Capitolo 5

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-Signor Bennet, si sente bene?- chiese Nora alzandosi dalla sua postazione per avvicinarsi ad un frastornato Alec.
Cos'era appena successo? Quello stronzo, prima gli aveva sorriso come se Alec dovesse essere il suo dopo cena e poi si era messo a flirtare con un altro davanti a lui? A che gioco stava giocando? Non che fosse innamorato o altro di Killian, non avevano neanche alcun tipo di rapporto. D'altra parte Alec però, aveva pensato che qualcosa sarebbero potuti diventare visto i continui sguardi che si scambiavano quando il più grande si serviva nella sua caffetteria. Una cosa era sicura però: pretendeva, in un rapporto di qualsiasi natura, l'esclusività. Che fossero futuri amanti, fidanzati o scopamici.
-Zio, entriamo?- stavolta fu Chris, prendendogli la mano, a distrarlo dai suoi mille pensieri.
-Certo, terremoto- gli rispose Alec accarezzandogli la testolina bionda.
Nonostante il medico fosse davvero un bell'uomo e, soprattutto il suo tipo, era però ancora presto e ridicolo pensare comunque a queste cose. Alec, come sempre, non si sarebbe fatto intimorire.
Riprese la manina di Chris ed entrarono nella sala medica.
Proprio come la sala d'aspetto, l'interno di quella medica era molto luminoso e moderno.
Alec non diede in realtà molta attenzione a ciò che lo circondava, il suo sguardo era fisso sull'uomo che si trovava oltre il tavolo operatorio e che, in quel momento, gli dava le spalle. E che spalle. Cazzo, era decisamente il suo tipo. Di quelli che quando ti stringono fra le loro possenti braccia ti fanno sentire come nel posto più sicuro al mondo. Ok, basta pensarci. Erano lì per tutt'altri motivi.
Killian finì di riporre le ultime cose nel cassetto e si girò verso Alec e il piccolo Chris.
-Salve- salutò per primo il medico accennando un sorriso. Si avvicinò e tese la mano verso Alec. -Sono il dottor Killian O'Brien- si presentò- ma puoi chiamarmi semplicemente Killian- concluse.
-Ed io che mi ero rassegnato all'idea di non poter conoscere il nome del mio cliente preferito- rispose Alec ricambiando la stretta di mano -peccato-continuò senza, tuttavia, lasciare la presa -ammetto che l'ombra di mistero rendeva il tutto più affascinante - concluse con un sorrisetto da canaglia che fece sorridere l'altro. No, non si sarebbe fatto intimorire.
I due si fissarono per qualche secondo finchè non vennero interrotti dal piccolo Chris.
-Ciao io sono Christopher, lui è Kiwi- e con un ditino indicò il micio nella gabbietta che Alec teneva in mano – e questo è Brave -continuò, mostrando il suo peluche-  e se diventeremo amici anche tu potrai chiamarmi Chris – concluse facendo sorride ed intenerire Alec. Poteva amarlo più di così?
Killian si abbassò sulle ginocchia, gli scompigliò un po' i capelli e gli sorrise calorosamente – sono certo diventeremo tutti degli ottimi amici -concluse facendo sorridere Chris e lasciando Alec senza parole. Sapeva farci pure coi bambini. Aveva appena conquistato il cuore del suo piccolo terremoto! E forse non solo il suo.Cazzo, era fottuto!
Killian si sollevò di nuovo sulle gambe e, puntando lo sguardo su Alec, prese in mano la cartella che aveva lasciato pochi secondi fa sul tavolo iniziando quindi a sfogliarla.
-Stavo giusto leggendo la cartella clinica del tuo gatto – disse, continuando a guardare i dati scritti sui fogli -Il vecchio signor Wilson annotava tutto per fortuna -continuò senza ancora sollevare lo sguardo su Alec. Nel frattempo Chris, che si era seduto su una piccola sedia posta accanto alla porta, si era messo a giocare col suo peluche creando una nuova avventura e spesso commentando anche ad alta voce. Vederlo sereno era sempre una fonte di gioia per Alec e questo lo fece sorridere dolcemente. Quando riportò lo sguardo su Killian si accorse però che quest'ultimo lo osservava. -L'ultima cura che ha dovuto fare è andata a buon fine- continuò Killian riportando lo sguardo sui fogli.
-Esattamente – rispose Alec guardando il suo amato coinquilino peloso. Avvicinò la mano alla gabbietta e Kiwi gli leccò subito le dita, mostrando l'amore per il suo padroncino -questa è per lo più una visita per far stare me tranquillo- concluse con un tono divertito e un po' imbarazzato, grattandosi la nuca. Sapeva che Kiwi effettivamente stava bene e non aveva bisogno di altre visite ma, come sempre, si preoccupava troppo per il suo gatto e per l'altro cucciolo biondo che teneva spesso con sé.
-Le assicuro che sarebbe un bene se tutti gli animali venissero amati un briciolo di quanto lei ama il suo gatto- rispose Killian con sicurezza e ammirazione facendo anche un po' arrossire Alec.
Killian pensava davvero ciò che aveva appena detto. Fin da piccolo, quando gli regalarono il suo primo husky, aveva già capito quale sarebbe stata la sua strada. Amava gli animali, il loro saper dare amore incondizionato e soprattutto la loro sincerità. Gli animali non gli avevano mai mentito, gli uomini, purtroppo, sì.

Un flan per dueWhere stories live. Discover now