Parte 26.

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Mi giro verso il centro della folla che ha iniziato a spingere in tutte le direzioni e a strattonare per scappare via. Le urla aumentano ogni secondo di più mentre dei lampeggianti blu e rossi provenienti dall'esterno riflettono contro i soffitti della stanza.
Provo a cercare con lo sguardo Blake e gli altri ma non trovo più nessuno vicino a me.

<<Alyssa fidati di me, corri>> sono le uniche parole che mi rivolge Nathan accorso al mio fianco e senza pensarci un secondo di più faccio come dico.

Stiamo andando nella parte opposta della maggior parte delle persone e facciamo ancora più fatica a passare tra le spinte dei ragazzi. Mi sto tenendo al suo braccio con forza mentre lui con l'altro sta spostando chiunque ci viene addosso.
Usciti dalla massa ci ritroviamo in un lungo corridoio, davanti a noi c'è una prima uscita dove dei poliziotti stanno giungendo e appena giro la testa alla mia sinistra invece intravedo degli agenti in lontananza con dei cani e delle torce sulle mani, uno di loro ci ha visti e inizia ad urlare nella nostra direzione.
<<Nathan uno ci ha visti da giù>> dico il più velocemente possibile indicando il corridoio e ricevo come risposta un'imprecazione prima d'iniziare a correre nella parte opposta.

Dopo aver superato diverse porte di legno entriamo in una di quelle sul fondo e ci troviamo in quello che doveva essere un ufficio dove ci sono solo delle vecchie scrivanie e sedie. Udiamo le urla dell'agente in lontananza avvicinarsi e l'ansia di essere scoperti si fa sempre più reale.
Ho il fiatone per questa corsa e la paura mi annebbia ogni ragionamento ma l'adrenalina nel corpo sconfigge qualsiasi stanchezza fisica così cerco di ragionare senza che l'emotività ne faccia da ostacolo.
<<Non siamo ancora al sicuro qui, dobbiamo uscire>> afferma Nathan prima di guardarsi intorno e soffermarsi alle mie spalle abbozzando un sorriso.
Mi giro seguendo la direzione dei suoi occhi prima di capire cosa ha in mente.
<<Possiamo uscire da quella finestra. Spostiamo la scrivania per farci salire in alto, rompo il vetro e ce ne andiamo>> si affretta a spiegare il suo piano prima di trascinare il tavolo sotto la parete di riferimento. Con una spinta si arrampica agile e strappa un pezzo della sua maglietta avvolgendola intorno le sue nocchie, guarda oltre il vetro e dopo essersi accertato della sicurezza all'esterno mi torna a fissare.
<<Aspetta che rompo il vetro per salire. Fuori è tranquillo in questo lato ancora ma dobbiamo essere veloci, scendo prima di te così poi ti prendo>> mi rivolge un sorriso per tranquillizzarmi <<non ti preoccupare ce la faremo>> aggiunge infine.
Ripenso agli altri che erano con noi, mi sento in colpa perché se Nathan non fosse stato con me avrebbe potuto essere qui con tutti loro o potrebbe già essere uscito. Blake era malmesso e forse non è riuscito a scappare perché il suo amico ha pensato a portarmi via piuttosto che aiutarlo.

Una fitta allo stomaco mi pervade, sono stata una rovina per chi amavo e lo sono ancora con tutte le persone che si avvicinano a me. Ho cambiato vita, ho cambiato città e l'unica cosa che dovevo fare era rimanere lontano da tutti per non portare nessun altro alla distruzione ma non ci sono riuscita e adesso altre persone ne pagheranno pagato il conto.

Gli occhi si riempiono di lacrime e la vista si offusca velocemente, Nathan mi sta fissando confuso ma io non posso raccontargli del mio passato, è una ferita ancora troppo aperta.
<<E se Blake e gli altri non fossero riusciti a scappare?>> Parlo con la voce spezzata e mi vergogno di me stessa per essere stata così debole da non riuscire a fare l'unica cosa che mi ero ripromessa di non fare più.
Lo sguardo di Nathan si addolcisce e sembra sorpreso della mia domanda, pensa qualche secondo prima di parlare.
<<Alyssa siamo in una situazione di merda e ti preoccupi degli altri?>> Scuote la testa guardandomi come incredulo.
<<Ora capisco...>> dice lasciando la frase in sospeso, non so cosa voglia dire ma sembra stia pensando ad alta voce.
<<Sono sicuro comunque che sono già usciti, facciamo lo stesso anche noi adesso>> conclude convinto delle sue parole che mi tranquillizzano un po'. Subito dopo prende forza e con un colpo secco colpisce la finestra che va in frantumi, chiudo gli occhi per non guardare la scena e quando li riapro vedo del sangue scendere dalla sua mano. Si mette seduto sul cornicione della finestra con le gambe penzolanti all'esterno e si gira a guardarmi prima di buttarsi giù con un balzo.
<<Qui agente Alex, sento dei rumori nella quarta stanza in fondo al corridoio est vado a controllare, passo>> sento la voce di un uomo provenire dal corridoio alle mie spalle che mi fa gelare il sangue.
Il battito del cuore aumenta mentre mi arrampico velocemente alla scrivania cercando di non perdere la calma.

Lo devo fare, lo devo a mio fratello Scott, a Blake che mi voleva al sicuro e a Nathan che mi ha aiutato ad arrivare fin qui.

Allungo le mani ai lati della finestra e sento la pelle lacerarsi con i resti del vetro ancora attaccati, stringo i denti per non urlare e con una spinta salgo. Abbasso lo sguardo incrociando l'erba sotto di me e le braccia tese di Nathan che mi stanno aspettando, ci sono un paio di metri prima del suolo e prendo un respiro profondo mentre sento la porta aprirsi alle mie spalle.
Non c'è più tempo.
Chiudo gli occhi e mi spingo in avanti. Dopo qualche secondo percepisco il suolo sotto ai piedi e due mani che mi sorreggono per le spalle.

Ce l'abbiamo fatta, siamo salvi.

Vedo in lontananza le luci blu della polizia e alcuni ragazzi essere condotti dentro le pattuglie, mi soffermo a guardare se tra quelle facce c'è qualcuno che possa riconoscere ma Nathan mi scuote un braccio riportando l'attenzione a noi. Mi indica con la testa un punto dove andare e ci incamminiamo a passo veloce. Le voci diventano piano sempre più basse così come i lampeggianti delle pattuglie che scompaiono alle nostre spalle, l'ansia comincia a sciogliersi e il cuore comincia a riprendere il ritmo normale del battito.
Continuiamo a camminare ma nessuno dice una parola, ognuno assolto dai propri pensieri raggiungiamo un'auto nera, la stessa che aveva Blake quando mi è venuto a prendere al dormitorio. Ci sediamo all'interno e rimaniamo qualche istante fermi a realizzare cosa è appena successo, sono io la prima a parlare.
<<Perché mi hai aiutato Nathan?>> È da quando siamo usciti che me lo sto domandando. Sarebbe potuto uscire più facilmente senza rischiare, come abbiamo appena fatto, di essere scoperti o aiutare uno dei suoi amici, invece ha scelto di rimanere per me che appena mi conosce.
<<Perché me l'ha chiesto Blake. Aveva paura potesse succedere una cosa simile ecco perché quando hai detto che volevi venire si è incazzato.>> Si passa una mano sulla faccia e ne riconosco lo stesso gesto di suo cugino quando è nervoso.
<<E per risponderti sono il suo migliore amico. Sa che può contare su di me per qualsiasi cosa e averti al sicuro per lui era importante anche se fatica ad ammetterlo>> dice fissando un punto lontano assente da questa conversazione.

Blake, il ragazzo bello e tormentato che mi aveva salvata alla festa è riuscito a salvarmi di nuovo.
Il ragazzo freddo e distaccato dalla vita che vuole far apparire ha un animo grande e lo ha mostrato di nuovo. Ha un cuore che batte e io ho avuto la fortuna di riuscire a vederlo.
Il diavolo dagli occhi smeraldo indipendente e indifferente ai sentimenti si è dimostrato molto più della persona che crede di essere, lui è una persona migliore e io farò di tutto per dimostrarglielo.
Senza rendermene conto sto sorridendo pensando che in fondo l'anima dannata che crede di avere non è quella che merita d'indossare.

<<Ce la farà?>> chiedo a Nathan fissando le stelle che brillano nel buio del cielo infinito.

<<Ce la farà>> afferma sicuro di sé.

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Ciao ragazze🦋
Scusate l'orario ma avevo promesso che avrei aggiornato oggi e sono riuscita solo ora a pubblicare.
Sembra che il passato di Alyssa torni sempre a tormentarla mentre Blake ce l'avrà fatta ad uscire?
Mettete una stellina se il capitolo vi è piaciuto, venerdì ci sarà il prossimo aggiornamento.
A presto. xx

(Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora