Subito dopo scuola, io Desi e Nic ci siamo riuniti ed incamminati verso il parcheggio, dove già si trovavano Adriano e Gabriele. Siamo qui da ormai un'oretta o poco più, io seduta tra le gambe di Niccolò e la testa sul suo oetto mentre Desirè lo stesso con Gabriele. Adesso che ci guardo bene con occhi comuni, realizzo il fatto che stiamo veramente diventando un qualcosa di concreto. Lo strano legame che unisce noi cinque è particolare, diverso da tutti quelli che ho provato con tutti gli amici che ho avuto fino ad ora.
Con loro mi sento a casa in ogni posto, e la stessa cosa loro con me."Respiri piano per non far rumore
Ti addormenti di sera e ti risvegli col sole" dal nulla Niccolò comincia a canticchiare al mio orecchio la famose canzone di Vasco. Inutile descrivere i brividi che il suo timbro mi provoca tutte le volte, per di più se si tratta di un brano come questo."Sei chiara come un'alba
Sei fresca come l'aria" continuo io utilizzando un tono di voce poco più alto, in grado però di far drizzare le orecchie a tutti i presenti che di conseguenza ci seguono sulle note della canzone."Diventi rossa se qualcuno ti guarda
E sei fantastica quando sei assorta
Nei tuoi problemi
Nei tuoi pensieri" Gabri, Adri e Desi si aggiungono al coro, ed insieme riusciamo a formare una sorta di concertino privato solo per noi."Ti vesti svogliatamente non metti mai niente che possa attirare attenzione
Un particolare, solo per farti guardare" la situazione degenera, tant'è che i ragazzi si alzano in piedi cominciando ad urlare a squarciagola mentre si muovono in modo tale da simulare l'essere su un palco."E con la faccia pulita cammini per strada
Mangiando una mela coi libri di scuola
Ti piace studiare, non te ne devi vergognare"
Io e Desirè intoniamo la canzone e nel mentre ci godiamo lo spettacolo, ridendo a crepapelle."E quando guardi con quegli occhi grandi" proprio in questo momento Niccolò posa lo sguardo su di me, come per avvisarmi di dover di prestare attenzione alle parole.
"Forse un po' troppo sinceri, sinceri" mima con il pollice e l'indice un breve spazio tra le dita, assumendo il suo solito sorriso beffardo.
"Si vede quello che pensi, quello che sogni" continua simulando anche una batteria inesistente.
"E qualche volta fai pensieri strani
Con una mano, una mano ti sfiori" ed ecco di nuovo capolino nei suoi occhi tutta l'infinita malizia di cui è capace, che gli leggo addosso con tanta, troppa semplicità."Tu, sola dentro una stanza
E tutto il mondo fuori" concludono in bellezza strillando a tutto volume.Desirè sta letteralmente collassando dalle risate mentre io ormai ho smesso di ridere, rimanendo comunque con la curva sul viso. Nel vedermi così, Niccolò si avvicina nuovamente mettendosi esattamente nella stessa postazione che aveva assunto prima di mostrare al mondo la sua ugola d'oro.
Io ci metto un attimo a trovare la mia posizione per poi girarmi a stampargli un breve bacio sulle labbra. Stessa cosa succede per Cocco e Dè, che stanno seduti nel lato opposto nostro della panchina."Regà dovete per forza famme sentì solo?" Adriano calcia infastidito la palla, che ormai penso si porti pure a dormire dato che ogni volta che lo vedo, cel'ha sempre sotto braccio.
Trattengo una risata, in effetti è l'unico del gruppo senza accompagnatrice."Adrià nun è colpa mia se n'te sei trovato nessuna che ti sopporta" scherza Niccolò.
"E manco colpa mia Nì" a quel punto sono proprio i ragazzi ad iniziare a ridere e allora io e Desirè facciamo lo stesso.
"Sù adri che tutto è possibile. Guarda Nicco che ce credi pure tu" cerca di tirargli su il morale Gabri mentre io sorrido sotto i baffi nel sentirgli dire queste cose.
"No no, te lo dico io Cocco, rimango così a vita" si mette seduto esattamente in mezzo alle due coppie, con le braccia incrociate stile bimbo arrabbiato.
"Dai che stasera mi sembra che ci sta pure una festa da Lollo, magari ti metti a posto là" sempre Cocco gli tira una pacca sulla spalla cominciando a ridere, mentre io guardo Desirè che ha la mia stessa espressione sul volto. Adriano nota questo nostro cambiamento e infatti ci tranquillizza.
"Io la tipa non cel'ho, posso ancora fa la bella vita a differenza di sti due qua" alza le mani discolpandosi da ogni peccato.
"Quindi, venite tutti?" chiede per conferma, riferendosi alla festa.
"Noi ci siamo" annuisce Desirè insieme al suo ragazzo.
Io alzo lo sguardo verso Niccolò, che a sua volta mi guarda con ancora una mano ad accarezzare i miei capelli. In realtà non ho nessuna voglia di andare in giro per stare in mezzo a troppa gente con la musica a palla, ma non sarò di certo io ad impedirlo agli altri.
"In verità volevo portà sta bimba in un posto stasera" ammette non distogliendo lo sguardo da me, che sorrido prontamente. È incredibile come tutte le volte finiamo per avere lo stesso pensiero.
"Hai capito Moriconi?" esclama la mia amica sorpresa, portando lo sguardo ai ragazzi che non si fanno scrupoli a sparare battutine di ogni genere.
"Qui la vedo interessante" continua Gabriele, non riuscendo però a slegare i nostri occhi che sono ancora nel bel mezzo di un dialogo.
"Ci cagate o dovete per forza iniziare adesso ciò che farete per tutta la sera?" di nuovo Adriano, più scocciato che mai.
"Minchia regà state sempre a rompe er cazzo" ammette un po' incazzato Niccolò, nel momento in cui anche io mi lascio influenzare dai loro sguardi e volto il capo nella direzione degli altri, dando ascolto alle loro lamentele.
"Scusa se abbiamo interrotto la vostra scopata mentale" si dispiace nuovamente attirando una risata da parte di tutti.
Restiamo così, a parlare del più e del meno, tra birre di troppo e le risate che iniziano e che sembrano non voler terminare mai. Una panchina rotta che con noi diventa un vero e proprio monumento, i palazzoni che si innalzano fino a sfiorare il cielo, i nostri volti tranquilli che senza dire niente parlano tanto, anche troppo.
"Allora regà noi andiamo a prepararci se no col cazzo che arriviamo alla festa" prende parola Gabri trascinando con sé Desi, non prima di averla salutata con un abbraccio.
"Ah e voi due, il preservativo mi raccomando" ci urla Adriano.
"Vaffanculo" urla il moro in risposta. Rido divertita per poi appoggiarmi di nuovo al petto di Niccolò.
"Allora andiamo anche noi?" mi chiede.
"Mh mh" mugolo annuendo con la testa, notando il suo viso avvicinarsi al mio.
Allora decido di girare il capo per far si che le sue labbra entrino in contatto con la pelle della mia guancia, lasciandolo insoddisfatto."Stronza"
"Solo per te" gli mando un bacio volante alzandomi per andare verso l'uscita.
SPAZIO AUTRICE
Non ho riletto e ho scritto ieri sera tardi perciò questo capitolo non è proprio il massimo ma fa niente

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Ho bisogno di amarti||ultimo
Fanfiction•tratto dalla storia• "Resti stasera?" pronuncia tali parole con voce roca, ricordando la canzone che mi ha cantato poco fa. Per la prima volta da quando lo conosco, posso giurare di vederlo in uno stato di vulnerabilità. Lo guardo negli occhi, e ri...