12-Lei non è tua, Jack.

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Ethan

Mi trattengo dall'alzarmi dal tavolo e fermarla, per poi trascinarla in camera sua senza pensarci due volte, anche se una strana sensazione di fastidio mi attraversa il petto.

È vestita peggio delle prostitute dei quartieri a luci rosse, ma invece di essere eccitato dal suo aspetto, serro la mascella quando Meredith apre bocca:
«Con chi?»

Stringo i denti quando capisco che non sarà un incontro di lavoro, ma avrei dovuto capirlo da come si è conciata: cerco di evitare la sua presenza, ma la sua immagine rimane impressa davanti ai miei occhi e assumo una smorfia di schifo quando realizzo che o suoi ricci sono scomparsi.
Cerco di non mostrarle quanto la disprezzo in questo momento, fingendomi indifferente invece di minacciarla di ritornare indietro e cambiarsi all'istante.
Ha indossato un pezzo di vestito che non lascia niente all'immaginazione e mette in bella mostra le sue fottute forme.

Dove cazzo crede di andare conciata così!

Allargo le narici quando sento i suoi passi alle mie spalle, ma il fatto che non risponde alla domanda della sua amica mi fa capire che sta davvero uscendo con un altro uomo.

Appena inizia a camminare verso la porta su quei tacchi fastidiosi, ne approfitto per girare subito la testa dalla sua parte e portare gli occhi sulla sua schiena, stringendo di nuovo i denti quando mi accorgo che il vestito le risale fin sopra le cosce.

«Ethan...»-la voce di Ian che cerca di portarmi alla realtà arriva alle mie orecchie come un eco lontano e non appena Valerie chiude il portone di casa, mi affretto ad alzarmi in piedi e a lanciare un leggero calcio alla sedia per spostarla di lato e aprirmi la strada.
«Non fare cazzate!»-lo sento alzare la voce alle spalle, ma non gli do retta e mi incammino verso la porta a passo felpato, stringendo le chiavi della macchina tra le dita e imprecando mentalmente.

Stronza!

Sono stato un coglione con lei in questi giorni, invece di fingere di essere gentile per convincerla a lasciarsi andare con me.
Se fossi riuscito a nascondere la rabbia ora non starebbe uscendo con qualcuno e io non sarei stato costretto a seguirla di nascosto.

Scendo i tre gradini non appena sento la sua auto sfrecciare via, quindi raggiungo la mia e mi affretto a lasciare il parcheggio per non perderla di vista.
Pensavo che sarebbe stato più facile farla diventare mia.
Doveva essere vergine e timida, ma comincio a credere che abbiamo scambiato la sua cartella con quella di Meredith.
Premo sull'acceleratore senza rendermene conto, anche se sento più volte suonare il clacson alle mie spalle.

Se scoprisse che la sto seguendo non solo mi odierebbe più di prima, ma mi taglierebbe i genitali  e mi caccerebbe di casa, anche se non può reggere le spese, ma non posso permettere a nessun altro di avere Valerie... non fino a quando non avrò quello che voglio.

Socchiudo gli occhi quando la macchina bianca di fronte a me rallenta, per poi fermarsi del tutto e costringermi a fare lo stesso, ma a differenza di Valerie non scendo dall'auto e mi limito a seguire i suoi movimenti.

«Cazzo!»-impreco di nuovo ad alta voce, sfogando la rabbia contro il volante quando il mio sguardo finisce sulle sue gambe, che sembrano essere più pallide di prima.
Non ci metto molto a capire che sta entrando in un club, rimanendo deluso dal suo strano atteggiamento stasera.
Non è una novità vederla indossare gonne corte, ma non pensavo che fosse come le altre. Come quelle che vanno in giro per le discoteche solo per farsi notare e non ci pensano due volte prima di saltarmi addosso.
Credevo che fosse diversa.

Passo rapidamente la lingua tra le labbra già calde per la rabbia, mentre aggrotto la fronte quando la vedo avvicinarsi a un uomo a pochi passi di distanza, anche se non riesco scorgere bene la sua figura, dato che Valerie si piazza di fronte a lui.
Porto la mano davanti alla faccia frustrato, cercando di essere paziente e aspettando che si allontani per memorizzare la faccia dell'uomo di fronte a lei.
È sicuramente quello che sta frequentando e voglio conoscere il suo aspetto per sapere chi devo minacciare stasera: chiunque sia non sarà un problema d'ora in poi, quindi cerco di rilassarmi contro il sedile dell'auto e ad assistere alla scena dei due che conversano.

La Vendetta Di Ethan|| ©Tutti i diritti riservatiWhere stories live. Discover now