L'attimo

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Le labbra di Zee erano a pochi centimetri dal suo volto.

Saint sapeva di essere stato subdolo.

Aveva proposto quel gioco per vedere fino a che punto sarebbero stati in grado di spingersi.

E ora era lì, su quel divano, schiacciato sotto il corpo perfetto di Zee.

Tutto ciò gli aveva fatto ricordare i tempi in cui avevano girato Why R U.

Avrebbe potuto baciarlo di nuovo, ma questa volta sarebbe stato diverso.

Questa volta non sarebbero stati Tutor e Fighter, ma Saint e Zee.

Anche se, in cuor suo, sapeva che lo erano sempre stati.

Le emozioni che aveva provato allora erano le stesse di quel momento.

Meccanicamente si portò in avanti, facendo toccare il suo naso con quello di Khun Pruk.

Ora le distanze erano pressoché nulle.

Un attimo e le loro labbra si sarebbero incontrate.

Un attimo.

Saint si rese conte che quell'attimo era insieme paura, tensione, insicurezza, timore, felicità, eccitazione, dolcezza e amore.

Tantissimo amore.

Non ne era stato certo fino a quel momento, ma ora lo sapeva.

Sapeva che non si sarebbe tirato indietro.

Sapeva che sarebbe andato fino in fondo.

E dopo che cosa sarebbe successo?

Perché sapeva che non sarebbe stato in grado di fermarsi.

In fondo però era meglio non pensarci.

Era meglio soffermarsi su quell'attimo.

Chiuse gli occhi.

Le labbra di Zee sfiorarono le sue e...

Squillò il cellulare.

I due giovani si allontanarono di scatto, turbati da tutto quello che era successo.

O meglio che stava per succedere.

«P-pronto» rispose ancora scosso Saint. «Ok, va bene. A-arrivo».

«Tutto bene?» domandò Zee senza guardarlo in faccia.

«Si. Era P'Chen. Ha detto di raggiungerlo. Devi venire anche tu».

«Ok, andiamo allora».

Si alzarono e in silenzio uscirono di casa.

L'attimo era passato.

Al confine della felicitàOù les histoires vivent. Découvrez maintenant