Capitolo IV

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Apro gli occhi. Mi sento tutta indolenzita e non capisco dove mi trovo. In una camera su un letto, sicuramente.

Sgrano un po' gli occhi e capisco di essere in camera di Mirko. Sono al sicuro.

Mi giro per guardare l'ora sulla sveglia che c'é sul comodino a destra del letto: le 18.03. Sono uscita da scuola alle 13, e con Mour saró stata mezz'ora, quindi dormo da piú di quattro ore.

Sento la porta che si apre, non so perchè ma sento il battito cardiaco che accellera.

Mirko entra e, vedendomi sveglia, si siede a terra accanto al letto.

«Come va?» mi chiede.

Mentre cerco di rispondere mi accorgo che anche i muscoli della faccia mi fanno male.

«Insomma.» rispondo.

«Gli altri sono a casa di Finn...» dice lui, accarezzandomi i capelli.

«Sai solo tu quello che è successo, vero?» chiedo.

«No...» dice. «Sono venuto a prenderti con Mike e Finn...e quando lui ti ha vista voleva andare sotto casa di Mour, ma l'abbiamo fatto calmare. Poi ti abbiamo portata qui e c'erano tutti, poi sono andati via perchè non era il caso di farti svegliare con la gente incazzata nera intorno.»

Abbasso lo sguardo. Finn si è preoccupato per me, come sempre. Non riesco ad essere arrabbiata con lui, proprio non ce la faccio.

«Finn come sta?» chiedo.

«Sei tu quella con i lividi, lui è solo preoccupato per te e arrabbiato con Mour.» risponde, e mi sorride.

Il mio telefono squilla. È Mour.

«Parli del Diavolo...» dico, mostrando a Mirko il nome sullo schermo. Lui mi fa segno di no con la testa, ma io rispondo.

«Ariel...» dice Mour. «Sono felice che tu abbia risposto!»

«Aspetta.» dico. «È sicuramente piú importante quello che ho da dirti io.»

«Okay, dimmi.» nella sua voce si percepisce speranza.

«Se provi anche solo una volta a chiamarmi, mandarmi un messaggio, venire sotto casa o sotto scuola, io ti denuncio.» riattacco.

Mirko spalanca gli occhi e poi ride.

«Finalmente, cazzo!» dice.

Cerco di ridere anch'io, ma poi mi fermo perchè mi fa male anche il petto.

«Ti va di andare da Finn?» mi chiede Mirko.

«Non lo so...lui mi odia.» rispondo.

«Non ti odia, e lo sai. Sta continuando a mandarmi messaggi e vuole vederti, quindi o ci spostiamo noi due o si spostano tutti loro.» sghignazza e mi scombina i capelli.

Sbuffo, rido e mi alzo.

«Andiamo.» dico.

***

Mirko suona il campanello.

Credo di non essere mai stata così agitata, tremo ma non per il freddo. Non so come reagirá Finnick e non so come reagiró io.

Aspettiamo solo pochi secondi prima che il portone si apra, ma a me sembrano anni.

Mentre saliamo le scale Mirko mi parla, ma io non lo ascolto, ho un unico pensiero fisso: Finn.

Arriviamo davanti alla porta, Mat ci apre e mi si fionda addosso con un abbraccio stritolante.

«Devi smetterla di farci preoccupare cosí tanto.» dice. La sua voce trema, come se avesse appena smesso di piangere.

Entro e saluto tutti con baci e abbracci, tutti tranne Finnick. Lui rimane sulla poltrona nell'angolo del salotto. Lancio un'occhiata interrogativa a Mat e lui fa spallucce.

BadWhere stories live. Discover now