40-Era mia sorella

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Valerie

Affondo la punta del naso nel suo collo per annusare il suo profumo, per poi poggiare la testa sul suo petto nudo nell'esatto momento in cui lo sento lasciare un bacio sulla mia testa, mentre il telefono di Ethan inizia a squillare, segnando l'arrivo di una chiamata, ma invece di rispondere abbassa il volume della suoneria e ritorna a coccolarmi tra le sue braccia.

Non so come siamo passati dalla cucina in camera nostra, ma sono sicura che abbiamo rotto una marea di vasi e bicchieri.
Chiudo gli occhi e porto il labbro inferiore tra i denti, trattenendo un sorriso quando penso al fatto che ha abbandonato la sua dipendente per venire da me. Non me lo aspettavo da Ethan, tanto che mi ero già programmata una serata davanti alla televisione con un chilo di gelato in mano, invece mi ritrovo tra le braccia dell'uomo che fino a due ore fa odiavo con tutta me stessa.
Non capisco cosa gli sia preso, ma non ho intenzione di chiederglielo e correre il rischio di rovinare tutto, anche se sono più volte sul punto di aprire bocca per chiedere spiegazioni.

Riapro gli occhi per la sorpresa quando la mano di Ethan inizia ad accarezzare delicatamente la mia schiena nuda, mentre riprende ad annusare i miei capelli com'è solito fare ogni volta che mi avvicino a lui.

«Era mia sorella.»-dice all'improvviso, facendomi socchiudere gli occhi quando la sua sua voce rauca entra nella mia testa e analizzo le sue parole.
«Non era una delle mie ex.»-sospira dopo un paio di secondi, mentre approfitto del fatto che ho la testa poggiata sul suo petto e non può guardarmi negli occhi per dilatare le pupille alla sua confessione.

'Hai una sorella?'- vorrei chiedergli all'istante, ma decido di tenere la bocca chiusa ancora una volta, rendendomi conto del fatto che è la prima volta che Ethan mi parla di sé e della sua famiglia.
Infatti non mi ha mai detto di avere una sorella, anzi, di averla avuta in passato.

Chiudo gli occhi e stringo le palpebre, prendendomi a schiaffi mentalmente quando capisco il motivo per cui Ethan è così distaccato dalla sua famiglia.
L'immagine di suo padre che cerca di calmarlo e lui che inizia a prenderlo a pugni si presenta di nuovo ai miei occhi, ma non mi sarei mai immaginata che la donna di cui Ethan parlava fosse sua sorella.

«L'avresti dovuta conoscere.»-sussurra tra i miei ricci, spingendomi a mantenere gli occhi i chiusi e provare un vuoto allo stomaco al solo pensiero di quello che deve aver passato Ethan.

Non so cosa significa perdere una sorella e non posso nemmeno immaginare il dolore che quest'uomo si porta dentro da anni, ma so cosa significa vivere senza una madre e nascondere il desiderio di rivederla ogni giorno.

«Aveva un carattere di merda come il tuo.»-socchiudo gli occhi alle sue parole, corrugando la fronte e alzando la testa per lanciargli un'occhiataccia scherzosa, ma invece di sorridere mantiene la sua espressione seria e pensierosa, limitandosi a lasciare un bacio leggero sulle sue labbra.

«Ma aveva i capelli corti.»-soffia contro le mie labbra, per poi baciarmi di nuovo con così tanta delicatezza che mi vengono i brividi.

«È per lei che sei qui?»-chiedo prima che possa dire altro quando capisco che gli fa male parlare di sua sorella, ma alla mia domanda si allontana all'improvviso dalle mie labbra e spalanca gli occhi:
«Lo sai?»-chiede allarmato, il che mi fa socchiudere gli occhi di nuovo, lasciandomi assai perplessa quando solleva leggermente li busto dal letto per guardare la mia espressione.

«Forse volevi allontanarti dalla tua famiglia.»-spiego balbettando, non capendo il motivo della sua reazione, nemmeno quando tira visibilmente un sospiro di sollievo e bitta la testa sul cuscino, per poi portare le dita tra i miei ricci per costringermi a poggiare di nuovo la testa all'altezza dei suoi pettorali scolpiti.

La Vendetta Di Ethan|| ©Tutti i diritti riservatiWhere stories live. Discover now