7. Una visita inaspettata

3.1K 151 158
                                    

La settimana, tra interrogazioni e compiti in classe, era volata piuttosto in fretta ed Hermione Granger, dopo aver studiato svariate ore con Ginny Weasley, si decise ad uscire dalla biblioteca.

- Oggi ti vedrai con Ron? - domandò la rossa, rivolgendole un solare sorriso.

Hermione, in tutta risposta, avvampò terribilmente, accellerando il passo e stringendo i libri fra le sue mani. Era la pura verità che sarebbe uscita con il fratello di una sua amica, ma era talmente in imbarazzo nel confessarle i sentimenti che provava per Ron, che preferiva evitare l'argomento.

- Hermione, fermati! - esclamò Ginny Weasley, ferma alle sue spalle.

La Grifondoro si fermò a quel richiamo, e ci mise parecchio per voltarsi e riuscire a guardare negli occhi l'altra ragazza di fronte a sé.

- Te l'ha detto Harry, vero? - seppe solo dire lei, dopo aver sospirato profondamente.

- Non importa. - rispose semplicemente la rossa. - Sappi che io voglio solo la tua felicità e quella di mio fratello.

- Ginny, io... - tentò di spiegare Hermione Granger, desolata di non aver detto nulla a una delle sue più care amiche.

- Non c'è nulla di male se vi siete innamorati. - la interruppe bruscamente Ginny Weasley. - Ed io sarei la prima persona nel Mondo Magico ad appoggiarvi, Hermione. - concluse infine, prima di andarsene con un'aria alquanto amareggiata.

La bruna strinse ancora di più i libri che aveva fra le mani, non appena l'altra si allontanò da lei.
Era stata una sciocca a non fidarsi di Ginny, e si sentiva tremendamente in colpa per averla fatta sentire così, per averla messa da parte.
Si diresse nel dormitorio dei Grifondoro per prepararsi, dal momento che mancava poco meno di un'ora all'incontro con Ron Weasley.
Una volta entrata in stanza, chiuse la porta alle sue spalle e si ritrovò a pensare al modo impacciato con cui il suo rosso le chiese di uscire.
Era così felice, dopo mesi e mesi che aspettava tale invito, che si mise a canticchiare e a fischiare allegramente nella sua stanza. Solo dopo aver posato i libri sulla scrivania, si accorse che ne mancava uno: quello di Trasfigurazione. Neanche la preoccupazione di tornare a prendere il libro in biblioteca poteva impedirle di essere felice. Tuttavia, decise che sarebbe tornata a prenderlo il giorno seguente, prima delle lezioni.
Dopo essersi tolta la divisa, si immerse nelle calde acque della vasca da bagno, che provocarono in lei una sensazione di pace.
Nel frattempo, un certo biondo platinato di nome Draco Malfoy, aveva trovato il suo libro di Trasfigurazione su un tavolo della biblioteca.
Se lo rigirò più volte tra le mani, e dopo aver notato la firma del proprietario sulla copertina, gli spuntò un sorriso beffardo sulle labbra.

- Draco. - lo chiamò sottovoce Blaise Zabini. - Io e Theodore andiamo in Sala Comune. Vieni con noi?

- Devo consegnare questo libro a domicilio. - rispose il biondo in modo ironico, mostrando quel che aveva fra le mani.

- Da' qua! - esclamò Theodore Nott, sfilando il libro dalle mani di Draco Malfoy.

Il Re delle Serpi rimase immobile, mentre gli altri due si misero a fissare increduli il nome Hermione Granger inciso sulla copertina anteriore.

- Ora, se non vi spiace, devo riportare questo libro alla Mezzosangue. - disse poco educatamente Malfoy, levando bruscamente il volume dalle mani di Theodore Nott.

Il ragazzo uscì dalla biblioteca a passo spedito, lasciando che gli altri due compagni discutessero delle parole pronunciate da lui poco tempo prima.
Come di consueto, si sistemò i capelli biondo platino e assunse l'atteggiamento di superiorità che aveva in ogni singolo momento.
Se era riuscito a passare il quadro della Signora Grassa, lo doveva solo a Neville Paciock che, sotto minaccia, dovette rivelargli la parola d'ordine.
Appena si trovò di fronte alla stanza di Hermione Granger, notò che la porta era socchiusa. Quella Grifondoro era così entusiasta di uscire con Ron che non aveva nemmeno, evidentemente, chiuso bene la porta.
Sul volto di Draco Malfoy si dipinse un'espressione di appagamento.
Non se lo fece ripetere due volte e aprì lentamente la porta, ritrovandosi la figura di Hermione Granger proprio dinanzi ai suoi occhi.
Sbarrò gli occhi nel vedere che la ragazza aveva attorno al corpo snello e attraente un semplice asciugamano bianco, che copriva il seno e arrivava a malapena a metà coscia.

- Ginny, quante volte devo dirti che si bussa prima di entrare? - disse la bruna, rimasta di spalle a Draco Malfoy e convinta che fosse la sua compagna di stanza. - Cos'è, hai perso la voce? - chiese dopo un lungo silenzio, voltandosi con un sorriso divertito stampato sulle labbra, che scomparve non appena vide il ragazzo.

Il Re delle Serpi, rimasto fino ad allora pietrificato alla visione di quella meraviglia, si ricompose poco prima che Hermione cominciasse a strillargli contro.

- Malfoy, ma che diamine! - esclamò in totale imbarazzo, coprendosi il più possibile con il piumino del suo letto a baldacchino. - Vattene! - continuò ad urlare, indicando la porta.

- Calma, Granger. - disse Draco Malfoy. - Sono venuto a portarti questo. - spiegò, per poi porgere il libro di Trasfigurazione con fare disinteressato.

Hermione Granger afferrò il volume con esitazione, puntando i suoi occhi marroni su quelli del biondo.
Qualche minuto dopo, senza dire nulla, lo spinse fuori dalla stanza con la forza e sbatté bruscamente la porta.
Il bel Serpeverde sorrise divertito quando si ritrovò in corridoio, e decise che non se ne sarebbe andato senza salutare un'ultima volta la Mezzosangue. Voleva tormentarla per puro piacere di farlo, perché era diventato ormai un passatempo per lui far impazzire quella ragazza.

- Non c'è di che! - esclamò infine Malfoy, sperando di farsi sentire e per poi dileguarsi.

Un'ora dopo, Hermione Granger camminava su una strada di Hogsmeade assieme a Ron Weasley. Essendo una Domenica di metà Ottobre, c'era una brezza piuttosto fredda che soffiava sul volto dei due ragazzi, che si erano coperti con un caldo cappotto di lana e con una sciarpa avvolta attorno al collo.
La bruna rabbrividì ad un'improvvisa soffiata di vento che la colpì alle spalle. In meno di un secondo, si ritrovò tra le braccia di Ron, che le accarezzava dolcemente la schiena in modo da riscaldarla.

- Va meglio? - domandò con mielosità il rosso, blandendo le rosee guance di Hermione.

La ragazza fece un cenno affermativo con il capo, per poi sfoggiare un timido sorriso.
Era completamente a suo agio quando si trovava con Ron Weasley, così tanto da dimenticare il resto dei suoi problemi. Ma quello non era il giorno giusto, perché neanche il suo grande amore era riuscito a cancellarle dalla memoria ciò che accadde nella sua stanza quel giorno. Lo stesso Ron Weasley non era riuscito a scacciare via dai suoi pensieri colui che le stava facendo perdere il lume della ragione: Draco Malfoy.

Fall in love. | DramioneWhere stories live. Discover now