Capitolo 28

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È una mattina grigia e fredda.

L'aria di Ottobre va via via facendosi più rigida, l'inverno è ormai alle porte.

Per questo decido di indossare uno dei miei maglioni preferiti.

È marrone e si intona con i jeans chiari che vi ho abbinato.

Stiro i capelli alla perfezione e sono pronta per questa ennesima giornata di scuola.

Ieri pomeriggio sono riuscita a ritagliarmi due ore per studiare. Haley ha dormito fino a tarda serata, e stanotte, infatti, non mi ha fatto chiudere occhio.

Ma non importa, non ho mai sofferto la mancanza di sonno.

Ho passato cosi tante notti sveglia da averci fatto l'abitudine.

Quando scendo in cucina, vi trovo Haley già pronta per andare via.

Tra le mani ha una tazza di caffè bollente che le ha preparato mia madre.

Mi guarda intensamente facendomi venire la pelle d'oca. So cosa sta pensando, e non posso fare a meno di sorridere.

«Possiamo andare? » mi domanda col suo solito tono di voce rauco.

Anche lei è perfetta con i suoi pantaloni di tuta grigi ed una felpa fucsia con la zip nera.

Le piace vestire sportiva e sinceramente non riuscirei ad immaginarla in modo diverso.

Annuisco alla sua domanda e dopo averle rubato un sorso del suo caffè, salutiamo entrambe mia madre e ci imbattiamo nella prima aria del mattino.

C'è profumo di caffè e di paste calde, dev'essere il bar qui di fronte.

Grosse nuvole grige spazzano il cielo e quando sollevo il mento all'insù, una goccia di pioggia cade sui miei occhi.

Oggi è la perfetta giornata autunnale; ne ho approfittato ed ho portato dietro la mia macchina fotografica, cosi nel pomeriggio potrò passeggiare e scattare qualche foto. Haley sarà fuori fino a stasera; l'ho convinta a tornare al lavoro, nella piccola pasticceria della signora Smith. Lavora lì grazie a mia madre, che l'ha presa sotto la sua ala sin dal primo momento.

Haley le piace moltissimo, ed anche se non sa la verità, apprezza il fatto di come lei si prenda cura di me.

Non so se abbia mai sentito quello che facciamo la notte, forse aspetta che sia io a parlargliene.

Spesso mi domando come faccia a tenere cosi tanti segreti con tante persone.

I miei non sanno della nostra relazione, non sanno neppure che io ed America non ci parliamo più da mesi.

Haley non sa della mia malattia.

Sono immersa nei miei pensieri e con lo sguardo rivolto fuori dal finestrino non mi rendo conto che Haley mi sta osservando curiosa.

« Tutto bene? Sei cosi silenziosa oggi. » mi scuoto dai miei dilemmi e stiracchio le labbra in un sorriso.

« Si, è che il lunedi è un giorno tristissimo. » lei emette un lamento basso e stringe le mani sul volante.

« Già, non so cosa darei per tornare sotto le coperte con te. » le rivolgo uno sguardo carico di rimprovero e le tiro un pizzicotto sulla coscia.

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