10. Senza via di scampo

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Il gran giorno non tardò ad arrivare e, tralaltro, era un Mercoledì del mese di Novembre appena cominciato.
Blaise Zabini e Theodore Nott stavano percorrendo silenziosamente il corridoio degli Arazzi al primo piano. Si sporsero dietro l'angolo per vedere se ci fosse qualcuno nei dintorni, e individuarono il ripostiglio dove Draco Malfoy ed Hermione Granger stavano già sistemando in ordine alfabetico le pozioni.

- Theodore, quello che stiamo per fare non mi convince affatto. - disse Blaise Zabini, con una nota di preoccupazione nella voce.

- Ti fidi di me? - domandò l'altro, voltandosi verso il mulatto.

- Non possiamo fare questo a Draco. - mormorò titubante Zabini. - Non ce lo perdonerà mai e poi mai.

Se c'era una cosa di cui Blaise non doveva temere, erano sicuramente le scelte che prendeva Theodore Nott.
Quest'ultimo era un ragazzo intelligente; infatti, era noto tra i Serpeverde per la sua estrema saggezza. Ne sapeva una più del diavolo e trovava sempre il modo di risolvere situazioni complicate, come quella in cui si trovava Draco Malfoy.
In tutta risposta, trasse un profondo respiro e, una volta svoltato l'angolo, si avvicinò lentamente alla porta del ripostiglio, seguito da Blaise Zabini.

- Colloportus. - sussurrò Theodore Nott, muovendo lievemente la bacchetta contro la serratura della porta.

La serratura non fece alcun rumore quando girò, ma la porta si chiuse automaticamente.
Hermione Granger e Draco Malfoy erano completamente ignari di quanto avesse fatto poco prima il Serpeverde. Tuttavia, continuavano a sistemare in assoluto silenzio le pozioni, senza rivolgersi la parola.

- Che razza di schifo! - urlò istintivamente Malfoy, interrompendo il silenzio che c'era tra loro due.

Non appena Hermione Granger si voltò per capire cosa avesse da brontolare quell'insopportabile ragazzo, vide che sul polpastrello dell'indice del Serpeverde c'era un granello di polvere.

- Levami questa roba dal dito! - esclamò il biondo, esprimendo più un ordine che una richiesta.

- È solo polvere, santo cielo! - rispose esasperata lei, acquisendo più nervosismo.

- Levamela, Mezzosangue! - insistette Draco Malfoy, alzando il tono della voce.

- Non sono il tuo elfo domestico, Malfoy. - disse a denti stretti la ragazza, per poi posizionare il Veritaserum nella sua sezione.

- Va' al diavolo! - urlò incollerito il Re delle Serpi, che si diresse subito verso la porta del ripostiglio.

- Dove credi di andare? Dobbiamo finire di sistemare le pozioni! - tentò di fermarlo Hermione Granger, ma senza alcun risultato.

- Non rimarrò un minuto di più con te, Mezzosangue. - sputò l'altro, che poco dopo spinse la maniglia della porta per poter finalmente uscire.

Ma la porta non si aprì. Più Draco Malfoy provava in tutti i modi ad aprire il varco della sua salvezza, più cercava di convincersi che era solamente un incubo quel che stava accadendo, un brutto sogno e basta.

- Non si apre, per Salazar! - gridò disperato, continuando a spingere la maniglia della porta invano. - Tira fuori la bacchetta, Mezzosangue!

- Devo ricordarti che il professor Piton ce le ha confiscate? - rispose Hermione Granger, avvicinandosi poi alla porta.

Anch'ella cercò vanamente di aprirla, finché non si arrese.
Seppellì il volto tra le mani, toccandosi nervosamente le ciocche ribelli dei suoi capelli castani.

- Ron ed Harry capiranno prima o poi che manco, e verranno sicuramente a cercarmi. - suppose la bruna, per poi posare lo sguardo sul volto angustiato del ragazzo.

- Fossi in te non ci conterei molto. - commentò Draco Malfoy in modo indiscreto.

- Io mi fido di loro. - rispose Hermione Granger, sostenendo lo sguardo indifferente dell'altro.

- Davvero? - domandò sarcastico il bel Serpeverde.

La ragazza sbuffò sonoramente e, senza ribattere, si accasciò lentamente a terra.
Quel ripostiglio era talmente stretto e chiuso che a malapena si riusciva a mantenere una certa distanza. Ed Hermione, essendo una persona claustrofobica, cercava di trattenersi dallo scoppiare ad urlare da un momento all'altro. Man mano che passava il tempo era sempre più difficile mantenere il controllo e la calma, anche per via di Draco Malfoy che non faceva altro che lamentarsi per ogni singola cosa.
Se avesse avuto una bacchetta, l'avrebbe prima schiantato, e poi sarebbe uscita da quel maledetto stanzino.

- È inconcepibile essere rinchiuso qui dentro con una Mezzosangue! - brontolò il Re selle Serpi, soffiando di continuo. - Oh, aspetta che lo venga a sapere mio padre...

- Mi rattrista molto rovinare la tua ottima reputazione da Purosangue. Senz'altro. - rispose ironicamente lei, sbadigliando per la noia.

- Figurati, hai già reso vergognosa più di quanto non lo fosse già la reputazione di Weasley. - disse il ragazzo, con un'aria altezzosa.

- Sei davvero patetico. - commentò sprezzante Hermione Granger. - E per tua informazione... - iniziò poco dopo, sollevandosi dal pavimento e puntandogli contro un dito. - Ron non è una persona ossessionata dal sangue. Non è come te! - urlò con risentimento.

Quel che disse la bruna zittì definitivamente Draco Malfoy, che non trovò il coraggio di controbattere in alcun modo. Distolse lo sguardo dagli occhi iniettati di rabbia della ragazza, e si mise a riflettere.
Effettivamente, non c'era un motivo preciso per cui la deridesse così tanto per il suo sangue sporco, se non quello dell'influenza che aveva il padre su di lui. Credeva di odiarla, ma pian piano si rendeva conto che non era così. Sin dai primi avvicinamenti, dall'incontro che ci fu una settimana prima e che li portò a scontare la punizione assieme.
Quando la vide nella stanza dove era situato lo specchio delle Emarb, capì che avevano parecchie cose in comune. Erano entrambi confusi e volevano sapere a tutti i costi il loro desiderio più grande. Quella sera, Malfoy non riuscì a definire del tutto cosa ci fosse nel riflesso di quello specchio. La figura che doveva rappresentare sicuramente il suo desiderio era mescolata e informe, proprio come i sentimenti che stava sperimentando nel corso di quelle settimane.
Era sempre stato un ragazzo sicuro di sé e convinto dei suoi obiettivi, che aveva ben chiaro il suo futuro.
Ma, tirandosi in mezzo a un gioco che aveva iniziato lui stesso, si era ritrovato in una situazione senza via di scampo, come in una prigione senza via di fuga.
Nonostante fosse smarrito in quell'esatto momento, aveva intenzione di cambiare atteggiamento con Hermione Granger. In parte, sarebbe sicuramente rimasto lo stesso Malfoy arrogante e presuntuoso, ma avrebbe provato a non discriminare più quella ragazza per scoprire una volta per tutte cosa si celasse dietro la confusione che sentiva dentro il suo cuore.

- Granger... - la chiamò ad un tratto, per poi incrociare i suoi occhi marroni.

- Mh? - rispose lei, sorpresa di quanto avessero appena udito le sue orecchie.

- Cosa pensi di me? - domandò Draco Malfoy, intrecciando nervosamente le dita delle sue mani.

Ciao, raga! Come state?
Spero con tutto il cuore vi stia piacendo la storia, e volevo chiedervi un favorino. Passate a leggere la storia di FedeS_Noah, è bellissima e tengo tanto a questa bella personcina.
Detto questo, a presto!

-Beatrice☀

Fall in love. | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora