0.3chi sei quando non sai chi essere?

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Per il mio papà,per tutto ciò che ha sempre fatto per me. Per avermi resa quella che sono. Grazie perché nonostante tu sia tutto il giorno fuori casa,chiuso in ufficio,per portare avanti ciò che più di prezioso oltre all'amore,all'educazione,al rispetto,nonno ti abbia lasciato,non mi hai mai fatto mancare nulla: a partire da un semplice consiglio,una spalla su cui piangere. Grazie per aver fatto il padre,che non è una cosa così scontata come può sembrare.Grazie. Ti amo immensamente.

Estate 2018,Bali.

SVEVA

"Pronto,chi è?" il vento mi spettina il caschetto perfettamente acconciato fino ad un secondo fa...
"Sono papà,amore." dice.
Vorrei solo sapere da quando si definisce di nuovo mio padre.
"Che vuoi?"
Silenzio. Sta cercando di controllarsi.
"Non mi hai riconosciuto?"
"Come non riconoscere la tua voce? D'altronde ci siamo sentiti giusto qualche ora fa."

Mi dispiace per lui che sta cercando di nascondersi dietro un dito,ma io sono incazzata nera.
Mi chiedo solo come possa la persona che pensavi ti avesse amato di più,trasformarsi nella persona che meno ti calcola,anche se ti ha dato la vita?

"Non usare il sarcasmo con me Sveva,sai che non lo tollero!"
Come può essere ritenuto umano un comportamento simile?Come può considerarsi genitore uno così,che mi ha dato la vita per poi strapparmela via?

"Perché c'è mai stato qualcosa di me che hai mai tollerato?"
Mio Dio,ma da quando sei diventato così papà? Da quando non sei più il mio eroe? Da quando non rubi più le Haribo dal sacchetto,con me?

"Che stai dicendo,amore?Non farmi perdere la pazienza,per favore."
"No papà,non farla perdere tu a me la pazienza. Sono in spiaggia e non ho intenzione di incazzarmi perché tu sei un cinico,irrispettoso e vecchio del cazzo. Non so chi tu stia interpretando in questo momento e detto sinceramente non me ne frega niente! Hai smesso di sortire effetto su di me da quando tu e la mamma avete decretato che l'avermi accanto fosse di gran lunga una cosa scontata. Hai perso il tuo potere su di me da quando mi hai fatto capire che una professione vale mille volte di più di me. Quindi fammi un piacere:vattene a fare in culo tu,la tua popolarità, ed i tuoi pseudo "giochi di ruolo". Richiamami quando sarai solo interprete di te stesso,grazie."
Sputo con rabbia,perché se lo merita,per tutto quello che mi ha fatto,per tutto l'amore che mi ha levato,per le esperienze insieme che mi ha precluso. Non gli concedo neanche il tempo di ribattere e chiudo la telefonata.

Da quando ho comunicato ai miei genitori il percorso che avrei intrapreso una volta finito il liceo,non sono stati propriamente felici. No,proprio no.
Papà mi aveva addirittura riso in faccia quel pomeriggio di febbraio,quando la primavera era alle porte ed io ero ancora una semplicissima testa di cazzo.
Mamma si era chiusa in camera invece. Per tutto il resto della giornata. Papà aveva tentato un'irruzione per provare a calmarla,ma neanche il suo intervento quella volta era riuscito.

È da quel giorno che io e mia madre non ci parliamo più,neanche quelle rare volte in cui papà riesce a convincermi a prendere parte ad alcuni eventi. Si limita a guardarmi. O a sputarmi in faccia nei bagni,come quella volta che ho provato a seguirla nel bagno di un ristorante per capire quali cazzo di problemi avesse e lei in tutta risposta si è presa il suo tempo per asciugarsi le mani e poi mi ha sul serio sputato in faccia. E non scherzo.

Papà invece mi chiama,ogni tanto.
Solo per mantenere una parvenza di normalità,o per fingere davanti ad una telecamera.
Sia mai che qualcosa di sbagliato trapeli,mettendo in difficoltà il colosso della famiglia Agnelli.
Il lavoro prima di tutto.

Mi rimetto comoda sul lettino abbronzante e chiudo gli occhi dopo aver poggiato sul tavolinetto il cellulare.
L'inconfodibile suono che segna l'arrivo di una notifica,mi distoglie però dall'intento di rilassarmi e sbollire la rabbia che circola nelle mie vene e sembra stia facendo smettere di funzionare le mie sinapsi.
È un messaggio di Charles.
Si ragazzi,proprio lui.
Ha preso la coraggiosissima decisione di continuare a conoscermi anche dopo aver intrattenuto una conversazione al limite del surreale con Claudia,qualche sera fa.
"Ciao bella che stai facendo?" recita il messaggio.
"Sono in spiaggia con Claudia,tu?" digito velocemente.
"Ma non c'è troppo vento per stare in spiaggia?"
"Ma no. Ti fidi o vuoi venire a controllare di persona?"
"Ora non posso,ma stasera sei libera?Posso rapirti?"
"Ci devo pensare...non so se voglio uscire con uno che fa comunella con Claudia l'invasata."
"Invasata? Che vuol dire?"
"Te lo spiego stasera. Come devo vestirmi?"
"Per me puoi uscire anche in pigiama,tanto facciamo una cosa solo io e te."
"Va bene,a dopo"
"Ho scoperto che Charles ha un potere calmante,Clà." informo la mia amica che fino a quel momento si era limitata a fare un cenno di disapprovazione sentendo le parole di mio padre.

"È il potere del testosterone,amore."

Come Back To Bali// Charles Leclerc Where stories live. Discover now