Capitolo 6

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-Bimbo!- esclamò Robert dall'altro lato del telefono -come mai questa telefonata di prima mattina? Sei già impaziente di rivedermi?- Alec poteva immaginare il suo sorrisetto soddisfatto.
-Mi dispiace deluderti ma ti chiamo per lavoro- rispose un po' divertito dal modo di fare dell'altro.
-Che succede?- chiese serio Robert.
Flirtava spesso con Alec e forse non era un uomo serio nelle relazioni ma, quando si trattava di lavoro, era un uomo molto affidabile e serio.
-Nulla di grave, tranquillo- lo rassicurò subito Alec – semplicemente l'ultima volta che mi hai consegnato la merce c'è stato un piccolo errore con uno dei pacchi - continuò mentre iniziava a cercare il pacco incriminato.
-Ovvero?- si sentì chiedere dall'atro lato del capo.
-Mi hai portato i tappi d'asporto per i bicchieri “large”- lo informò quindi – solo che, come ben sai, non uso quei tipi di bicchieri – concluse quindi continuando a cercare tra gli scaffali quel maledetto scatolo.
-Ok bimbo – rispose Robert - io sono in zona, dammi quindici minuti e ti porto quelli corretti così facciamo a cambio- concluse mentre, probabilmente dai rumori che Alec percepiva, scaricava o caricava merce col camion.
-Grazie, ci vediamo tra poco- fece Alec prima di staccare la telefonata e continuare la sua ricerca.

-Non ci posso credere!- esclamò all'improvviso con un tono seccato e facendo prendere uno spavento anche ad alcuni clienti. Era già qualche minuto che lo si vedeva rovistare ovunque dietro al bancone della caffetteria e Lucas, dopo aver servito la signora Miller, gli si era avvicinato incuriosito.
-Che succede?- aveva chiesto il ragazzo quasi intimorito vedendolo così agitato.
-Secondo te che succede?- chiese di rimando Alec appoggiando le braccia ai fianchi con fare spazientito. Non ricevendo risposta si girò verso il ragazzo che, in quel momento, teneva stretto al petto il vassoio con cui serviva i clienti.
-Scusami- sospirò Alec sentendosi un po' in colpa per la reazione eccessiva avuta -non trovo lo scatolone di quei maledetti tappi d'asporto - continuò dandosi un'altra occhiata in giro – devo consegnarlo a Robert perchè sono quelli di misura “large”- Lucas potè notare come Alec si stesse di nuovo innervosendo- devo sbrigarmi a trovarli perchè la tappa qui in caffetteria oggi non era prevista nella sua tabella di marcia – continuò - mi sta facendo un favore praticamente- concluse e, appena sentito il rumore di un camion proveniente dal retro della caffetteria, schizzò via velocemente nel retro senza dare al ragazzo la possibilià anche solo rispondergli.

Mentre Lucas cercava invece sotto al bancone i sacchettini di carta per mettere due ciambelle da portar via per un cliente appena arrivato, vide Alec correre verso l'esterno del locale.
-Prepara un caffè nero per Robert- si sentì dire da Alec prima che questi uscisse definitivamente e, anche questa volta, non ebbe il tempo di rispondergli. Alec era davvero un vulcano di energie! Sorrise al cliente e dopo aver messo le ciambelle nel sacchettino gliele consegnò.
-Ti prego, continua a cercare altri sacchettini sotto al bancone- sentì dire ad un certo punto alle sue spalle. Si voltò e rimase quasi senza fiato. Davanti ai suoi occhi vi era uno degli uomini più belli su cui i suoi occhi si fossero mai posati.
-C-come prego?- chiese in un sussurro. L'uomo sorrise e il cuore di Lucas scoppiò definitivamente.
-Mi stavo davvero godendo lo spettacolo mentre rovistavi sotto al bancone- concluse l'uomo sorridendo di nuovo.
Lucas continuava a fissarlo senza capire il senso di quella frase. Osservò quindi il bancone, poi l'uomo ed infine di nuovo il bancone. Ad un certo punto comprese. Quell'uomo gli aveva fissato il culo! Divenne tutto rosso e quando si girò verso di lui lo vide di nuovo sorridere e fargli anche un occhiolino, con il risultato di farlo diventare ancora più rosso.
-Sei ancora più bello quando arrossisci- gli disse l'uomo stavolta. Lucas, non sapendo cosa rispondere, rimase letteralmente a bocca aperta.
-Nessuno ti ha mai fatto un complimento del genere?- chiese l'uomo come se gli avesse letto nella mente. Lucas, ancora in imbarazzo, scosse la testa per confermare ciò che gli era stato chiesto. L'uomo sorrise e gli allungò una mano -Mi chiamo Robert, sono il vostro fornitore –
Lucas dopo quelle parole fu come risvegliato -Il caffè!- quasi urlò e, senza ricambiare la presa di Robert, iniziò a prepararlo.
Robert si rimise a ridere mentre continuava a fissare il ragazzo davanti a sé.
La prima cosa che aveva notato era sicuramente il bel sedere stretto tra i jeans scuri ma, appena aveva visto i tratti delicati del viso e la personalità timida e dolce del ragazzo, ne era stato letteralmente folgorato. I capelli castani, quasi dorati, e gli occhi azzurri che sembravano meravigliosi zaffiri lo rendevano di una bellezza unica, quasi angelica. Ma le labbra, quelle labbra così rosa e carnose da prendere a morsi, erano puro peccato.
L'oggetto dei suoi desideri gli si avvicinò per porgergli la tazza di caffè appena preparata. I due si sorrisero e, proprio mentre Lucas si era fatto coraggio per presentarsi anch'egli all'uomo davanti ai suoi occhi, arrivò Alec ad interromperli.
-Scusa il ritardo Robert- disse Alec. Lucas sorrise un'ultima volta a quell'uomo che non gli aveva staccato un attimo gli occhi di dosso. Si fece quindi da parte così da lasciar continuare tranquillamente i due che si spostarono nel retro. Il giovane sospirò e riprese a lavorare.
-Quando l'amore arriva, non ci si può far nulla- concluse per lui la signora Miller prima di prendere un altro sorso del suo amato tè allo zenzero.

Un flan per dueWhere stories live. Discover now