri mi ha detto che ha trovato lavoro qui in città. E poi... mi ha confessato di essere ancora innamorato di me.-
Davide era vivamente perplesso. -E tu cos'hai detto?-
-Che sto con te.- mi appoggiai al suo corpo.
Davide annuì. -Hai fatto bene a dirmelo...-
-Promettimi che non farai nulla. In fondo lui è mio amico.-
-Da quello che mi hai detto non la pensa come te.- mi circondò con le braccia.
-Vero... però lascia che a lui ci pensi io. Cercherò di farlo ragionare. Lo conosco da molto tempo.-
-Va bene.- mi prese di nuovo il viso tra le mani. -Però se dovesse succedere qualsiasi cosa me lo devi dire. Hai capito?-
-Ok....- mi misi in punta di piedi e lo baciai.

Al tramontoWhere stories live. Discover now