15.Cristiana♡

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Buonasera Rose, lo so...è da un po' che non aggiorno Come petali di una rosa e vi chiedo immensamente scusa! :/ 

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Cristiana 

Il tramonto all'orizzonte tra quelle incantevoli montagne osservato fra le sue braccia, quella scia di luce color arancio che si riversava sui vigneti e lasciava luccicare le foglie e i terreni coltivati tutt'intorno come fossero diamanti...e quell'inconfondibile odore di terra e vino che mi cullava, mi facevano credere di essere davvero arrivata in Paradiso. 

Quella sera, dopo aver salutato la sua famiglia con la promessa che ci saremmo rivisti presto, lasciai che Teodoro mi riaccompagnasse a casa al posto di suo zio. S'era offerto volontario e non avevo saputo dirgli di no. 

Non dissi una sola parola lungo il tragitto in auto, se non per dargli le giuste indicazioni. Lo osservavo in silenzio mentre guidava, seppur appena illuminato dalle luci del display posizionato davanti lo sterzo. Il suo profilo era incantevole. Sembrava una creatura perfetta. La mano sinistra sullo sterzo ed il gomito poggiato al finestrino, l'altra mano sul cambio e gli occhi puntati sulla strada. 

 Quel bacio, ancora non riuscivo a crederci...

Sarebbe rimasto impresso nella mia memoria, sempre. Quell'atmosfera intorno a noi, quel  vento che scuoteva i nostri capelli e i nostri vestiti, le sue mani a contatto con il mio corpo e le mie su di lui, le sue labbra pronte ad unirsi con le mie e quei suoi occhi tramonto, più incantevoli del tramonto stesso. 

Qualsiasi altro luogo sarebbe stato meraviglioso se mi avesse sempre fissato con quei suoi occhi ed in quel modo...

Ma non potevamo assecondare ciò che provavamo! Io perché non volevo ricadere nel vortice dell'amore, se lo era davvero, e lui perché impegnato a dare la caccia a chi aveva cercato di ucciderlo assieme a sua sorella. Se qualcuno avesse saputo di noi, di questa nostra straordinaria attrazione, l'informazione sarebbe divenuta di dominio pubblico e qualcuno avrebbe potuto approfittarsene in svariati modi, e lui desiderava proteggermi. 

"Siamo arrivati." dissi non appena scorsi il portone di casa mia.

Teodoro frenò l'auto e tirò il freno a mano: "Cris, io..." e cercò di schiarirsi la voce roca. 

"Sii prudente, non voglio leggere sui giornali della tua morte." dissi sincera, riuscendo anche a sorridergli, poi scossi la testa in preda a mille emozioni.

"Verresti al mio funerale?" scherzò, piegando la testa di lato. Aveva un'espressione così tenera in quel momento che mi faceva venir voglia di rassicurarlo, prendermene cura. 

Abbassai il capo, deglutendo a fatica: "No, non verrei. Non ci riuscirei! Esistono pochi uomini come te, cerca di non sparire." ammisi, senza farmi alcuni tipo di problema. 

Sapevamo che tra noi c'era qualcosa, l'avevamo ammesso, anche se avevamo scelto di non viverlo...non ancora. Non eravamo più due ragazzini, anche se giovani. Non sarebbe servito nascondere ciò che provavamo, inoltre era stato così semplice aprirsi con lui...come se lo conoscessi da sempre. Come se avesse fatto parte della mia vita da sempre. 

"Uomini come me ne esistono più di quanto immagini." rivelò lui, puntando gli occhi sulla strada. "Ma per te devo esserci soltanto io. Mi aspetterai?"

"Senti ancora quella...sensazione?" chiesi esitante, mentre lui si voltava a guardarmi: "Tu?"

"I nostri mondi sono troppo diversi..." cercai di trovare una spiegazione alle mie paure, ma non c'erano in realtà. "Questo incendio potrebbe distruggerci!"

Come petali di una rosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora