14. Il cibo prima di tutto.

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Jillian:

Non avrei mai detto che prima o poi sarei stata così sfrontata.
Io, che mi imbarazzo persino quando Jamie posa i suoi occhi su di me, adesso ho avuto il coraggio di chiedergli l'ultima cosa che avrei mai pensato di fare.

Sono qui, seduta sulle sue ginocchia con il mio viso rivolto verso il suo.
Ho le guance in fiamme e il cuore sta battendo così forte che temo possa venirmi un infarto da un momento all'altro.
Non riesco a guadare altro, oltre i suoi occhi verdi che guardano bramosi e carichi di desiderio le mie labbra come se volesse mangiarle.

Il suo profumo solletica le mie narici e l'aria tra noi è diventata ormai elettrica.
Quando stamattina mi ha chiesto di sedermi sopra di lui, non me la sono sentita e ho preferito allontanarmi, piuttosto che affrontare quello che sarebbe potuto accadere.

Poi però, arrivata in ascensore, ho capito che stavo facendo uno sbaglio e così l'ho aspettato.
È stato bello vedere la sua reazione sorpresa nel vedermi.

Ero pentita di non aver accettato la sua proposta e così mi sono alzata con la punta dei piedi, pronta per il mio primo bacio.
Ma poi sono stata ancora più idiota quando ho detto quella stupida frase: «Non stiamo insieme, puoi fare quello che vuoi».
Col cavolo. Non voglio vederlo con nessun'altra. Infatti potevo risparmiarmela, visto che poi Jamie ha preso alla lettera le mie parole, iniziando a prendermi in giro come fa sempre. E io ovviamente, mi sono fregata da sola.

Poi la proposta inaspettata. Uscire insieme. Soli.  L'abbiamo fatto milioni di altre volte, ma da quando è tornato ogni cosa è cambiata. Niente è più come prima.

Sono tornata a casa, ho fatto una doccia rilassante e scelto con cura il mio abbigliamento, curando ogni minimo particolare a partire dal trucco.

Non volevo osare troppo, ma solo rendermi diversa da come mi vede tutti i giorni.
A me piace lasciare i capelli sciolti, ma so che a lui piace di più quando li lego in una coda alta e ho fatto proprio così.
Da come mi sta guardando in questo momento, deduco che anche la scelta di aver messo il rossetto, sia stata ottima.

I suoi occhi si sollevano piano verso i miei e il mio cuore manca un battito quando il suo braccio circonda la mia vita e avvicina la sua bocca alla mia.

Sta per succedere.

D'un tratto però, non sono più sicura di niente.
Non ho mai baciato nessuno, mentre lui ha tantissima esperienza.
Rischierei di fare la figura dell'imbranata.
E se poi non gli piacesse?

Presa da un improvviso attacco di panico, mi alzo di scatto e gli do le spalle facendo un respiro profondo.
Non posso affrontare un imbarazzo del genere. Se mi dicesse che bacio malissimo, preferirei sotterrarmi, piuttosto che farmi vedere di nuovo.

«Tutto bene, Jilly?»
Sentire il nomignolo con il quale mi chiama sempre, per me è un sollievo.
Questo mi fa capire che non è arrabbiato.

Mi giro lentamente verso di lui e noto il suo sguardo confuso.
Probabilmente si sta chiedendo cosa mi sia successo.
Faccio un cenno d'assenso con il capo e piego le labbra in un mezzo sorriso.
«Sì. Mi è solo venuta voglia di gelato».

Sono idiota, lo so.

Jamie inarca un sopracciglio e mi fissa per qualche secondo.
Secondi che sembrano interminabili, dove temo possa chiedermi il perché io mi sia comportata così.
Poi però annuisce.
«Va bene. Andiamo». Si alza dalla panchina e mi affianca.

Camminiamo l'uno accanto all'altra, in assoluto silenzio.
Io con le braccia scese lungo i fianchi e lui la stessa cosa.
Conoscendolo, so per certo, che prima o poi mi chiederà spiegazioni.
È abituato a dirmi le cose che pensa, in faccia, senza farsi alcun problema.
È solo questione di tempo.

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Where stories live. Discover now