Quattordici

456 44 9
                                    

22 Settembre 2019

Hizashi's pov

No no no no. Non è possibile!

Stavo camminando avanti e indietro per la casa, alla ricerca di una soluzione a quella situazione scomoda.

Ragiona Hizashi: tu e il tuo collega apatico siete andati a letto insieme per puro caso perché ubriachi, come risolvi il problema?

Da quegli sfocati ricordi che avevo, ricordavo bene ciò che provai la notte precedente. Mi ero sentito trattato con dolcezza, mi ero sentito amato... forse non era stato solo sesso o era solo una mia sensazione...?

Sospirai, lasciandomi cadere sul letto pensando di ignorare il problema almeno per un po'. Avrei avuto tutto il weekend per pensare ad una soluzione, nel frattempo volevo solo riposarmi e sprofondare nel morbido materasso.

Shota's pov

Al mio risveglio il letto era più freddo, ma solo quando presi lucidità mi accorsi che Hizashi era già andato via.

Beh, cosa mi aspettavo? Che avremmo fatto colazione insieme?

Patetico...

Sì, ero stato davvero patetico.

Ero andato a letto con lui, era ubriaco e sotto effetto di afrodisiaco e quindi non aveva avuto libertà di decidere, perché condizionato dalle due sostanze. Ed io, come un cretino ho pensato di approfittarmi della situazione. Che persona squallida che ero, non me lo meritavo uno come lui.

Probabilmente una volta sveglio si sarà pure spaventato, avrà pensato che sono una qualche specie di maniaco.

Sospirai e presi il cellulare, leggendo i messaggi che mi erano arrivati dove Fukukado mi spiegava la faccenda dell'afrodisiaco e lì tutto mi fu più chiaro.

Fukukado Emi

< come è andata la serata?

L'afrodisiaco ha funzionato? ;)

Sei davvero una stronza,

faremo i conti dopo. >

L'unica cosa che potevo fare per cercare di sistemare la situazione, era spiegare ad Hizashi come erano andate veramente le cose, sperando non mi avrebbe portato rancore e che in qualche modo potessimo dimenticarci di ciò che era successo.

24 Settembre 2019

Hizashi's pov

Era di nuovo lunedì quando dovetti ovviamente presentarmi a lavoro. Nonostante un weekend di riflessioni, non avevo escogitato nessun piano di per affrontare la questione Aizawa. Tuttavia, avevo ideato un piano di fuga, in caso le cose fossero diventate imbarazzanti: "oh, ma guarda, mi squilla il telefono! Devo andare!" lo so, era davvero infantile come cosa, ma ero così nervoso di incontrarlo che avevo bisogno di un'uscita d'emergenza.

Per il resto, lo avrei evitato il più possibile, malgrado desiderassi parlargli, ricevere spiegazioni e la sua versione della storia.

Ero nel corridoio, quando mi sentii chiamare da lui.

"Yamada"

Non rispondo, faccio finta di non sentirlo, la la la.

"Yamada?"

Mi morsi un labbro.

"Yamada" mi mise una mano sulla spalla, al che mi girai verso di lui, facendogli un sorriso nervoso.

Lui aveva sempre la stessa faccia impassibile, come se non fosse successo nulla l'altra notte. Che se ne fosse dimenticato?

"oh Aizawa! Buongiorno! Dimmi tutto" cercai di sembrare il più rilassato possibile, ma non so quanto possa aver funzionato.

"hai un minuto? Il preside mi ha chiesto di domandarti una cosa"

"sì certo!" risposi, giocando nervosamente con la copertina del libro che avevo in mano. Lui mi portò in una classe vuota, poi mise un foglio sulla cattedra rivolto verso di me, per mostrarmelo.

"La classe 1A andrà in gita a novembre, e visto che servono minimo due accompagnatori il preside mi ha detto di chiederti se tu fossi disponibile, dato che hai un buon rapporto con gli alunni. Ovviamente ci sarò anch'io"

Il foglio non era altro che il programma della gita. Lo lessi velocemente, poi guardai il mio collega.

Hai visto? non avevi motivo di essere spaventato...!  mi dissi. Dopotutto stavamo solo parlando di lavoro.

"sì, puoi dire al preside che per me non è un problema accompagnare la classe" gli rivolsi un sorriso, prima di prendere il foglio e metterlo in mezzo al libro che avevo in mano.

"ah e, per quanto riguarda l'altra sera..."

Vuole davvero parlarne...?

"la barista ci ha messo degli afrodisiaci nei drink quindi è successo quel che è successo. È stato solo un errore, dimentichiamocene e non pensiamoci più, mh?"

È stato solo un errore...

All'udire di quella frase, mi si congelò il sangue nelle vene. Aveva ragione, era stato solo un errore, uno sbaglio, uno sfortunato incidente.

Allora perché faceva così male sentirselo dire?

Dopotutto cosa mi aspettavo? Che avremmo iniziato a vederci nei weekend per rivivere le stesse emozioni di quel venerdì sera? Che ci saremmo trasferiti in California e che avremmo adottato un gattino insieme?

"sì hai ragione, meglio non pensarci più...!" sforzai una risata nervosa, dannatamente finta.

Eppure Aizawa sembrava diverso rispetto all'altra sera. La dolcezza e la delicatezza sembravano sparite, lasciando posto ad una freddezza ed a un'espressione che non lasciava trasparire nessuna emozione, se non un briciolo di pena.

Pena eh?  Quindi provava anche pena per me, come se in qualche modo sapesse che ci sarei rimasto male.

Mi sentivo illuso.

Mi spostai una ciocca di capelli dal viso ed abbassai lo sguardo, quando calò un silenzio imbarazzante.

Un errore eh...? Eppure a me sembrava tutto così perfetto...

It's been a while... | EraserMicWhere stories live. Discover now