Si ricomincia

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Ed eccoli lì, nel bagno dei prefetti avvinghiati come se fosse l'ultima volta insieme. Erano soli con il loro amore che in quel momento era immerso nella schiuma dai mille colori della gigantesca ed elegante vasca da bagno della scuola. I loro corpi talmente vicini da sembrare una cosa sola, come le labbra d'altronde, fino a quando la grifona tra un bacio e l'altro sussurrò guardando quegli occhi color tempesta: "Ti amo".

E la serpe, sorridendo, rispose: "Anche io ti amo".

Tutto era perfetto.

Ma prima di arrivare a questo conviene fare qualche passo indietro...

Finalmente era giunto il tanto atteso rientro a Hogwarts ed Hermione non vedeva l'ora di affrontare il suo ultimo anno lasciandosi alle spalle la sconvolgente e sanguinosa battaglia e tornare a concentrarsi sul suo amato studio e sui suoi amici. Questi ultimi non li vedeva da tutta l'estate ed era molto impaziente di riabbracciarli e ridere con loro, anche se non era entusiasta di rivedere Ron. Sapete le cose con lui non avevano funzionato e quindi decisero di rimanere solo amici, a malincuore ma meglio così infondo.

Alle sette in punto del primo settembre, la grifona, in orario come al solito, era in piedi con i suoi impeccabili capelli spettinati e un sottile pigiama di flanella rosso indosso.

Dopo essersi lavata e vestita, corse in cucina per fare colazione con i suoi ma purtroppo non c'erano e sapeva bene il perché ma non si fece scoraggiare, si era promessa che li avrebbe ritrovati un giorno. Quindi dovette farla da sola anche se era troppo eccitata per mangiare. Così, lasciata l'idea di mettere qualcosa nello stomaco, andò a controllare i bagagli pronti già dalla sera prima.

Bene i libri ci sono, le penne e l'inchiostro per scrivere anche...Le pergamene eccole lì, la divisa è al suo posto. Bene sono pronta, non vedo l'ora di partire!

Questo era quello che continuava a ripetersi per rassicurarsi. Verso le nove e mezza circa chiamò un taxi e corse alla stazione di King's Cross tra gridolini e saltelli di gioia.

Il sole splendeva già alto nel cielo e filtrava i suoi raggi attraverso le tende verde smeraldo della camera dello studente Serpeverde ancora addormentato nel suo confortevole letto a baldacchino.

Quando l'orologio scoccó le dieci un piccolo elfo domestico si precipitò nella stanza per svegliare il giovane padrone, così iniziò a scuoterlo delicatamente fino a quando non aprì gli occhi e vedendo la creatura fece una smorfia di disgusto e la scacció malamente con una spinta per poi girarsi dall'alta parte e tornare a dormire. A questo punto l'elfo iniziò a squittire con la sua piccola vocina: "Signorino Malfoy, la signora Malfoy vuole che lei si alzi per partire, la prego si svegli."

Ripetè quella frase almeno altre quattro volte fino a quando Draco, infastidito, cedette ed iniziò a vestirsi.

La serpe finiti i preparativi scese in cucina a salutare la madre prima di partire, le stampó un leggero bacio sulla guancia e le disse: "Ciao mamma, sto tornando in quella scuola. Sei sicura che andrà tutto bene dopo quello che è successo?" Narcissa lo guardò dritto negli occhi e rispose con il suo naturale tono materno: "Certo che andrà tutto bene tesoro caro, non avere paura. Sii coraggioso, sii forte. Ora va o farai tardi".

Dopo quelle parole rassicuranti si smaterializzò davanti la stazione, consapevole di dover iniziare un nuovo anno anche se l'idea non gli andava molto a genio. Aveva paura, paura di essere deriso da tutti dopo quello che la sua famiglia lo aveva costretto a fare. Ma lui non poteva avere timore, che diamine lui era un Malfoy, Draco Malfoy e avrebbe di certo riacquistato la sua dignità, pensava. No ne era certo.

Entrato nella stazione fece un respiro profondo e si diresse al solito vecchio binario.

||Io shippo Dramione||Where stories live. Discover now