52. Squilibri

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- Cissy, spero ti sia accorta che i bei tempi dove giocava con i sonagli sono finiti! - commentò acidamente Bellatrix Lestrange, camminando sù e giù per il grande salone di Villa Malfoy.

- Per l'amor del cielo. - mormorò Narcissa Malfoy in tutta risposta, per poi scoppiare in un'esclamazione più che preoccupata. - È solo un ragazzo, Bella!

- Lucius è rinchiuso ad Azkaban, e se il compito affidato a Draco dovesse andare a buon fine, il Signore Oscuro lo libererà. - rispose la sorella, tastando più volte la propria bacchetta con l'indice e il pollice della mano.

Il quinto anno ad Hogwarts era giunto al termine, ed era passato un mese preciso dalla partenza per trascorrere un'estate con le proprie famiglie. Tra queste, la famiglia Malfoy stava vivendo un periodo particolarmente complicato vista l'assenza di una figura maschile in casa; difatti, a seguito della battaglia tra Mangiamorte ed il gruppo di Harry Potter al Ministero, Lucius Malfoy fu sbattuto in cella ad Azkaban insieme ad altri come Fenrir Greyback.
I parenti, perciò, erano succubi di una vera e propria crisi familiare - compreso Draco stesso -.

- Oh, Lucius... - disse tra sé e sé, assorta nei suoi pensieri e con il corpo sprofondato nella morbida poltrona in pelle nera.

- Vedrai, Cissy... - tentò di rincuorarla l'altra, avvicinandosi al suo corpo e accarezzandole il braccio sinistro. - Draco è un uomo ormai: adempierà il volere del Signore Oscuro per salvare suo padre. - tacque per un attimo, sorridendo in un modo così poco sano di mente che fece rabbrividire Narcissa stessa. - Il destino della nostra famiglia è nelle sue mani. - sussurrò nelle sue orecchie, risvegliando in lei la paura che una madre prova per un figlio in grave pericolo.

Aveva bisogno di certezze; certezze che solo una persona poteva dargli in quella cerchia di pazzi.
Aveva bisogno di proteggere il suo unico ed amato figlio.
Aveva bisogno di stringerlo ancora tra le sue braccia, vivo più che mai. E non sarebbe stata disposta ad abbracciare il suo corpo inerme e senza vita, una volta che avrebbe ricevuto la più brutale delle punizioni se avesse fallito nel compito che gli era stato affidato da Lord Voldemort.
Dopo che aveva perso in un batter d'occhio suo marito, aveva una tremenda che anche Draco la abbandonasse.
Si alzò scattante dalla poltrona, dirigendosi a passo rapido - ma pur sempre leggiadro - verso l'uscita del Malfoy Manor.
Quel gesto fulmineo incuriosì Bellatrix Lestrange, che, prontamente, si mise a rincorrerla.

- Dove vai, Cissy? - urlò a diversi metri di distanza, non appena la vide percorrere il viale del giardino esterno.

- Da Severus. - rispose di fretta Narcissa Malfoy, senza mai voltarsi, lasciatasi sopraffare da quel sentimento di angustia che la opprimeva da giorni e giorni.

Mentre una madre andava alla disperata ricerca dell'unica persona possibile che potesse evitare la crudele fine che avrebbe potuto fare suo figlio, quest'ultimo si era ritirato nella sua stanza - in completa solitudine - da oramai diverso tempo.
Ricordava benissimo come sua zia Bellatrix, fino a qualche settimana prima, gli avesse messo davanti la possibilità di scegliere tra mandare in rovina la famiglia Malfoy o salvare suo padre dalla prigione.
Si era ritrovato in una situazione difficile e pericolosa, ma cercava comunque di vederla come un incitamento verso la via della gloria.
Era sempre stato affascinato dal lato oscuro, ma non era consapevole del fatto che l'incarico che gli era stato affidato - che consisteva nel trovare un modo di assassinare il preside di Hogwarts, Albus Silente, per sottrargli la bacchetta di Sambuco - era stato pianificato dal Signore Oscuro al solo scopo di punire Lucius Malfoy per aver fallito nella cattura di Harry Potter nell'Ufficio Misteri.
Odiava Potter con tutto sé stesso per avergli portato via l'unica persona in grado di far andare le cose per il verso in giusto in quella casa.
Era costretto a farlo.
Era obbligato a seguire gli ordini.
Doveva farlo per suo padre perché, dopotutto, era quel padre che lo cullava sin da quando era un neonato; un padre che pensava di averlo cresciuto con gli ideali giusti, ma, in realtà, sbagliati; un padre che si soffermava sulle piccolezze come il sangue di un Mago; un padre che, se non per segnare la vita già programmata di suo figlio, non c'era mai stato.
Ma Draco Malfoy non era come suo padre.
Proprio per via del bene che provava nei suoi confronti, decise che avrebbe riportato l'equilibrio che nella sua famiglia stava venendo a mancare.
Avrebbe lottato pur di far tornare tutto alla normalità.
In tutto ciò, qualcosa non andava, ed era legato al fatto che, seppur involontariamente, stava infrangendo la promessa fatta ad Hermione Granger l'ultimo giorno ad Hogwarts.

Fall in love. | DramioneWhere stories live. Discover now