CAMILA parte 2

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CAMILA POV

Ho perso il conto di quante volte ho sfoglio il fascicolo che ho tra le mani senza leggere neanche una riga di tutto ciò che c'è scritto, l'unica cosa che fa eco tra i miei pensieri sono gli occhi di quella donna, quel verde smeraldo mi hanno fatto passare non poche notti insonne. Sono combattuta dentro di me da una parte ogni volta che la sento nominare o la vedo sento qualcosa muoversi dentro di me ma dall'altra c'era la voglia di mettere dietro le sbarre lei è tutta la sua banda di criminali. Questa lotta dentro di me è iniziata dalla prima volta che l'ho vista e da li è stato veramente un inferno. So che non dovrei fare pensieri strani su di lei ma quando eravamo nella sala interrogatori l'unica cosa che volevo era sbatterla su quel tavolo, per mia fortuna la mia testa ha preso il sopravvento su tutto e sono riuscita ad uscire da quella stanza senza far capire nulla, anche se a dire la verità penso che Dinah ora abbia capito qualcosa in più di quello che doveva capire. Me ne devo fare una ragione una poliziotta non può stare con una criminale come lei.

Bussano alla porta «Avanti» Dinah entra e si accomoda sulla sedia «Mila stasera cercherò di mettere in atto il tuo piano» sorrisi semplicemente «Bene, finalmente riusciremo a mettere dietro le sbarre Lauren Jauregui» si l'ho detto, la strada giusta è proprio questa e il suo posto può essere solo in una cella. «Mila tutto bene?» mi ripresi dai miei pensieri cercando di sembrare il più composta possibile «Si Dj. Alla grande» «Ti vedo strana in quest'ultimo periodo, forse dovresti prenderti una pausa» «Ottima idea prendersi una pausa nel bel mezzo di un'indagine. Ma cosa ti passa per la testa Dinah!» «Dalla tua risposta deduco quanto io abbia ragione. Mila sei cambiata da quando ti hanno dato questo caso non sei più tu. Ti arrabbi facilmente non sorridi più tu lo sai che prima di essere una tua collega sono tua amica».

Aveva ragione questo caso piano piano mi stava spegnendo, ogni giorno sentivo che una parte di me andava via e tutto ciò è dovuto a tutto quello che quei due occhi mi facevano provare, amore e odio allo stesso tempo, ma non avrei mai ammesso la verità nemmeno sotto tortura.

«Si Dj lo so e ti ringrazio ma sto bene» prima di poter continuare a parlare il mio telefono incomincio a suonare, guardai Dinah come per chiederle un minuto di pazienza.

«A cosa devo l'onore»

«Dobbiamo muoverci il prima possibile. La tua cara amica si sta muovendo in fretta e sta chiudendo ogni possibilità di entrata»

«Sta tranquillo so già come entrare nelle sue grazie» e guardai Dinah so che benissimo che ha capito di chi stessi parlando

«Bene perché se no io avrei un altro modo per farla crollare» conosco i suoi metodi e non sono per niente buoni ma il mio cuore in quel momento ha perso un battito

«Se non sono io a darti ordini non devi fare nulla. Chiaro?»

«Come vuole lei Signora. Ma ti avverto che se i tuoi metodi non funziono metterò in pratica i miei» e chiude.

«Fanculo» dico a denti stretti buttando il telefono sul tavolo. Questo proprio non ci voleva non posso permettere che lui faccia stupidaggini. «Dinah» la richiamai e mi guardò «Questo piano per avvicinarci a Lucy deve funzionare. Non voglio errori» annuisce ma lo vedo benissimo che vorrebbe dirmi qualcosa così istintivamente alzo un sopraciglio facendole capire che aspetto che dica qualcosa.

«Mila ti ho detto che farò questa cosa ma sono ancora dell'idea che sia sbagliato agire così» «Hai altre idea per caso?» non parlò abbassò semplicemente la testa, posso bene immaginare cosa le passi per la testa... Normani Kordei... «Dj ascoltami. So che per te non è facile che forse questa ragazza ti fa provare qualcosa ma non possiamo fare altrimenti» «Lo so Mila» la sua voce è spezzata, arresa. Mi torna in mente la conversazione avuta al telefono poco fa «Meglio questo che altro» spalancai gli occhi ho dato voce ai miei pensieri come una stupida, guardo Dinah e anche lei ha gli occhi spalancati per questa mia frase «Cosa intendi dire?» «Nulla Dj pensieri, non ti preoccupare. Adesso vai ho del lavoro da fare» la liquido velocemente perché conoscendola mi avrebbe riempita di domande alle quali non potevo rispondere. Tutta questa storia poteva finire in due modi o le mie tattiche funzionano e nessuno si fa male oppure lui avrebbe fatto di testa sua e sarebbe finita veramente male.

Dinah pov

Da quando questo caso è iniziato vedo Camila sempre più strana, è addirittura arrivata a chiedermi di diventare amica di Lucy dopo che sa benissimo che la mia copertura è saltato dopo che abbiamo arrestato Lauren e Normani. Vorrei veramente capire cosa le passa per la testa ma la Camila che conoscevo anni fa non è più quella che ora siede nel suo ufficio. Devo avvisare Mani di questa cosa, prendo il mio telefono e digito velocemente un messaggio "ho bisogno di vederti stasera" dopo averlo inviato rimetto il telefono in tasca e mi avvio alla porta di Camila, busso e mi da il permesso di entrare. Dopo averle detto che avrei fatto quello che mi ha chiesto la guardo bene negli occhi chiedendole se c'era qualcosa che non andava, perché effettivamente il suo sguardo era perso chissà dove ma lei non si è scomposta più di tanto dicendomi che andava tutto bene. La nostra conversazione viene interrotta dal suo del suo telefono, volto lo sguardo sul punto della scrivania dove si trova e sopra il display riesco a leggere solo un nome "Mendes", questo nome così su due piedi non mi dice nulla, la conversazione tra i due sembra proprio orientata sul nostro caso. Ad un certo punto Camila è come gelata da quello che ha sentito dall'altra parla e ordina al suo interlocutore di aspettare i suoi ordini e di non fare nulla. Chiude la chiamata e buttando il telefono sul tavolo si fa scappare un "fanculo" detto a denti stretti, ritorniamo a parlare del caso e mi dice che deve funzionare a tutti i costi ma una semplice frase che mi dice mi fa gelare completamente il sangue.

«Meglio questo che altro» paura è tutto quello che ho provato quando ho sentito quella frase e vedo la sua faccia sbigottita da quello che ha pronunciato come se avesse dato voce ai suoi pensieri e si sia fatta scappare qualcosa di troppo. Ma non riesco a scoprire altro perché mi liquida velocemente facendomi uscire da quella stanza.

Shawn pov

Questa donna mi irrita più del dovuto, non so proprio chi l'abbia messa al capo di tutto ciò. Vuole seguire le regole ma non capisce che così non arriveremo mai al nostro obbiettivo. Forse è arrivato il momento di giocare a modo e far crollare il castello di Lauren Jauregui.

La famiglia JaureguiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora