Capitolo 34

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L'unico rumore è il ticchettio della sveglia sul comodino.

La finestra è chiusa, la casa è silenziosa.

Ci siamo solo io e lei.

E la cosa mi agita talmente tanto che non riesco a restare ferma.

Al terzo tentativo di trovare la posizione adatta per riposare, finalmente si decide a parlare.

« Non hai ancora risposto alla mia domanda. »

Ha lo sguardo perso nel vuoto, le mani intrecciate tra le ginocchia e la schiena inclinata in avanti. Le trecce le ricadono su una sola spalla ed io vorrei allungarmi per toccarle.

« Non è un obbligo. » rispondo stizzita, per poi distogliere lo sguardo quando lei si volta per rivolgermene uno dei suoi.

« Arya, sei la mia ragazza e mi hai mentito su una cosa cosi importante per tutto questo tempo. Non credi sia giusto che io ora voglia sapere il perché? »

Mi tiro su a sedere facendomi leva con i gomiti. E quando la fronteggio, pericolosamente vicina al suo volto, sputo fuori tutto quello che avrei dovuto dire sin dall'inizio.

« Io non sono più la tua ragazza, Haley! Credo che sia abbastanza chiaro, dopo quello che è successo! Non vuol dire nulla il fatto che io abbia accettato di venire con te, oggi. Dovevamo chiarire questa situazione e mettere un punto ad una cosa che non può più esistere. »

Non può capire la mia lotta interiore in questo momento.

C'è una parte di me che vorrebbe toccarla, almeno per un'ultima volta. È la parte meno razionale, quella più sensibile.

E poi ce n'è un'altra, quella più testarda, quella più dominante tra le due. Ed è quella che si rifiuta anche solo di starle cosi vicino.

Alle mie parole, Haley mi afferra i polsi e mi tira più vicina a sé.

Ecco qual è il guaio; se la guardo troppo negli occhi finisce che non uso più la ragione e lascio agire l'istinto.

Se le guardo le labbra, si infiammano i punti più sensibili del mio corpo.

E se le do retta, finisce che ci vado a letto senza neanche aver chiarito la questione.

Per cui, con uno strattone deciso, mi libero dalla sua presa e arretro sul letto.

E lei imperterrita, mi afferra le gambe e mi lascia scivolare giù, esattamente dove mi trovavo poco prima.

« Haley, porca puttana, sta ferma con quelle mani! » non dico quasi mai parole cosi volgari, ma sono troppo arrabbiata per contenermi.

« No, perché io e te non ci siamo mai lasciate. È successo soltanto nella tua testa, per me sei ancora la mia ragazza. E per quanto io sia delusa dal tuo atteggiamento infantile, per quanto detesti il fatto che tu mi abbia nascosto una cosa cosi grande, io ti amo ancora. E mi manchi cosi tanto che mi fa male dappertutto. » mi copro le orecchie, come se lei non stesse affatto parlando.

Basta. Sta solo dicendo un'enorme quantità di cazzate.

Arya, non darle retta.

Chiudi gli occhi.

Non ascoltarla.

E poi lei manda tutto in frantumi.

Mi afferra la faccia con entrambe le mani e mi obbliga a baciarla.

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